L’EVOLUZIONE UMANA DALLA PREISTORIA AD OGGI

Circa 4 miliardi e mezzo di anni fa, da una nebulosa di gas e polveri, nasceva il Sistema Solare e, con esso, il pianeta Terra. Questo pianeta iniziò la sua rotazione attorno al Sole, stella situata alla periferia di una Galassia formata da 300 miliardi di stelle, che è solo una dei miliardi di Galassie presenti nell’Universo.
Le prime forme di vita apparvero sul nostro pianeta abbastanza presto, circa 4 miliardi di anni fa. Si pensi però che l’età del nostro Universo è stimata in 13,7 miliardi di anni, per cui, nell’immensità del cosmo, il fenomeno della vita potrebbe essersi sviluppato assai prima su altri pianeti.
In questa breve nota ci occuperemo però solo dell’evoluzione della specie umana.
L’uomo, come tutte le scimmie, appartiene all’ordine dei primati, che, a sua volta, appartiene alla classe dei mammiferi. E’ ancora difficile stabilire quando un primate si possa definire “uomo”: si pensi che ancora al giorno d’oggi il DNA dell’uomo differisce solo dell’1% dal DNA dello scimpanzè.
Circa 23 milioni di anni fa cominciarono a differenziarsi le prime scimmie antropomorfe: oranghi, gorilla, scimpanzè ed ominidi. Queste specie quasi subito iniziarono ad adottare l’andatura bipede, che consentiva l’uso degli arti superiori per altri usi.
Senza entrare nei dettagli della classificazione paleontologica, possiamo affermare che i primi ominidi dalle caratteristiche più spiccatamente umane furono gli Australopitechi che vivevano nelle attuali Tanzania ed Etiopia, in Africa. Facevano vita di gruppo ed utilizzavano pietre non lavorate come armi o strumenti. Erano bipedi e di bassa statura. I primi resti di Australopitechi risalgono a circa 4 milioni di anni fa. Si ritiene che australopitechi e scimpanzè derivassero da un antenato comune.
Il passo successivo dell’evoluzione umana fu la comparsa dell’Homo Habilis circa 2 milioni e mezzo di anni fa. Poichè gli Australopitechi si estinsero circa un milione di anni fa, le due specie convissero sul nostro pianeta per almeno un milione di anni.
L’Homo Habilis aveva molti tratti in comune con l’Australopiteco, ma aveva maggiori abiltà manuali, infatti sapeva costruire armi e strumenti.
2 milioni di anni fa apparve poi l’Homo Erectus, caratterizzato da una posizione eretta stabile, da una statura maggiore e da una tecnologia superiore a quella dell’Homo Habilis. Fu il primo a saper accendere il fuoco.
Infine 250.000 anni fa apparve l’uomo di Neanderthal (la cui improvvisa estinzione, circa 30.000 anni fa, non è stata ancora chiarita) e 200.000 anni fa l’Homo Sapiens, sempre più evoluti rispetto alle specie precedenti.
L’uomo attuale viene classificato nella specie Homo Sapiens Sapiens, di poco successiva all’Homo Sapiens. L’Homo Sapiens Sapiens è caratterizzato da un cervello molto strutturato e sviluppato ed inoltre ha capacità di linguaggio, introspezione e ragionamento astratto. Ha posizione eretta stabile e gli arti superiori prensili. Ha la capacità di costruire i più svariati utensili e di manipolare oggetti. Con l’Homo Sapiens Sapiens nascono i primi gruppi sociali stabili in cooperazione o in competizione fra loro.
Continuerà l’evoluzione umana? E’ molto ragionevole pensare di si, anche se questa evoluzione sembra riguardare ormai più l’aspetto intellettuale che non quello fisico-biologico.
Nella scala dell’evoluzione umana è relativamente da poco che l’uomo ha cominciato ad indagare sul mistero dell’Universo: è solo da “poco” che si è scoperto che il pianeta Terra non è tutto il mondo, ma solo un piccolo insignificante pianeta sperduto nell’immensità dell’Universo. Ciò ha messo in crisi Religioni e Superstizioni varie che pretendevano che l’uomo fosse il centro dell’Universo è che la Terra fosse stata creata da un “Dio” dalle caratteristiche, in verità, non molto dissimili da quelle dell’uomo stesso.
Questa consapevolezza è però, per ora, patrimonio solo delle classi più “acculturate”, non certo ancora delle grandi masse, per cui il cammino dell’evoluzione intellettuale umana sarà ancora molto lungo ed irto di ostacoli: molte sono ancora le Istituzioni che basano il loro potere sull’ignoranza umana ed ormai da qualche secolo stanno facendo di tutto per rallentare il progresso della vera conoscenza.
Sembra però che il progresso umano sia proprio inarrestabile. Con l’avanzata esponenziale delle nostre conoscenze è molto probabile che solo fra cento anni i nostri posteri sapranno molto di più sui misteri della vita e dell’Universo e sorrideranno del nostro ancor essre legati a Religioni e Superstizioni infantili ed elementari.
C’è ancora da considerare che, vista l’immensità dell’Universo, è impensabile che questa evoluzione si sia sviluppata solo sul nostro pianeta. Esistono seri studi statistici sul numero delle possibili civiltà di grado pari o superiori alla nostra esistenti nei miliardi di galassie presenti nel Cosmo.
Forse ci dobbiamo rammaricare di essere nati così presto: in futuro l’Umanità forse è destinata a vedere cose meravigliose e, per noi, del tutto impensabili.

Informazioni su giuseppemerlino

Ingegnere Chimico
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