L’ANIMA GEMELLA ED IL MITO DELL’ANDROGINO

Quante volte abbiamo sentito dire “ho trovato l’anima gemella”, oppure “sono alla ricerca dell’anima gemella” ?
In realtà l’idea che due persone che si amano ricostruiscano un essere unico preesistente nella sfera spirituale è molto antica.
A questo proposito riportiamo il Mito dell’Androgino descritto dal filosofo Platone nel dialogo “Simposio”.
E’ una favola, ma ovviamente, nel leggerla, bisognerebbe andare oltre il suo significato letterale.
“In un tempo molto antico esistevano tre sessi, maschile, femminile ed androgino. Quest’ultimo era sia maschile che femminile.
Tutti gli esseri umani avevano due teste, quattro braccia e quattro gambe.
Un giorno questi esseri tentarono la scalata all’Olimpo per prendere il posto degli dei e Giove, per difendere la sede degli dei, intervenne a colpi di fulmine e divise a metà tutti questi esseri.
In questo modo gli esseri umani si indebolirono e rinunziarono alla conquista dell’Olimpo.
Da allora ogni essere umano è alla ricerca dell’altra sua metà per ricostituire l’essere unico originario”.
Si noti che questo mito giustifica anche l’omosessualità in quanto alcuni esseri originari non erano androgini, ma solo maschi o solo femmine, per cui, per essere ricostituiti, hanno bisogno dell’unione di due maschi nel primo caso o di due femmine nel secondo.
Il mito dell’Androgino è presente anche in uno dei tanti documenti ritrovati nel 1945 a Nag Hammadi in Egitto: l’Apocalisse di Adamo.
Leggiamo in questo documento che in origine Adamo ed Eva vivevano in una condizione spirituale superiore e costituivano un unico Eone nel Pleroma, il mondo superiore, al di sotto del quale erano tenebra ed abisso dove regnava il Demiurgo, creatore dell’Universo, spesso identificato con il Dio dell’Antico Testamento, un Dio arrogante, geloso, violento, vendicatore e spietato.
Il Demiurgo, per gelosia ed invidia, ebbe il potere di dividere quell’Eone che si trasformò in due esseri mortali, schiavi della sua terribile legge. Questo ci ricorda l’ “indebolimento” descritto da Platone nel Simposio.
Nel testo Adamo racconta al figlio Set che lui ed Eva erano un unico essere che viveva nella gloria e nell’eternità delle regioni celesti superiori al mondo creato dal terribile Demiurgo e aggiunge:
“Poi questo Dio, sovrano delle Potenze, ci divise in collera e diventammo due. Così la Gloria e la Prima Conoscenza che respirava dentro di noi ci hanno lasciato”.
In effetti l’idea dell’Androgino era piuttosto frequente in molti sistemi gnostici. Solo a titolo di esempio ricordiamo che tutti gli Eoni del monumentale sistema filosofico del vescovo Valentino erano distribuiti in coppie maschio-femmina chiamate Sigizie.
In tutta la Tradizione Ermetica l’Androgino Primordiale rappresenta la condizione originaria dello stato umano, che nell’Alchimia, era rappresentata dal Rebis, essere con due teste, una maschile ed una femminile, che tiene sottomesso un drago.
La figura dell’Adam Kadmon nella Cabala ebraica è anch’essa un essere androgino che si spezzò a causa del peccato originale e ciò ci ricorda la tesi dell’Apocalisse di Adamo.
Anche molti dei dell’antico Egitto avevano natura androgina ed anche il dio Dionisio delle religioni misteriche dell’antica Grecia era anch’egli un essere androgino, così come molte divinità dell’Induismo.
I riti sessuali del Tantrismo hanno come fine la ricostituzione dell’Androgino Primordiale.
Potremmo continuare ancora nel descrivere la presenza di questo mito nelle più antiche tradizioni umane, ma riteniamo più utile giungere a delle conclusioni.
Abbiamo iniziato questa breve nota in termini piuttosto “profani” e quasi scherzosi, ma in reltà il significato dell’Androgino è molto profondo:
Nell’Androgino convivono nella giusta unità due principi: l’io individuale, principio maschile, e tutto ciò che appare esterno ad esso, principio femminile.
L’uomo, caduto in questa dualità, e prigioniero e sofferente in essa, deve ricostituire l’unità originale, appunto l’Androgino, nella quale non vi è distinzione tra l’io ed il mondo esterno, tra l’anima individuale e quella universale, tra il maschio e la femmina metafisici.
E’ questa la Grande Opera.

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Ingegnere Chimico
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