IL KARMA E LA SUA LEGGE

Tutti i piani dell’esistenza, visibili e non visibili, sono dominati dalla legge del Karma.
Animali, uomini, demoni, dei e tutte le entità superiori od inferiori al piano di esistenza umano, sono soggetti a questa legge.
Proprio come le leggi matematiche, chimiche e fisiche che dominano il mondo materiale, così la legge del Karma è automatica, non ha riguardo per nessuno e non può in nessun modo essere infranta, superata o aggirata.
Non è la legge di un Dio creatore che potrebbe variarne i suoi effetti in favore di qualche creatura, ma è una legge universale, assoluta, inesorabile, oseremo dire meccanica, alla quale è rigidamente sottoposto anche l’ambiente divino. Nessuno ha il potere di infrangerla.
Se ho un oggetto fra le dita ed apro le dita, l’oggetto cade. Ciò avviene perchè sul nostro pianeta esiste la forza di gravità che attira il corpo verso il centro della Terra. Questa è la legge di gravità.
Allo stesso modo, qualsiasi azione io compia, questa genera un effetto. Questa è la legge del Karma.
Questa legge è, nel campo spirituale, ineludibile proprio come la legge di gravità lo è nel campo materiale macroscopico.
L’insieme di tutte le azioni che un essere umano compie dalla nascita alla morte è causa della nascita di un altro essere vivente nel piano animale, umano, diabolico, divino o in qualsiasi altro piano dell’esistenza visibile o non visibile, da noi conosciuto o sconosciuto.
Questo nuovo essere nulla sa e, tranne nel caso di esseri estremamente evoluti spiritualmente, nulla può sapere del precedente essere vivente che ha causato la sua nascita, ma, nel bene e nel male, subisce tutte le conseguenze delle azioni del precedente essere vivente che ha causato la sua venuta al mondo.
Questo stato di cose viene comunemente chiamato “reincarnazione”, ma, alla luce di quanto abbiamo esposto, non ci sembra un termine molto adeguato.
Nell’Universo manifesto e non manifesto esiste anche la legge del Dharma, la legge morale universale, e, in base a questa legge, le nostre azioni possono essere classificate in buone, cattive e neutre.
Per questo motivo, ogni azione compiuta durante la vita di un essere vivente produce un Karma che può essere positivo o negativo, a seconda della qualità dell’azione.
Alla luce di quanto esposto, lo stato di un qualsiasi essere umano, sia materiale che spirituale, è la conseguenza automatica del Karma accumulato in una catena di milioni di esistenze precedenti che si sono succedute nei più diversi piani dell’esistenza.
Tutti questi piani dell’esistenza appartengono ad un mondo illusorio in cui tutti gli esseri si trovano, consapevolmente od inconsapevolmente, in uno stato di sofferenza nel quale sono precipitati a causa di un “errore” metafisico.
Per l’uomo è possibile liberarsi da questo stato se ha raggiunto una elevata condizione spirituale dovuta ad un Karma positivo accumulato nei suoi precedenti stati dell’esistenza.
In tal caso ha la potenzialità di liberarsi dalle catene dell’illusione, conseguendo l’Illuminazione.
Si noti che questa visione delle cose è completamente differente dalla visione delle Religioni semitiche (Islam, Cristianesimo ed Ebraismo).
Secondo queste Religioni, se io compio un’azione cattiva, per esempio un omicidio, potrei non subirne gli effetti perchè Dio mi potrebbe perdonare o per un mio pentimento o per un suo capriccio o preferenza.
Secondo la legge del Karma invece non esiste nessuna divinità, per quanto potente possa essere, che possa essere capace di annullare gli effetti di una mia azione cattiva.
Ad esempio, se io uccido una formica, pagherò duramente questo misfatto e nulla potrà variare questa legge inesorabile, non il mio pentimento, non un Dio buono che mi perdoni.
Dato che il compito dell’uomo superiore è il conseguimento della liberazione dal mondo illusorio in cui si trova prigioniero, egli deve puntigliosamente compiere esclusivamente azioni che gli procurino un buon Karma.
Sentimenti come l’ira, l’odio, l’invidia, l’avarizia devono essere assolutamente evitati, ma è bene chiarire che ciò sarà difficilissimo per un essere nato con un cattivo Karma.
Infatti l’attitudine a vivere secondo la legge del Dharma (legge morale universale) è patrimonio esclusivo di una minoranza di esseri viventi grazie all’accumulo di un buon Karma.
Ciò non toglie che anche gli esseri che si trovano ad un livello spirituale elementare devono compiere ogni sforzo possibile per avere un buon Karma ed ottenere una “rinascita” migliore.
A questo livello elementare vanno benissimo i precetti e le norme comportamentali insegnati da Gesù Cristo che, per motivi “geografici”, si rivolgeva ad uomini “dal cuore duro”.
A livelli superiori è bene seguire gli insegnamenti dell’Induismo e del Buddhismo che, secoli prima, erano rivolti ad uomini spiritualmente più elevati, rispetto ai popoli della Palestina.
Tutto quanto detto riguarda le azioni buone o cattive, ma come comportarci nei riguardi delle azioni ordinarie della nostra vita ?
Per ottenere un buon Karma, è assolutamente necessario “agire con distacco” in tutte le azioni che compiamo, anche le più insignificanti,
“Agire con distacco”, significa essere concentrati su quello che si sta facendo, eseguire meticolosamente tutto quanto necessario alla nostra azione e, soprattutto, senza avere il minimo interesse per i suoi frutti.
Si deve agire senza attaccamento né avversione per l’azione che si sta compiendo, e, ripetiamo, senza alcun desiderio per i suoi frutti.
Un Karma negativo ci può far “rinascere” nel mondo animale, nel mondo demoniaco (l’inferno delle religioni semitiche), in un piano di esistenza inferiore all’uomo o come uomo che si trovi ad un livello spirituale elementare.
Un Karma positivo ci può far “rinascere” come uomo di elevato livello spirituale, che quindi può intraprendere la via della liberazione dal piano di esistenza illusorio in cui si trova, ma anche nel mondo divino o in piani di esistenza superiori all’uomo.
La rinascita nel mondo divino non è un fatto positivo: questo stato dura un intero ciclo cosmico e, per ottenere l’illuminazione finale, è necessario rinascere come uomo.
La rinascita in un mondo divino riguarda soprattutto quelle persone che hanno accumulato un Karma positivo, ma hanno creduto in un premio finale alle loro azioni (il Paradiso di Cristiani e Musulmani).
Concludiamo questa breve nota con quanto disse Krishna al principe Arjuna nella Bhagavad Gita:
“Molte nascite sono state sperimentate da Me e da te, Arjuna. Io le conosco tutte, mentre tu non le ricordi”.

Informazioni su giuseppemerlino

Ingegnere Chimico
Questa voce è stata pubblicata in ESOTERISMO e contrassegnata con , , , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.