IL MISTERO DELL’UNIVERSO E LA PRECARIETA’ DELLA CONDIZIONE UMANA

Chi ha coscienza dell’immensità dell’universo e di quanto sia irrilevante a confronto il nostro pianeta e tutto ciò che su di esso avviene, deve realisticamente ammettere che, malgrado gli enormi progressi della conoscenza scientifica umana, non riusciremo mai a comprendere cosa sia l’universo e che senso abbia il “fenomeno vita” su di esso.
Nell’universo esistono centinaia di miliardi di galassie e ciascuna di esse è un vero e proprio “universo isola”, innanzitutto perché la distanza media tra due galassie del nostro Universo, tranne casi particolari, è semplicemente inimmaginabile, dell’ordine di milioni di anni luce, per cui una singola galassia è praticamente un mondo isolato nell’immensità dell’Universo. Inoltre, a causa dell’espansione dell’Universo, le galassie si stanno mediamente ancor più allontanando l’una dall’altra e la velocità di questa espansione è attualmente in continuo aumento a causa di una misteriosa forza che è stata denominata “energia oscura”.
In secondo luogo perchè una galassia media è formata da centinaia di miliardi di stelle, anche se esistono galassie più grandi e più piccole, per cui una singola galassia è un vero e proprio “piccolo universo”.
In una singola galassia la distanza media tra due stelle è di cinque anni luce, più di 47.320 miliardi di chilometri. Si trova una stella ogni 125 anni luce al cubo !
Nel caso particolare della nostra galassia, la stella a noi più vicina, Proxima Centauri, si trova a 4,23 anni luce, per cui, con la velocità che raggiungono le nostre sonde spaziali, ci vorrebbero 75.000 anni per raggiungerla.
Quasi tutte le stelle in una galassia hanno un corredo di pianeti e quasi tutti i pianeti hanno satelliti.
Inoltre quasi tutte le galassie hanno numerosi “ammassi globulari” che ruotano attorno ad esse. Questi oggetti sono caratterizzati da una altissima densità stellare: la distanza media tra due stelle di un ammasso globulare è decisamente inferiore a quella tra due stelle di una galassia.
Sperduta in questa immensità c’è la nostra galassia denominata “Via Lattea”, lo stesso nome attribuito alla fascia luminosa di stelle che attraversa il cielo notturno. In effetti quando guardiamo questo “fiume di stelle” nel cielo, stiamo guardando verso il centro della nostra galassia, dove la densità stellare è maggiore.
La nostra galassia ha forma fortemente “appiattita”: presenta un diametro di circa 100.000 anni luce ed uno spessore di circa 1.000 anni luce. Essa appartiene alla categoria delle galassie “a spirale barrata”, cioè è una galassia a spirale la cui parte centrale presenta due prolungamenti di stelle che formano una barra che attraversa il nucleo. In queste galassie i bracci della spirale partono dalla barra, anziché dal nucleo.
Si stima che essa sia formata da 200 a 400 miliardi di stelle.
Il nostro Sole, col suo sistema di oggetti che gli ruotano attorno, si trova piuttosto in periferia nella nostra galassia, a circa 27.000 anni luce dal centro della galassia, nel braccio di Orione, uno dei bracci a spirale della nostra galassia, situato tra il braccio di Perseo (più esterno) e quello del Sagittario (più interno).
Poiché la nostra Galassia ruota attorno al proprio asse, anche il Sole si muove: compie un giro completo in circa 250 milioni di anni, alla velocità di 220 chilometri al secondo.
Attorno al Sole ruotano quattro piccoli pianeti (Mercurio, Venere, Terra e Marte) e quattro veri e propri “giganti” rispetto alla Terra (Giove, Saturno, Urano e Nettuno).
Inoltre la Terra ha un solo satellite, la Luna. Marte ha due piccoli satelliti (Phobos e Deimos). Giove ha 79 satelliti, dei quali Io è più grande della Luna, Europa è di poco più piccolo della Luna, Ganimede è più grande di Mercurio e ovviamente anche della Luna e Callisto è più grande della Luna. Saturno ha 82 Satelliti, dei quali Titano è più grande di Mercurio e ovviamente più grande anche della Luna. Urano ha 27 satelliti. Nettuno ha 14 satelliti, dei quali Tritone è di poco più piccolo della Luna. Mercurio e Venere non hanno satelliti.
Attorno al Sole ruotano altre migliaia di oggetti: asteroidi, comete e numerosi pianeti nani situati oltre l’orbita di Nettuno, come Eris, Plutone, Makemake, Haumea, Quaoar, Sedna ed altri.
Il pianeta Terra, la nostra casa, è praticamente come un proiettile che, alla folle velocità di 30 chilometri al secondo (108.000 Km/h) ruota attorno al Sole, ruotando contemporaneamente attorno a se stesso come una trottola.
Su questo pianeta è nata la vita. Sull’origine di questo fenomeno esistono molte ipotesi sulle quali non ci addentreremo in quanto nessuna di esse è ancora certa.
Quel che è invece certo è che, lentamente, la vita si è evoluta dagli organismi più elementari a quelli via via più complessi.
Il culmine di questa evoluzione è, almeno per ora, l’Homo Sapiens. Si tratta di un vertebrato, mammifero, primate (grande scimmia), dotato di intelligenza e facoltà intellettuali decisamente superiori alle altre specie.
E’l’Homo Sapiens che ha scoperto tutte le cose che abbiamo descritto e che ora si pone le domande “che senso ha tutta questa immensità ?”, “che senso ha la vita ?”.
Probabilmente non avremo mai la risposta.
La maggioranza degli esseri umani trova rifugio e consolazione in religioni infantili ed elementari, secondo le quali un Dio avrebbe creato tutto questo e si occuperebbe attivamente di ogni essere umano.
Un Dio che non avrebbe nient’altro da fare che occuparsi di un mammifero evoluto che vive, ripetiamo, su di un sassolino che a folle velocità ruota attorno ad una stella situata alla periferia di una galassia che è solo una delle centinaia di miliardi di galassie presenti nell’universo conosciuto.
Anche davanti all’evidenza di un cadavere in putrefazione, queste religioni ci dicono che il morto continua a vivere da qualche altra parte.
L’uomo non si rassegna davanti all’evidenza che, prima che spermatozoo e cellula uovo dei genitori si unissero, egli non esisteva e che, dopo la morte, non esisterà più.
Esiste però anche una minoranza di esseri umani che, freddamente e razionalmente, continua ad indagare scientificamente su questi misteri e, solo grazie a loro, ora sappiamo tante cose.
Rassegnamoci. Il notro pianeta, e tutto ciò che avviene su di esso, nell’economia dell’universo non ha nessun rilievo, non conta niente.
Come tutte le stelle, un giorno anche il Sole morirà.
Fra circa cinque miliardi di anni la nostra stella esaurirà l’Idrogeno nel nucleo e il nucleo solare si contrarrà finché non inizieranno le reazioni nucleari di fusione che trasformeranno l’Elio in Carbonio ed Ossigeno.
Quando anche l’Elio del nucleo sarà esaurito, il nucleo solare si contrarrà ulteriormente andando a formare una cosiddetta “nana bianca” e gli strati esterni del Sole si espanderanno enormemente “inghiottendo” prima Mercurio, poi Venere ed infine la Terra.
Non sarà certo la fine del mondo, ma un fenomeno irrilevante nell’immensità dell’universo.
Acta est fabula.

Informazioni su giuseppemerlino

Ingegnere Chimico
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