LILITH ED I DUE RACCONTI DELLA GENESI

Nell’antica Tradizione ebraica, Lilith era la prima moglie di Adamo, dunque precedente ad Eva.
In realtà questa figura era già presente, fin dal terzo millennio avanti Cristo, in tutte le tradizioni mesopotamiche, ancor prima dell’epoca di Abramo e della nascita dell’Ebraismo.
Lilith non è menzionata in nessuno dei due diversi racconti della Genesi presenti nel Vecchio Testamento, ma assume un ruolo di primo piano nella Cabala Ebraica.
Secondo i testi cabalistici, Lilith sarebbe stata la prima vera donna, creata, a differenza di Eva, dalla Terra e non da una costola di Adamo.
Dunque Lilith nasce come Adamo e quindi, in questa antichissima Tradizione, la donna è pari all’uomo e, nella stesura della Genesi, si capisce che questo non poteva essere gradito alla mentalità semitica degli autori.
Gli antichi racconti ci dicono che Ella fu ripudiata e cacciata via da Adamo perchè si rifiutò di obbedirgli.
Leggiamo nell’Alfabeto di Ben-Sira:
“Ella disse: non starò sotto di te. Ed egli disse: ed io non giacerò sotto di te, ma solo sopra. Per te è adatto stare solamente sotto, mentre io sono fatto per stare sopra”.
Il racconto prosegue descrivendo come Lilith pronunciò infuriata il nome di Dio ed abbandonò il Giardino dell’Eden.
Lilith dunque non mangiò come Adamo ed Eva il frutto proibito, per cui rimase un essere immortale.
Sempre secondo la Tradizione cabalistica, Lilith si accoppiò in seguito con Asmodai (Asmodeo) e con altri demoni.
Anche Asmodai è una figura preesistente all’Ebraismo, probabilmente di origine iranica.
Da questi accoppiamenti nacquero degli esseri superiori, i jiinn, entità intermedie tra il mondo angelico e quello umano.
Alcune Tradizioni Esoteriche ci dicono che fu Lilith che, sotto forma di serpente, indusse Eva a mangiare il frutto dell’albero proibito.
E’ facile intuire perchè la Tradizione Ebraica ufficiale consideri Lilith un Demone. In realtà questa figura rappresenta una differente figura della donna, un essere con pari dignità dell’uomo, diversa da tutta la concezione dell’Antico Testamento.
Il fatto è che nella regione mesopotamica esisteva un racconto della creazione molto più antico, dal quale hanno poi attinto gli autori della Genesi.
Abbiamo già ricordato che nella Bibbia esistono due racconti della Genesi.
Nel primo, più antico, leggiamo:
“Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza” – “Dio creò l’uomo a sua immagine. A immagine di Dio li creò. Maschio e femmina li creò”.
Il secondo racconto, molto più tardo, sembra mostrare un ripensamento:
“Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò. Gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo”
E’ chiaro che il primo racconto è più fedele alla Tradizione più antica nella quale uomo e donna avevano pari dignità.
La donna di cui si descrive qui la creazione può essere ancora identificata con Lilith.
Nel secondo racconto invece è marcata l’inferiorità della donna e nasce la figura di Eva.

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Ingegnere Chimico
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