REGNO DEI CIELI. SIGNIFICATO ESOTERICO

L’espressione “Regno dei Cieli” è molto ricorrente, sia nei vangeli canonici che in molti vangeli apocrifi.
Nell’elaborazione della dottrina cristiana ufficiale, il Regno dei Cieli, spesso menzionato da Cristo, è stato identificato con l’idea preesistente di “Paradiso”, inteso come luogo di perenne felicità dove risiedono per tutta l’eternità le anime dei “buoni”.
Il reale significato di questa espressione è invece radicalmente diverso : il Regno dei Cieli è la condizione sublime di identificazione col divino di quei pochi esseri umani che, percorrendo un lungo e difficile percorso spirituale, la raggiungono.
Si tratta dunque di quella condizione che, quando parliamo di Buddhismo, chiamiamo “Illuminazione” e, quando parliamo di Induismo, chiamiamo “Moksa” (liberazione, salvezza).
La vita eterna, di cui si parla nei vangeli, non è dunque “andare in Paradiso”, ma è “realizzare il Regno dei Cieli” che è già presente nello stato più profondo e nascosto dell’animo umano, cioè realizzare ciò che nell’Advaita Vedanta induista è la presa di coscienza dell’identità dell’Atman individuale col Brahman universale.
A questo proposito è emblematico il passo del vangelo di Tommaso : “Il Regno (dei Cieli) è dentro di voi e fuori di voi. Quando vi conoscerete sarete riconosciuti, e comprenderete di essere figli del Padre vivente”.
In questo passo l’espressione “Quando vi conoscerete” coincide col più antico “Conosci te stesso” dell’oracolo di Delfi : non bisogna cercare il Regno dei Cieli lontano, ma bisogna scoprirlo nel più profondo del proprio essere.
Perché il Regno dei Cieli è dentro e fuori di noi ? Semplicemente perché è tutto ciò che esiste, è l’unica realtà esistente e, chi lo realizza, diventa cosciente dell’illusorietà del mondo materiale.
Quando Gesù paragona il Regno dei Cieli al più piccolo di tutti i semi, il granello di senape, che poi diventa un arbusto così alto che gli uccelli del cielo vengono tra i suoi rami, non può non venire in mente il passo della Mandukyakarika Upanisad induista :
“Questo Atman, che risiede nel cuore, è più piccolo di un grano di riso, più piccolo di un grano d’orzo, più piccolo di un grano di senape. Questo Atman che risiede nel cuore è anche più grande della terra, più grande del cielo intermedio, più grande del cielo supremo, più grande di tutti questi mondi”.
Abbiamo detto che pochissimi esseri umani hanno realizzato e realizzeranno il Regno dei Cieli ed infatti il vero insegnamento esoterico di Gesù era riservato a pochi eletti :
“Perché parli loro in parabole? Egli rispose: Perché a voi è dato di conoscere i misteri del Regno dei Cieli, ma a tutti gli altri non è dato. Così a chi ha sarà dato e sarà nell’abbondanza e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. Per questo parlo loro per mezzo di parabole: essi guardano senza vedere e ascoltano senza intendere né capire”. (Vangelo di Matteo 13, 10-13).
Chiudiamo questa breve nota riportando quanto scrisse sull’argomento il grande filosofo tedesco Friedrich Nietzsche nella sua opera “L’Anticristo” :
“Il Regno dei Cieli è una condizione del cuore, non qualcosa che sia sopra la Terra o che venga dopo la morte. Il Regno dei Cieli non è qualcosa che si attende. Non ha né ieri né domani, non viene tra mille anni, è un’esperienza di cuore. E’ ovunque e in nessun luogo”.

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Ingegnere Chimico
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