INIZIAZIONE CRISTIANA

Il Cristianesimo delle origini aveva tutte le caratteristiche delle religioni misteriche, largamente diffuse nel mondo antico.
Come in tutte le comunità misteriche, i primi cristiani si riunivano in gran segreto e celebravano i loro riti e, come in tutte le comunità misteriche, era previsto un rito di iniziazione : il Battesimo.
Questo rito prevedeva per il neofita adulto un’immersione completa ed una emersione dall’acqua, che è l’equivalente di quella che in tutte le cerimonie di iniziazione tradizionali è la discesa nel buio degli inferi e la seguente risalita alla Luce del mondo spirituale.
L’acqua purifica l’iniziando da tutto il male dovuto alla sua nascita nel mondo materiale e lo rende degno di accedere al mondo superiore.
Nelle comunità cristiane primitive, prima di poter accedere al Battesimo, chiamato “Sacramento dell’Illuminazione”, era richiesto un lungo periodo di preparazione dedicato alla conoscenza del vero messaggio di Cristo.

Notiamo che nella chiesa antica il battesimo è denominato Photismos, cioè illuminazione ed anche i primi Padri della Chiesa usavano questo termine.
Solo dal quinto secolo dopo Cristo cominciò a diffondersi il deprecabile uso di battezzare i neonati.
Attualmente praticano ancora il battesimo solo in età adulta per immersione, e dopo una lunga preparazione, alcune denominazioni protestanti come gli anabattisti, i battisti e i pentecostali, e altri gruppi come Testimoni di Geova, mormoni e avventisti del settimo giorno.
Ricordiamo che per “iniziazione” si intende una profonda trasformazione spirituale dell’uomo che comporta l’acquisizione della capacità di “iniziare” il lungo cammino verso la sua reintegrazione col divino ed il suo ingresso in una comunità di iniziati di elevate caratteristiche spirituali.
Tutte le società Tradizionali, sia esoteriche che essoteriche, richiedono una cerimonia di iniziazione per chi sia degno di entrare a farvi parte, dopo una lunga preparazione e così fu anche per il Cristianesimo delle origini.
Ricordiamo che il primo a farsi battezzare fu proprio Gesù come leggiamo nei vangeli di Marco, Matteo e Luca.

Il battesimo gli fu somministrato da Giovanni Battista, che già praticava questo rito ai suoi discepoli, nelle acque del fiume Giordano.
Col Battesimo il neofita ottiene una rinascita” spirituale come è ben evidenziato da questo passo del Vangelo di Giovanni (cap.3, versi 3-7), nel quale Gesù dice a Nicodemo, un capo dei Giudei che si recò da Lui di notte :
“In verità, in verità ti dico, se uno non rinasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio. Gli disse Nicodemo: Come può un uomo nascere quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?. Gli rispose Gesù: In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quel che è nato dalla carne è carne e quel che è nato dallo Spirito, è Spirito. Non ti meravigliare se t’ho detto: dovete rinascere dall’alto”.
Anche il verso 90 del vangelo (apocrifo) di Filippo chiarisce il significato della “rinascita” conseguente al Battesimo :

“Coloro che dicono che prima si muore e poi si risorge, si sbagliano. Se non si riceve prima la resurrezione, mentre si è vivi, quando si muore non si riceverà nulla. Così si parla riguardo al battesimo, dicendo che il battesimo è una grande cosa, perché se si riceve si vivrà”.
Il Battesimo Cristiano ha ancora oggi un debole valore iniziatico, anche se chi lo amministra ormai non è più consapevole di ciò che realmente sta facendo e l’istituzione a cui appartiene, specialmente se si tratta della Chiesa Cattolica, si va sempre di più allontanando dai veri valori cristiani, per rincorrere le mode ed il capovolgimento dei valori, tipici del mondo occidentale attuale.
Ciò non toglie che, in duemila anni di storia, le Chiese Cristiane hanno accumulato una tale energia spirituale, che il Battesimo da esse impartito ha ancora la capacità di creare una lieve trasformazione spirituale nell’individuo.
Ovviamente il battesimo di un adulto che abbia avuto una lunga preparazione, eseguito col rito primitivo dell’immersione totale avrà una efficacia maggiore che il battesimo di un neonato che potrebbe anche non avere nessun effetto.
Dal verso 59 del Vangelo (apocrifo) di Filippo (verso 59) si deduce che l’efficacia del Battesimo non è automatica :
“Se qualcuno scende nell’acqua e ne esce fuori senza aver ricevuto nulla e dice : ‘Io sono cristiano’, egli si è appropriato del nome; ma se egli riceve lo Spirito Santo, ha il dono del nome. Chi ha avuto il dono, non ne è più privato; ma chi se ne è appropriato, gli viene tolto”.
Chiariamo infine che il Battesimo genera nell’individuo un marchio spirituale indelebile e certamente non saranno le pratiche burocratiche di “sbattezzo”, tanto di moda nel nostro tempo, ad eliminare questo marchio che, ripetiamo, è una trasformazione spirituale indelebile dell’individuo.
Nel III-IV secolo dopo Cristo si cominciò a diffondere un secondo grado di iniziazione, successivo al Battesimo : quello che oggi chiamiamo Cresima.
I documenti antichi attestano che veniva compiuta una duplice unzione. La prima veniva fatta dal sacerdote che aveva battezzato. La seconda unzione veniva fatta dal Vescovo sulla fronte in forma di croce, dopo che egli stesso aveva imposto le mani dicendo “Ricevi il sigillo dello Spirito Santo che ti è dato in dono”.
La Cresima esprime infatti la discesa dello Spirito Santo nel neofita battezzato, tramite l’imposizione delle mani da parte degli apostoli e dai loro successori, i vescovi.
Nel Medioevo, poi, col diffondersi degli ordini cavallereschi, si cominciò a diffondere un successivo grado di iniziazione : l’iniziazione cavalleresca.
Tutti gli ordini cavallereschi nati nel Medio Evo avevano un evidente aspetto esoterico, per cui erano caratterizzati da una ulteriore iniziazione che portava l’adepto (necessariamente battezzato e cresimato) ad un livello spirituale superiore.
Con questa iniziazione l’adepto assumeva la caratteristica di “Monaco guerriero” e di difensore della cristianità.
Innanzitutto il candidato, dopo un giorno di digiuno, trascorreva una notte di veglia e meditazione in una cappella, inginocchiato davanti all’altare, indossando una veste bianca, simbolo della purezza che avrebbe dovuto conseguire, un manto rosso, emblema del sangue che era disposto a versare in nome di Dio ed una cotta nera (sopraveste con maniche) che rappresentava la morte di cui non doveva aver timore.
Come in tutte le iniziazioni esoteriche, l’aspirante cavaliere era accompagnato in tutta la cerimonia dal cavaliere che aveva servito che fungeva da padrino.
Dopo la veglia il candidato veniva spogliato e purificato da un bagno rituale, poi veniva confessato e comunicato.
Successivamente seguiva una messa solenne dopo la quale avveniva la vestizione sacra.
Un sacerdote benediceva la spada, l’armatura, la lancia, gli speroni, lo scudo e le varie parti dell’armatura che l’aspirante cavaliere avrebbe successivamente indossato.
A questo punto il Vescovo (talvolta il padrino) consegnava al candidato la spada consacrata, simbolo della Potenza Divina e colpiva per tre volte la spalla del candidato pronunciando la formula di rito: “In nome di Dio, di San Michele, di San Giorgio, ti faccio cavaliere”.
Con questi tre colpi veniva simbolicamente ucciso l’uomo ordinario, per cui, successivamente, il Vescovo (o il padrino) dava uno schiaffo sulla nuca del nuovo cavaliere per far nascere l’uomo nuovo nello spirito.
Alla fine della cerimonia i cavalieri presenti gli consegnavano gli speroni accettandolo così ufficialmente nell’Ordine cavalleresco.
Per quanto riguarda invece l’epoca attuale, tra le varie confraternite iniziatiche tuttora esistenti, il Martinismo, con i suoi vari gradi di iniziazione, si presenta come una forma di perfezionamento e ascesa in ambito Cristiano e richiede che i suoi associati abbiano ricevuto il sigillo cristiano del Battesimo.

Informazioni su giuseppemerlino

Ingegnere Chimico
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