ANGELI, DEI O ALIENI ?

Negli anni ’50 destò molto scalpore un’episodio che fu poi denominato “il culto del cargo”:
Durante la seconda guerra mondiale, gli americani crearono alcune basi aeronavali in alcune remote isole dell’Oceano Pacifico. Gli indigeni, vedendo quegli uccelli volanti di metallo, che fino ad allora non avevano mai visto, immaginarono subito che si trattasse di un fenomeno soprannaturale.
Quando finì la guerra, le basi vennero smantellate e, tra i nativi, nacque un singolare fenomeno religioso: in molte isole diverse e lontane fra loro, vennero costruite delle grossolane riproduzioni degli aerei alle quali venivano dedicati riti e cerimonie religiose.
Questo episodio potrebbe essere un elemento a favore di tutti coloro che sostengono che le idee di dei, angeli, demoni ed esseri soprannaturali in generale, non possano essere nate spontaneamente nella mente dell’uomo preistorico, ma siano un ricordo sbiadito del contatto reale con esseri intelligenti diversi dall’uomo.
Molti studiosi, analizzando i testi sacri delle più antiche religioni, affermano di aver riscontrato tracce evidenti di questo contatto che sarebbe avvenuto nel passato.
In effetti gli scritti più antichi dell’umanità derivano da tradizioni orali molto più antiche, antecedenti all’invenzione della scrittura, e potrebbero essere interpretati come il racconto di qualche avvenimento reale di cui l’autore, ovviamente, non poteva avere piena consapevolezza.
Secondo alcune teorie, questi esseri alieni avrebbero anche manipolato il DNA dell’umanità primitiva, creando una razza intelligente alla quale avrebbero insegnato tutto quanto necessario a dare l’avvio alla civiltà.
La recente scoperta di un’improvvisa mutazione del DNA umano avvenuta 4.500 anni fa, proprio quando, dopo milioni di anni di preistoria, sono improvvisamente apparse le grandi civiltà, è stata accolta come una prova a loro favore dai sostenitori della “creazione aliena” dell’uomo.
Secondo questi studiosi, la vita sarebbe nata spontaneamente sul nostro pianeta e sarebbe divenuta un fenomeno via via più complesso in accordo con la Teoria dell’Evoluzione, ma non sarebbe mai potuta arrivare alla formazione di un essere così “diverso”, come l’uomo, senza una manipolazione genetica provocata dall’esterno.
In effetti il Vecchio Testamento parla esplicitamente di accoppiamenti tra esseri superiori ed uomini:
“Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla terra e nacquero loro figlie, i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli quante ne vollero. C’erano sulla terra i Giganti a quei tempi, e anche dopo, quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli: sono questi gli eroi dell’antichità, uomini famosi.” (Genesi 6 – 1,4).
Dunque gli “Eroi” fondatori delle Civiltà, sarebbero il frutto di accoppiamenti tra questi “figli di Dio” e gli esseri umani primitivi.
Chi erano questi “figli di Dio” ?
Il libro di Enoch (Bibbia Copta) riporta questo brano della Genesi in modo più esteso e definisce questi esseri “Angeli, figli del Cielo”:
“Ed accadde, da che aumentarono i figli degli uomini, che in quei tempi nacquero ad essi ragazze belle di aspetto. E gli angeli, figli del cielo, le videro, se ne innamorarono, e dissero fra loro: Venite, scegliamoci delle donne fra i figli degli uomini e generiamoci dei figli. E si unirono con loro.”
Il brano prosegue con una lunga descrizione di come questi “angeli” abbiano insegnato all’uomo praticamente tutto ed abbiano dato l’avvio alla civiltà.
Anche i racconti della creazione, sempre nella Genesi, lasciano perplessi, sopratutto per il sostantivo plurale Elohim (singolare Eloah), frettolosamente tradotto col singolare “Dio” nelle Bibbie cristiane.
Elohim è un termine che deriva da un analogo termine che in Mesopotamia indicava la pluralità degli dei.
Attribuendo la “creazione” dell’uomo ad una pluralità di esseri superiori, acquistano significato le due frasi tanto famose quanto oscure della Genesi:
“Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza”.
“Ecco, l’Uomo è diventato come uno di noi, quanto alla conoscenza del Bene e del Male. Guardiamo che egli non stenda la mano e prenda anche del frutto dell’albero della vita, ne mangi e viva per sempre”.
E’ ormai accertato che il primo racconto del libro della Genesi deriva da tradizioni più antiche presenti da tempo nell’area mesopotamica e, negli anni ’80, destarono molto scalpore le teorie di uno studioso della civiltà sumera, Zecharia Sitchin, uno dei pochi in grado di decifrare le tavolette sumeriche.
Da un’analisi approfondita di queste tavolette, Sitchin avrebbe dedotto che gli dei Annunaki, che, secondo la tradizione sumerica, sarebbero discesi dal Cielo sulla Terra, erano in realtà esseri alieni provenienti da un pianeta denominato Nibiru, espressamente menzionato nelle tavolette sumeriche.
Questi Annunaki avrebbero manipolato il DNA dei primati più intelligenti, ottenendo, dopo vari esperimenti malriusciti, un essere intelligente che avrebbero usato per i loro scopi di sfruttamento del pianeta Terra.
Non è chiaro il perchè questi esseri, ad un certo punto, sarebbero andati via, ma, sempre dalle tavolette sumeriche, si deduce che, prima di partire, avrebbero insegnato agli uomini le basi della civiltà ed avrebbero promesso di tornare.
Parlando di manipolazioni genetiche, è doveroso, a questo punto, “fare un salto” in un’altra parte del mondo.
Nel 1868 la fondatrice della Società Teosofica, Helena Petrovna Blavatsky, ebbe la possibilità di visionare in un monastero del Tibet, quello che sarebbe il più antico libro dell’umanità: il libro di Dzyan.
Il libro si sarebbe salvato da quell’immane cataclisma che, in varie tradizioni, viene chiamato Diluvio Universale, in quanto la regione del Tibet, grazie alla sua altitudine, sarebbe scampata all’inabissamento di gran parte delle terre emerse.
Nella seconda parte del libro, l’Antropogenesi, si parla espressamente di “Fabbricatori dell’uomo”, di esperimenti malriusciti e di quattro razze che avrebbero preceduto l’attuale umanità.
E’ impressionante notare come la descrizione dell’aspetto (per noi mostruoso) degli esseri di queste razze, coincida con sculture e bassorilievi sparsi un po’ in tutto il mondo rappresentanti “dei” dall’aspetto raccapricciante come uomini-pesce o uomini-serpente.
L’idea che la civiltà umana sia stata avviata da creature provenienti dal cielo è comunque comune a varie antiche civiltà.
Ad esempio in tutte le civiltà precolombiane dell’America centro-meridionale (olmechi, mixtechi, toltechi, aztechi, maya, quichè etc …) era diffuso il mito del Serpente Piumato (Quetzalcoatl per gli Aztechi, Kukulkan per i Maya, Gukumatz per i Quichè).
Questa divinità, discesa dal cielo, insegnò agli uomini a misurare il tempo e capire le stelle e stabilì il corso dell’anno e delle stagioni; insegnò anche a coltivare il mais. Anche questa divinità un giorno scomparve in cielo, ma promise di tornare.
Sarebbe impresa improba enumerare tutte le antiche tradizioni che raccontano di un’epoca (felice per alcune di esse) in cui gli dei vivevano sulla Terra, ma non possiamo trascurare il fatto inquietante che spesso questi dei o alieni non andavano d’accordo fra di loro.
Su questo aspetto la dice lunga il mito degli Angeli ribelli, precipitati sulla Terra:
“Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. Il grande drago, il serpente antico, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli”. (Apocalisse 12)
A questi Angeli “caduti” è dedicato tutto il libro dei Vigilanti di Enoch, che, come abbiamo già accennato, descrive il loro accoppiamento con esseri umani e la nascita di una razza intelligente che avrebbe dato l’avvio alla civiltà.
Anche nella tradizione sumera sono menzionate battaglie in cielo tra diverse fazioni di Annunaki e secondo Zecharia Sitchin, ma anche altri studiosi, anche la distruzione delle città di Sodoma e Gomorra, che nel racconto biblico ricorda in modo inquietante una esplosione atomica, va inquadrata in questo contesto.
Analoghe battaglie in cielo, ma anche veri e propri bombardamenti, sono descritte nel poema epico indiano Mahabharata che descrive fatti antichissimi, sicuramente anteriori al 5.000 avanti Cristo, come si evince dalla descrizione di alcune eclissi di sole.
Ma qui troviamo anche accurate descrizioni di oggetti volanti artificiali, i vimana.
Il nome è costituito dal prefisso “vi” che in sanscrito vuol dire sia “uccello” che “volare” e dal suffisso “man” che in sanscrito indica un manufatto artificiale ed abitato.
I Vimana sono menzionati in molte altre opere della letteratura indiana. In particolare, nel Vaimanika Sastra del 1200 avanti Cristo, i Vimana vengono definiti come oggetti capaci di volare da un luogo all’altro e se ne descrivono vari tipi differenti. Essi sono menzionati anche nei Veda, le più antiche scritture religiose del mondo e, come già ricordato, nel poema epico Mahabharata.
Chiudiamo questa breve nota citando due brevi citazioni del profeta Isaia, tratte dal VecchioTestamento:
“Vengono da lontani paesi, dagli ultimi confini del mondo, a distruggere tutta la Terra”. (Isaia 13,5)
“Chi mai sono costoro che volano sopra una nuvola,come piccioni che volano verso la loro piccionaia?”. (Isaia 60,8)

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Ingegnere Chimico
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