LUCE PROFANA E LUCE INIZIATICA

Articolo dell’ing. Antonio Mattei

Agli albori della civiltà umana le entità fisiche che davano la luce, e quindi la possibilità di vedere (ovvero il sole, il fuoco, le stelle e i corpi celesti) erano considerate magiche, se non sacre. Da quegli antichi pensieri deriva l’esoterismo che si è andato sviluppando intorno ai simboli associati alla luce.
Lo scienziato, profano, ha da sempre cercato di capire la natura di questa entità fisica. Una prima teoria degna di questo nome, quella corpuscolare, fu formulata da Isaac Newton nel XVII secolo. Considerava la luce costituita da piccolissime particelle di materia emesse in tutte le direzioni. Molti fenomeni, come la rifrazione e la riflessione venivano sufficientemente spiegati. I colori erano associati a particelle differenti, particelle che erano in grado di attraversare la materia come quella di un prisma di vetro.
E’ doveroso qui ricordare che Newton, alchimista e cabalista, esoterista sulla scia del pitagorismo, ha dato un grande contributo alla filosofia massonica. I massoni di oggi dovrebbero riscoprirlo.
Alla fine del XVII secolo Christiaan Huyghens formulò la teoria ondulatoria secondo la quale la luce si propaga come un’onda del mare. Si ipotizzava che una sostanza, chiamata etere e attraverso la quale viaggiavano le onde di luce, di lunghezza microscopica, permeasse tutto l’universo. L’etere aveva la stessa funzione dell’aria per far propagare le onde sonore. Più fenomeni vennero spiegati con questa teoria.
Alla fine del XIX secolo James Clerk Maxwell, ipotizzò che le onde della luce fossero di natura elettromagnetica, ossia analoghe alle onde elettriche e magnetiche. Tale teoria presupponeva ancora l’etere, ovvero il mezzo di propagazione.
Nel 1900 Max Planck, seguito da Einstein e dai suoi contemporanei, aprì la strada alla teoria quantistica, in base alla quale la luce è un fenomeno sia corpuscolare che ondulatorio. La fisica quantistica descrive anche il comportamento della materia, strettamente legata alla energia dalla formula E=Mc^2 dove c è la costante corrispondente alla velocità della luce. Ovvero Energia e Materia si possono trasformare l’una nell’altra. Come diceva lo stesso Einstein: “massa ed energia sono entrambe differenti manifestazioni della stessa cosa”.
La Scienza, che a partire dal Principio di Indeterminazione di Heisenberg ha perso la sicumera che era andata via via acquistando, si è riavvicinata alla Filosofia, mentore il capitolo della Intelligenza Artificiale, e ha aperto le porte a certi tipi di visioni della Realtà non più giudicate fantasiose.
In questo ci aiuta proprio Einstein che ebbe a dire: “non c’è una sola idea, di cui io sia convinto, che sia destinata a durare”.
Egli, partito con la convinzione, che avevano molti scienziati del suo tempo, di potere raggiungere la Verità attraverso lo studio delle leggi fisiche della Natura, arrivò a prendere atto che aveva raggiunto una possibile, parziale, Verità.
Questa posizione ci trasferisce agevolmente sul piano esoterico, sul nostro cammino iniziatico che è la ricerca appassionata e con Amore della Verità, certi che potremo arrivare a comprendere una possibile Verità, una immagine più o meno sbiadita della Verità, della Luce.
Gli antichi Maestri ariani, che si rifacevano ai Veda, gli ancora più antichi scritti in sànscrito, insegnavano che l’Universo è Vibrazione. Il Campo Vibrazionale è alla radice di tutte le esperienze spirituali e possiamo anche oggi dire delle recenti indagini scientifiche. E’ lo stesso Campo Energetico che mistici, santi, Buddha, Gesù, sciamani, veggenti, hanno molto probabilmente percepito guardando all’interno di se stessi. Questa Energia Vibrazionale è stata chiamata nei secoli in mille modi, è la radice comune a tutte le religioni ed è il mezzo di comunicazione tra esterno e interno a noi.
Lo scienziato Tesla, tra i più grandi del XX secolo e morto nel 1943, che scrutava sia il mondo esterno che quello interiore, si interessò agli antichi Maestri dei Veda e usò il termine Akasha per descrivere la connessione eterica che si estende attraverso ogni cosa.
Nella mitologia e Cosmogonia greca antica Etere è la personificazione del Cielo superiore e della sua luminosità, e la sua luce è più pura di quella del Cielo vicino alla Terra.
E’ affascinante pensare come la luce profana abbia bisogno di un mezzo, l’etere, per farci vedere le cose e che quello stesso mezzo possa avere, secondo gli antichi greci, una purezza superiore in un Cielo che sovrasta quello della terra.
Di più, oggi la Scienza ipotizza, e si creano in proposito complessi modelli matematico-computazionali, una specie di Superfluido “Intelligente” nel quale si forma la Realtà in tutti i suoi aspetti: microscopici e macroscopici, dalle particelle elementari agli Universi dove tutto è collegato.
Secondo vari autori, nel dominio quantistico non è possibile separare, dal punto di vista operativo, Realtà e Informazione, ovvero Energia/Materia che evolve secondo le istruzioni di una Intelligenza Intrinseca.
L’Uomo partecipa all’Informazione che pervade l’Universo nello spazio e nel tempo. Più l’Uomo nel suo cammino terreno collega il suo io interiore a quell’Etere Vibrazionale, a quella connessione eterica di cui parlava Tesla, e più si collega in qualche modo alla Particella Primordiale, che aveva in sé non solo l’Energia-Materia per produrre l’Universo, o gli Universi, ma anche la Logica (Logos) secondo la quale tutto ciò si è prodotto e che è sottoposto ad un Ordine anche quando è governato da quello che chiamiamo, per ignoranza, Caos.
L’uomo è polvere eterna, è Energia, è Materia e Informazioni. L’individualità umana potrebbe essere rappresentata da un pacchetto di Informazioni che possono viaggiare attraverso l’Etere e raggiungere, col suo cammino iniziatico, la sua parte più pura.
Molto estesa in Massoneria è la simbologia della Luce: lo Spirito, l’Intelletto, il Tutto. Per Giovanni l’evangelista: “Gesù è già Luce del Mondo”. Durante l’iniziazione di un profano alla domanda “Perché volete introdurre un profano tra noi?” la risposta è: “Perché desidera ricevere la Luce….”
Per Hans Biedermann la Luce rappresenta il Simbolo universale della divinità, dell’elemento spirituale che, dopo il caos dell’oscurità originaria, attraversò il Tutto, ricacciando nei loro confini le tenebre. Luce e tenebre costituiscono il più importante sistema dualistico di forze polari, in cui la luce viene simboleggiata anche per mezzo del più potente dispensatore di luce sulla Terra, il Sole. La luce solare è conoscenza immediata, quella della Luna, di converso, conoscenza riflessa, ottenuta speculativamente. Elios è spesso considerato come l’occhio del mondo: è colui che vede tutto, ed è a questo punto interessante il collegamento con la simbologia dell’occhio incluso nel Delta Sacro o simbolo della divinità onnicomprensiva. Il concetto della «illuminazione» e dell’ascesa alla luce attraverso le tenebre è l’oggetto della maggior parte delle dottrine iniziatiche.
La Luce profana, al di là della equazione einsteniana sull’uguaglianza tra Materia ed Energia e tutte le conseguenze anche tragiche, è stata la prima a manifestare la doppia natura di corpuscolo e onda, materia e energia. Materia e Energia governate, per il loro divenire, da una Intelligenza intrinseca, un Logos verso il quale si dirige chiunque abbia intrapreso un cammino iniziatico. Un percorso che è fatto di tenebre e luce, che sale a spirale e che tende a liberarsi dalle nebbie oscure.
Quando nasciamo vediamo la luce fisica, profana. Quando rinasciamo, con la iniziazione, sentiamo l’attrazione della Luce esoterica, del Logos, verso il quale ci avviamo nella certezza di poterlo raggiungere, liberandoci delle tenebre, del corpo; da vivi o da morti.

Informazioni su giuseppemerlino

Ingegnere Chimico
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