IL MITO DI FETONTE E L’ASTEROIDE CADUTO SULLA TERRA

Il Timeo di Platone è famoso per il racconto di Atlantide, l’ipotetico continente scomparso inghiottito dalle acque intorno al 9.600 avanti Cristo, ma, nello stesso Timeo, precedentemente, c’è una interessante spiegazione del mito greco di Fetonte, il mitico personaggio che, “guidando il carro del Sole”, ne perse il controllo, precipitando sulla Terra e causando enormi distruzioni.
Prima di riportare questo brano, dobbiamo premettere che i sacerdoti egizi di Sais, che comunicarono a Solone questi antichi avvenimenti trascritti da Platone nel Timeo, avevano fama di custodire, tramandandoli di generazione in generazione, antichissimi segreti.
In effetti nel Timeo si dice chiaramente che Atlantide aveva colonie in Nordafrica, dalle quali si può supporre che sarebbe poi sorta la successiva civiltà egizia.
Ecco il brano del Timeo che ci interessa in questa sede:
“Perché quello che anche presso di voi si racconta, che una volta Fetonte, figlio del Sole, avendo aggiogato il carro del padre, per non essere capace di condurlo per la via del padre, bruciò tutto sulla terra ed egli stesso perì fulminato, questo ha l’apparenza d’una favola, ma la verità è la deviazione dei corpi, che si muovono intorno alla terra e nel cielo, e la distruzione per molto fuoco e a lunghi intervalli di tempo di tutto quello che è sulla terra”.
Noi attualmente interpretiamo questo passo come la caduta di un asteroide, se non addirittura di una cometa e questo è il parere anche di alcuni astronomi.
Proseguiamo la lettura di questo passo che precede il racconto su Atlantide:
“Fra voi e fra gli altri popoli, non appena organizzate un poco le cose, di volta in volta con la scrittura e con quanto occorre alle città, ecco che di nuovo, ad intervalli regolari, come una malattia, si abbatte su di voi un diluvio dal cielo, e lascia sopravvivere solo quelli di voi che sono analfabeti e incolti, sicché ogni volta ritornate da capo giovani, per così dire, senza sapere nulla di quanto avvenne anticamente né qui né fra voi”.
Il racconto prosegue con un’affermazione piuttosto interessante:
“Pertanto codesti vostri racconti poco differiscono dalle favole dei fanciulli, perché ricordate un solo diluvio sulla terra, mentre prima ne avvennero molti”.
E, poco dopo, all’inizio del racconto su Atlantide:
“Solone, voi Greci siete come dei bambini, un vecchio fra i Greci non esiste! Siete tutti spiritualmente giovani, perché nelle vostre menti non avete nessuna antica opinione formatasi per lunga tradizione e nessuna conoscenza incanutita dal tempo. E il motivo è questo: avvennero e avverranno ancora per l’umanità molte distruzioni in molti modi, le più grandi con il fuoco e l’acqua, e altre minori per infinite altre cause”.
Quest’ultimo brano allude a due tipi differenti di “grandi distruzioni”: con il fuoco e con l’acqua.
Noi pensiamo che il primo caso si riferisca ad asteroidi caduti sulla terraferma ed il secondo ad asteroidi caduti in mare.
In particolare, se un asteroide fosse caduto in mare, le simulazioni al computer di un avvenimento simile ci dicono che il suo primo effetto dovrebbe essere un notevole innalzamento del livello del mare accompagnato da terribili tsunami su tutto il pianeta, con conseguente sommersione di vaste aree di terre emerse. Inoltre questo sconvolgimento dovrebbe essere accompagnato da violente scosse di terremoto.
Successivamente, l’evaporazione di enormi quantità di acqua causata sia dall’impatto dell’asteroide, sia dall’enorme calore sviluppato, si dovrebbe tradurre in piogge ininterrotte di grande intensità e di di lunga durata nel tempo: il diluvio universale ?
Se dunque vogliamo dare credito a questi antichi racconti, dobbiamo supporre che, prima della civiltà umana “storica”, iniziata in effetti solo 5.000 anni fa, possano essere esistite sul nostro pianeta una o più cività evolute, ciclicamente precipitate di nuovo nella preistoria a causa di grandi cataclismi.
Toccherà anche a noi ?

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Ingegnere Chimico
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