SIMON MAGO

Forse la migliore sintesi del pensiero di questo mitico personaggio, contemporaneo degli Apostoli, è quella che ci ha lasciato il Vescovo Ireneo nella sua opera “Adversus haereses”:
“La Sapienza fu la prima concezione della mia Mente, la Madre di Tutto, per mezzo della quale Io, nel principio, concepii la creazione degli Angeli e degli Arcangeli. Questo pensiero, scaturito da Me, discese alle più basse regioni e generò gli Angeli e le Potenze dalle quali fu fatto il mondo. E, dopo averli generati, fu da essi, per invidia, trattenuto, in quanto essi non volevano essere ritenuti progenie di nessun altro. Quanto a Me, Io sono a loro del tutto sconosciuto.
La Sapienza fu fatta prigioniera dagli Angeli e dalle Potenze che da Lei erano stati emanati. Essa soffrì ogni sorta di oltraggio, onde impedirle di risalire al Padre Suo, fino ad essere imprigionata nel corpo umano e costretta a trasmigrare di corpo in corpo, come da un vaso all’altro. Così Essa, trasmigrando di corpo in corpo e, subendo continuamente oltraggio, finì pur anco a prezzo in un bordello e fu la pecora smarrita. Perciò Io sono venuto a portarla via ed a liberarla dai suoi ceppi, per ottenere la salvezza degli uomini”.
Ireneo continua la descrizione delle Teologia simoniana parlando poi del Cristo:
“Egli era disceso trasformandosi e fattosi simile alle Potenze, ai Principati ed agli Angeli, cosicchè apparve come un uomo, benchè uomo non fosse e fu creduto che avesse sofferto in Galilea, benchè non soffrisse”.
Questa sommaria descrizione della dottrina simoniana, ci fa senza dubbio inquadrare questo personaggio nella corrente filosofico-religiosa dello Gnosticismo Cristiano che ebbe grande diffusione nei primi secoli dopo Cristo, sopratutto tra le persone più colte.
Ovviamente Ireneo ha riportato il brano che abbiamo trascritto per confutarne le tesi, infatti questo Vescovo fu un fiero oppositore di tutte le dottrine gnostiche.
Anche il Vescovo Ippolito ci parla della dottrina di Simone:
“Degli Eoni Universali vi sono due germogli, senza principio ne fine, che scaturiscono da una radice che è il Potere Silenzio Invisibile. Di questi, uno appare al di sopra ed è la Mente Universale, che ordina tutte le cose, maschio. L’altro, al di sotto, è il Grande Pensiero (Ennoia), femmina, che produce tutte le cose.
Essi si uniscono e manifestano lo Spazio Medio, senza principio ne fine. In questo spazio è il secondo Padre che sostiene e nutre tutte le cose che hanno principio e fine. Questo Padre è Colui che è stato, sta e starà, potere maschio-femmina, senza principio ne fine.
L’Illimitato era Uno e, pur avendo l’Ennoia in Se, era solo e, solo quando fu manifestato a se stesso, vi fu un secondo e non fu chiamato Padre prima che il Pensiero lo chiamasse Padre: producendo Se da Se Stesso, Egli manifestò a Se Stesso il proprio Pensiero”
Quasi tutte le notizie che abbiamo di Simon Mago provengono dagli scritti dei Padri della Chiesa, ma anche dal Nuovo Testamento dal quale abbiamo le notizie più “popolari” su questo personaggio.
Leggiamo negli “Atti degli Apostoli”:
“Ora vi era un tale, di nome Simone, che già da tempo esercitava nella città le arti magiche, e faceva stupire la gente di Samaria, spacciandosi per un qualcosa di grande. Tutti, dal più piccolo al più grande, gli davano ascolto, dicendo: Questi è la “potenza di Dio”, quella che è chiamata “la Grande”.
Gli Atti riportano anche che Simone si fece battezzare da Filippo:
“Simone credette anche lui, e, dopo essere stato battezzato, stava sempre con Filippo”.
Sempre negli Atti è narrato il famoso episodio in cui si dice che Simone avrebbe tentato di ottenere da Pietro la facoltà di scacciare i demoni in cambio di denaro, ma ricevette il rifiuto dell’apostolo. Da questo episodio (vero o falso che sia) è nato il termine dispregiativo “Simonia” che indica la compravendita di beni spirituali.
Notizie su Simone le ricaviamo anche da alcuni Vangeli Apocrifi che affermano che egli fu anche a Roma, sotto gli imperatori Claudio e Nerone, dove ottenne fama e gloria.
Dopo la morte di Simone, avvenuta probabilmente a Roma, iniziò a circolare la credenza che egli fosse l’incarnazione del sommo Dio e che la sua compagna Elena, prostituta riscattata in un bordello di Tiro, era il suo Primo Pensiero, l’Ennoia.
Tralasciando leggende, scritti denigratori e qualche invenzione, riconosciamo nel pensiero originario di Simon Mago tutta la profondità della speculazione gnostica.
Purtroppo degli scritti originali di questo personaggio ci è rimasto molto poco e l’unica loro fonte proviene dai Padri della Chiesa.
Alla morte di Simone, nacque una vera e propria scuola di pensiero che si richiamava ai suoi principi. Due esponenti notevoli di questa scuola furono Menandro e Saturnino che però apportarono alcune varianti alla Teologia del loro maestro.
Per avere un quadro completo dello Gnosticismo, consigliamo di leggere questo articolo:

https://giuseppemerlino.wordpress.com/2010/12/11/gnosticismo-e-gnosi/

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Ingegnere Chimico
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