LUCIANO DE CRESCENZO, FRASI SCELTE

Una piccola collezione di brevi riflessioni di Luciano De Crescenzo tratte dai suoi libri e dai suoi film.

Il passato non esiste perché non è più, il futuro non esiste perché non è ancora, e il presente, in quanto separazione tra due cose che non esistono, non ha alcuna possibilità di esistere.

Quando voi incontrate una persona che ha dei dubbi state tranquilli, vuol dire che è una brava persona, vuol dire che è democratico, che è tollerante, quando invece incontrate quelli che hanno le certezze, la fede incrollabile, e allora “stateve accorte”, vi dovete mettere paura, perché ricordatevi quello che vi dico: la fede è violenza, la fede in qualsiasi cosa è sempre violenza.

La vera povertà è rappresentata dall’ignoranza, in quanto a stabilire le differenze sociali non sono i soldi, ma la cultura che si ha e quella che non si ha.

Il Medioevo è passato alla storia come il periodo dei secoli bui. Nessuno, però, mi ha spiegato chi era stato a spegnere la luce.

Pare che in Italia, solo nell’ultimo secolo, ci siano state ben quattrocento Madonne piangenti e non una, dico una, che sorride.

Gesù oggi, in un mondo superaffollato ed in continuo movimento, avrebbe una sola speranza di essere ascoltato e cioè quella di comparire in televisione tra le 20.30 e le 21 di una sera qualsiasi.

A volte penso che Napoli possa essere ancora l’ultima speranza che resta alla razza umana.

Nella vita esistono alcuni falsi obiettivi come il denaro, il potere e il successo, che sono solo le ombre di una realtà, ben più vera, posta al di là della portata dei nostri occhi.

Ognuno è meridionale di qualcuno.

A Napoli il semaforo rosso non è un divieto, è solo un consiglio.

Napoli è due città nella stessa città. Avete capito bene, non è uno scioglilingua. C’è una città che vive alla luce del sole, in balìa del traffico, dei mercati rionali e delle grida dei ‘uagliuncielli che giocano a pallone; e poi c’è un’altra città, più silenziosa, che si insinua tra le cavità sotterranee dove sopravvive una realtà contesa tra il mistico e il misterioso.

Oggi l’avviso di garanzia dovrebbe cambiar nome: è a tutti gli effetti un avviso di sputtanamento, se non addirittura una condanna anticipata.

Gli uomini sono angeli con un’ala sola. Possono volare solo abbracciati.

La stupidità è il motore del mondo.

La nostra forza è pensare che i cretini siano sempre gli altri.

Dubitare è forse la sola maniera di procedere che spinge alla conoscenza.

Napoli e Milano. Sono due popoli diversi uniti dalla stessa televisione.

Una volta si diceva: t’amerò per tutta la vita. Ma la vita media era di 45 anni. Oggi è meglio non sbilanciarsi.

Per me, il latino non è una lingua morta ma una lingua immortale.

Considero la masturbazione uno dei grandi doni del Signore: risolve le esigenze trisettimanali anche dei più bruttini.

Con le ragazze non fa colpo l’intelligenza matematica. Bisogna dire loro frasi molto intelligenti come “quanto sei bella!”.

Provate a osservare l’atteggiamento degli intellettuali italiani quando vengono intervistati in TV: noterete subito come il loro sguardo è sempre permeato da una austera consapevolezza. Dio solo sa quali oscuri meccanismi calvinisti, fatti di complessi di colpa e di desideri di espiazione, li rendono così allergici alla comicità. Forse il motto latino “risus abundat in ore stultorum” è stato messo in giro proprio da un antenato di Moravia, di Sciascia o di Giorgio Bocca. Fortunatamente, di tanto in tanto, spunta un Einstein o un Bertrand Russell e il cielo della cultura torna a tingersi di azzurro.

Informazioni su giuseppemerlino

Ingegnere Chimico
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