AVATAR, LA MANIFESTAZIONE DEL DIVINO TRA GLI UOMINI

Il termine sanscrito Avatara (anglosassone Avatar) indica l’apparizione nel nostro piano dell’esistenza di una divinità quando è necessario ristabilire il Dharma, cioè la legge morale cosmica universale.
Dice il dio Krishna nella Baghavad Gita (4,8) :
“Per la protezione dei buoni, per la distruzione dei malvagi, per dare stabile fondamento al regno della giustizia, io vengo nell’esistere di età in età”.
In questa breve nota daremo un’interpretazione un po’ diversa del termine Avatara.
Quando un essere umano, dopo migliaia di esistenze, raggiunge l’illuminazione, cioè la liberazione completa dall’illusione del mondo materiale e l’identificazione con l’unico Assoluto esistente, talvolta, per compassione, decide di rimandare la sua estinzione e restare nel mondo per tentare di indicare la via della liberazione all’umanità.
Ecco dunque che egli ci appare come un Avatar, cioè come una manifestazione dell’Assoluto divino nel piano umano.
Da questo punto di vista anche Gesù Cristo è un Avatar : di lui non si sa niente dall’età di dodici anni fino ai trenta e, probabilmente, in questo periodo egli avrà completato il suo percorso verso l’Illuminazione. Verosimilmente il periodo di 40 giorni da lui trascorsi nel deserto, di cui parlano i Vangeli, sarà stato molto più lungo.
Tornando in Oriente, dice la Tradizione che, raggiunta l’illuminazione, il Buddha si interrogò se dovesse diffondere la Dottrina o se dovesse mantenerla solo per sé, essendo “difficile da comprendere, al di là della ragione, comprensibile solo ai saggi”.
Allora Brahma, il Signore del Mondo, giunse di fronte al Buddha e, inginocchiatosi, lo implorò di diffondere la sua dottrina “per aprire i cancelli dell’immortalità” e permettere al mondo di conoscere la via verso la Liberazione.
In ordine a questo racconto, dobbiamo necessariamente evidenziare che il Mondo divino, pur di ordine superiore a quello umano, è pur sempre parte della manifestazione illusoria dalla quale si è liberato colui che ha raggiunto l’illuminazione, che ormai ne è al di fuori ed al di sopra, da qui l’omaggio e la riverenza del Dio Supremo Brahma nei confronti dell’Illuminato.
Il Buddha umano, mosso a pietà, acconsente ed espone l’Insegnamento a cinque asceti nel famoso “Sermone di Benares”.
Prima del Buddha storico (il principe Siddharta Gautama), le tradizioni Mahayana e Theravada riconoscono l’apparizione di altri sei Buddha, mentre la tradizione Vajrayana ne riconosce otto.
Tutti questi Buddha possono dunque essere considerati Avatar, cioè, manifestazione del divino in terra, in quanto uomini che, avendo raggiunto l’Illuminazione, hanno scelto di trattenersi un po’ nel piano di esistenza umano.
Tutte le tradizioni buddhiste concordano poi nell’attesa di un prossimo Buddha, che viene denominato Maitreya e sarebbe stato Gautama Buddha stesso a predire la venuta del proprio successore, sostenendo di non essere il primo Buddha e di non essere nemmeno l’ultimo.
D’altra parte, l’apparizione di un prossimo Avatar è comune a molte altre tradizioni. ne ricordiamo solo alcune :
Secondo la fede islamica, alla fine dei tempi apparirà nel mondo il Mahdi a ristabilire l’ordine morale.
I Cristiani invece attendono invece la seconda venuta di Cristo e gli Ebrei attendono la venuta del Messia.

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Ingegnere Chimico
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