I GUARDIANI DEI SETTE CIELI

Nelle tradizioni mistiche e ascetiche si parla spesso di sette sfere astrali che l’anima deve attraversare nella sua ascesa per giungere nella “regione superiore”, talvolta definita come ottava sfera.
Queste tradizioni sono riportate sotto forma di mito e frequentemente riferiscono di sette entità cosmiche che presiedono a questi sette “cieli”.
Nella cosmogonia gnostica si tratta dei sette terribili arconti, reggitori e fabbricatori di questo mondo materiale, regno del male.
Si tratta di potenze che soggiogano l’uomo alla loro legge spietata e sono il maggior ostacolo all’ascesa dell’anima al mondo divino superiore, di cui esse nulla sanno.
Lo gnostico, ed il mistico in generale, devono ingaggiare una vera e propria lotta spirituale contro ciascuna di queste sette potenze, via via che la loro anima prosegue il difficile cammino verso il mondo divino.
Secondo la tradizione gnostica la stessa discesa del Cristo dal Pleroma (mondo divino) attraverso le sette sfere, avvenne “spogliando i sette arconti dei loro poteri”.
Questa ascesa dell’anima è ben descritta dall’esoterista italiano Julius Evola che, nella sua opera “La Tradizione Ermetica”, ispirandosi ad alcuni passi del Corpus Hermeticum di Ermete Trismegisto, scrive :

“Staccatasi dalla natura irrazionale, l’Anima ripercorre le sfere planetarie, svestendosi di quanto apparteneva a queste, sorpassandole, rinnovando l’audacia del trascendere i signori del Fato, giungendo, vestita del suo solo potere, all’ottavo stato, di cui è simbolo la regione delle stelle fisse. Là, oltre i Sette, è la sede di coloro che sono e non più divengono. Là avviene la nascita secondo l’essenza e il divenir Dio. Ci si trasforma in quegli enti. Si diviene essi”.
Questa “risalita” dell’anima attraverso le sette sfere astrali è così descritta nel Poimandres di Ermete Trismegisto :

“E così l’uomo sale verso l’alto attraverso la compagine delle sfere: nella prima sfera si spoglia delle facoltà di aumentare e decrescere, nella seconda della propria malizia e dell’inganno ormai privo di effetto, nella terza abbandona il vano desiderare divenuto ora inefficace, nella quarta l’ostentazione del comandare ormai priva di avidità, nella quinta l’audacia empia e la temerarietà, nella sesta i disonesti appetiti generati dalla ricchezza, ormai vani, nella settima, infine, la menzogna ingannatrice. E così, spogliato di ciò che era stato, si dirige verso la natura ogdoadica”.
A questo proposito è significativa l’iniziazione misterica nel Mitraismo : l’iniziando attraversava sette porte attraverso le quali doveva passare abbandonando di volta in volta un capo del vestiario.
Cenni sui guardiani delle sfere li troviamo anche nella tradizione islamica. Leggiamo in Corano 72,8 : “Invero abbiamo sfiorato il cielo, ma lo abbiamo trovato munito di temibili guardiani e di bolidi fiammeggianti”.

Quest’ultimo verso ci fa meglio comprendere perché molti asceti, terrorizzati dalle terribili figure arcontiche, tornano indietro e rinunciano all’ascesa, perché ancora privi della consapevolezza che queste terrificanti potenze sono in effetti proiezioni della loro stessa mente.
Le sette sfere hanno sia un aspetto cosmogonico, sia un aspetto spirituale umano : quest’ultimo aspetto è tipico dell’induismo che interpreta l’ascesa dell’anima come la risalita della potenza Kundalini, simbolizzata da un serpente inizialmente addormentato, attraverso i sette chakra del corpo sottile situati nei plessi perineale, coccigeo, sacrale, cardiaco, laringeo, nel collo e nella testa.
I chakra sono l’equivalente spirituale umano dei sette cieli astrali. In effetti l’asceta consapevole scoprirà poi che le due cose coincidono.

Informazioni su giuseppemerlino

Ingegnere Chimico
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