L’UOMO E LA SCIMMIA

La classificazione zoologica dell’uomo è la seguente:
Regno: animale
Phylum (Tipo): vertebrati
Classe: mammiferi
Ordine: primati
Famiglia: ominidi
Sottofamiglia: ominini
Genere: homo
Specie: homo sapiens.
Dunque l’uomo è un vertebrato, in quanto è dotato di uno scheletro interno, il cui asse coincide con la colonna vertebrale.
E’ un mammifero, in quanto la femmina della specie è dotata di ghiandole mammarie con le quali allatta i piccoli.
E’ un primate, cioè una scimmia.
E’ un ominide, cioè appartiene alla famiglia delle grandi scimmie (oranghi, gorilla, scimpanzè ed homo) ed alla sottofamiglia degli ominini ristretta solo ad homo, gorilla e scimpanzè.
Appartiene al genere homo, che comprende tutte le specie di nostri antenati estinti (australopitechi, homo habilis, homo erectus, uomo di Neanderthal etc…) e l’attuale homo sapiens.
In particolare, la sequenza del genoma nel DNA umano è identica al 97 per cento a quella del gorilla e dell’orango ed al 98% a quella dello scimpanzè.
Sono più marcate le differenze tra gorilla e scimpanzè che non quelle tra uomo e gorilla o tra uomo e scimpanzè e ancora gorilla e scimpanzè hanno molto più in comune con l’uomo che con gli oranghi.
Confrontando con metodi computerizzati il genoma umano con quello dello scimpanzé, si è trovato che, su 3 miliardi di basi, soltanto 30 milioni sono diverse.
I cromosomi dell’essere umano e degli altri primati sono molto simili. La principale differenza è che gli umani hanno un paio di cromosomi in meno rispetto alle altre grandi scimmie. Gli esseri umani hanno 23 paia di cromosomi, mentre gli altri primati hanno 24 paia di cromosomi.
Affermare dunque che l’uomo “discende” dalla scimmia è scientificamente piuttosto improprio, in quanto l’uomo è una scimmia.