FISICA E METAFISICA NEL MITO GNOSTICO DI SOPHIA

Questo articolo è diretto a chi abbia una conoscenza, anche superficiale, dello Gnosticismo. In caso contrario consigliamo vivamente di leggere prima questa breve esposizione della Dottrina gnostica:
https://giuseppemerlino.wordpress.com/2010/12/11/gnosticismo-e-gnosi/
Poco meno di 14 miliardi di anni fa, un punto singolare esplode improvvisamente e nascono lo Spazio ed il Tempo. Nasce anche la Materia che viene proiettata violentemente in tutte le direzioni.
Nasce un Universo regno del Caos, un inferno: stelle che si accendono grazie ad immani reazioni nucleari, galassie che a folle velocità si allontanano, stelle che esplodono (magari distruggendo in un istante tutte le civiltà che vi ruotano intorno), buchi neri che inghiottiscono stelle o intere galassie, quasars che emettono quantità di energia inimmaginabile, pulsar che ruotano come trottole, galassie che si scontrano, pianeti ingoiati dagli strati esterni della loro stella, asteroidi che bombardano impietosamente i pianeti etc…
Questa è la Creazione dal punto di vista di un essere come l’uomo la cui esperienza è nel piano dello Spazio e del Tempo.
Per l’Uomo, dunque, non ha alcun senso chiedersi cosa vi fosse “prima” di questa immane esplosione, perchè il Tempo è iniziato con essa.
E’ impossibile per le nostre capacità immaginare la Realtà senza Tempo nella quale avviene questo che per noi è un gigantesco cataclisma.
In questa Realtà non c’è passato, non c’è futuro: ciò che per noi si sviluppa nel Tempo avviene in Essa ora, qui e adesso.
E cosa avviene? L’Errore, il terribile Errore che lo Gnosticismo descrive sotto forma di Mito, ma che in realtà esprime, sotto forma di “avvenimenti”, un processo senza Tempo che coinvolge gli splendidi ed eterni Eoni, emanazioni dell’Uno inconoscibile.
Non è questa la sede per descrivere la natura di questo Errore: in questa breve nota stiamo descrivendo soltanto le sue conseguenze.
Sophia, la Sapienza, l’ultimo Eone in ordine di gerarchia, precipita in basso nelle tenebre e nel terrificante abisso. La sua caduta produce l’immane cataclisma che abbiamo descritto tramite una catena di eventi ormai inevitabili: nasce il terribile Dio creatore di questo mondo, un Dio arrogante, geloso, vendicativo, “ignorante” di tutto ciò che è al di sopra di Lui.
Con Lui nascono i sette Arconti, terribili potenze dominatrici di questo mondo di tenebre, Regno del Male.
L’essere umano ha esperienza solo del suo piccolo pianeta, ma ciò gli basta per rendersi conto della terribile Legge che lo domina, caratterizzata da una violenza e da una malvagità senza limiti, basti solo pensare agli animali che, per sopravvivere, devono mangiare altri animali o alle terribili atrocità che caratterizzano tutta la storia della specie umana.
Sophia è angosciata e disperata. E’ prigioniera delle tenebre in un mondo malvagio ed ostile, ma inizia il suo gigantesco sforzo per liberarsi dalle catene della Materia: qua e la nell’Universo nasce la vita. Dapprima forme elementari, poi via via forme sempre più complesse fino alla comparsa di esseri che sviluppano prima l’autocoscienza e poi il pensiero, la scintilla di Sophia.
L’essere umano ha dunque in se la scintilla divina di Sophia in misura proporzionale alla sua evoluzione spirituale. Pochi uomini, gli Gnostici, acquistano la piena coscienza di essere stranieri in questo Regno del Male e di portare in se la scintilla divina. Ripudiano i fabbricatori di questo Mondo e non riconoscono la loro terribile Legge.
Attraverso la Gnosi, pochissimi uomini riescono a ripercorrere il percorso della Caduta in senso inverso ed a ritornare al Mondo divino: attraverso di essi Sophia risale al Pleroma, l’unica vera Realtà, e riacquista il suo posto fra gli Eoni.
Col suo dualismo spirito-materia, l’uomo è dunque un microcosmo che rispecchia il dualismo cosmico Sophia-Universo.
La scintilla di Sophia presente nell’uomo è tragicamente prigioniera delle catene dello Spazio e del Tempo, categorie che non hanno alcuna realtà nel Pleroma: quando lo Gnostico raggiunge l’Illuminazione si rende conto che il suo era semplicemente un punto di vista errato. Ora che si è congiunto col Mondo Divino, si rende conto che questa sua condizione era sempre stata immutabile. Come la Caduta è un processo istantaneo fuori del Tempo, così la “risalita” al Mondo Divino riporta l’uomo al di fuori del Tempo.
La tragedia e la sofferenza di Sophia sono dunque tali solo dal punto di vista di chi vive nel mondo apparente dello Spazio e del Tempo. Questa divina prigioniera è dunque quella che gli Gnostici Valentiniani chiamavano la Sophia Inferiore.
Nel mondo reale del Pleroma, dove non esistono Spazio e Tempo, Sophia è invece sempre un Eone incorruttibile, la Sophia Superiore.
Lo stesso vale per l’uomo: quando si libera dal regno dello Spazio, del Tempo e della Materia, egli assume la consapevolezza che il suo era solo un punto di vista errato, che era sempre stato parte del Mondo Divino, al di fuori dello Spazio, del Tempo e della Materia.

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Ingegnere Chimico
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