FILOSOFIA, SCIENZA E RELIGIONE NEL PENSIERO DI BERTRAND RUSSELL

Riportiamo alcuni brani tratti dalle opere di Bertrand Russell (1872-1970), filosofo, logico, matematico e saggista britannico.

L’universo, quale l’astronomia ce lo rivela, è immenso. Quant’altro ci sia di là della portata dei telescopi, non possiamo dire; ma quella parte che conosciamo è di inimmaginabile immensità. Nel mondo visibile la Via Lattea rappresenta un minuscolo frammento. In questo minuscolo frammento il sistema solare è una macchia infinitesima, e di questa macchia il nostro pianeta costituisce un puntolino microscopico. Su questo puntolino tanti minuscoli aggregati di carbonio ed acqua, dalla struttura complicata, e dotati di alquanto inusuali proprietà fisiche e chimiche, strisciano per pochi anni, fino a quando non tornano a dissolversi negli elementi di cui sono composti.
(Tratto da “Saggi scettici”).

Non aver paura di essere eccentrico nelle tue idee perché ogni idea ora accettata è stata una volta considerata eccentrica.
(Tratto da “Un decalogo liberale”).

I più grandi filosofi hanno sentito la necessità sia della scienza sia del misticismo: il tentativo di armonizzare le due cose ha riempito la loro vita; ed è ciò che, in tutta la sua ardua incertezza, fa sì che tanti considerino la filosofia qualcosa di superiore sia alla scienza sia alla religione.
(Tratto da “Misticismo e logica”).

La causa principale dei problemi è che al mondo d’oggi gli stupidi sono strasicuri, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi.
(Tratto da “Il trionfo della stupidità”).

Il fatto che un’opinione sia ampiamente condivisa, non è affatto una prova che non sia completamente sbagliata. Anzi, considerata la stupidità della maggioranza degli uomini, è più probabile che un’opinione diffusa sia cretina anziché sensata.
(Tratto da “Matrimonio e morale”).

La scienza è quel che conosciamo e la filosofia è quel che non conosciamo. È una definizione semplice e per questa ragione le domande si trasferiscono dalla filosofia alla scienza, man mano che il sapere progredisce.
(Tratto da “Bertrand Russell dice la sua”).

Più sono le cose alle quali un uomo si interessa, e maggiori occasioni di felicità egli ha, e tanto meno è in balìa del destino, poiché, se perde una cosa, può ripiegare su di un’altra.
(Tratto da “La conquista della felicità).

Può sembrare strano che la vita sia un puro incidente, ma in un universo tanto grande è inevitabile che accadano degli incidenti.
(Tratto da “Religione e Scienza).

Se io sostenessi che tra la Terra e Marte c’è una teiera di porcellana in rivoluzione attorno al Sole su un’orbita ellittica, nessuno potrebbe contraddire la mia ipotesi, purché mi assicuri di aggiungere che la teiera è troppo piccola per essere rivelata, sia pure dal più potente dei nostri telescopi. Ma se io dicessi che, posto che la mia asserzione non può essere confutata, dubitarne sarebbe un’intollerabile presunzione da parte della ragione umana, si penserebbe con tutta ragione che sto dicendo fesserie. Se, invece, l’esistenza di una tale teiera venisse affermata in libri antichi, insegnata ogni domenica come la sacra verità, ed instillata nelle menti dei bambini a scuola, l’esitazione nel credere alla sua esistenza diverrebbe un segno di eccentricità e porterebbe il dubbioso all’attenzione dello psichiatra in un’età illuminata o dell’Inquisitore in un tempo antecedente.
(Tratto dall’articolo del 1952 “Is there a God?”).

La religione impedisce ai nostri figli di ricevere un’educazione razionale; la religione ci impedisce di rimuovere le cause fondamentali delle guerre; la religione ci impedisce di insegnare l’etica della collaborazione scientifica in luogo delle vecchie, aberranti dottrine di colpa e castigo. Forse l’umanità è alla soglia di un periodo aureo; ma per poterla oltrepassare sarà prima necessario trucidare il drago di guardia alla porta: questo drago è la religione.
(Tratto da “Perché non sono cristiano).

So che alla mia morte dovrò imputridire e che nulla del mio ego sopravviverà. Non sono giovane e amo la vita, ma disdegno di abbattermi al pensiero dell’annientamento. La felicità non è meno vera se deve finire. Il pensiero e l’amore non perdono il loro valore se non sono eterni. Parecchi uomini hanno affrontato il patibolo con fierezza; la stessa fierezza ci dovrebbe insegnare a riflettere senza tremare al destino dell’uomo nell’universo. Anche se le finestre spalancate della scienza in un primo momento ci fanno rabbrividire, abituati come siamo al confortevole tepore casalingo dei miti tradizionali, alla fine l’aria fresca ci rinvigorirà.
(Tratto da “Perché non sono cristiano).

Io sono fermamente convinto che tutte le religioni, come sono dannose, così sono false. Il mondo necessita di menti e di cuori aperti, non di rigidi sistemi, vecchi o nuovi che siano.
(Tratto da “Perché non sono cristiano).

È palese che alla base della religione c’è la paura poiché, ogni qualvolta accade una disgrazia, si rivolge il pensiero a Dio: guerre, pestilenze, naufragi e cataclismi promuovono la religione.
(Tratto da “Perché non sono cristiano).

La fede in una vita futura non nasce da argomenti razionali, bensì da emozioni. Fra queste, la più importante è la paura della morte, istintiva e biologicamente utile. Se davvero credessimo nella vita futura, il pensiero della morte non ci spaventerebbe affatto.
(Tratto da “Perché non sono cristiano).

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Ingegnere Chimico
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