Thule è il polo spirituale di riferimento di tutte le vere Tradizioni Esoteriche che da migliaia di anni tramandano di generazione in generazione una visione della preistoria completamente diversa da quella “ufficiale”.
Secondo questa tradizione, nel periodo interglaciale tra il 40.000 e il 28.000 avanti Cristo, esisteva una civiltà evoluta stanziata nelle regioni polari, in quell’epoca libere dai ghiacci e caratterizzate da clima mite.
Si trattava del mitico popolo degli Iperborei, depositari e custodi di quella conoscenza suprema che in ambito esoterico viene chiamata “Tradizione Primordiale”.
Questo mitico popolo era stanziato in una terra chiamata Thule che gli antichi storici ritenevano essere una grande isola, probabilmente la attuale Groenlandia che in quell’epoca era libera dai ghiacci e ricca di vegetazione, come ci dice anche il suo nome che nelle lingue nordiche vuol dire terra verde (Greenland, Grønland).
In epoca storica il primo a menzionare Thule fu il geografo ed esploratore greco Pitea che la descrisse come una grande isola nella quale il Sole splendeva per sei mesi all’anno e che distava sei giorni di navigazione dall’odierna Scozia. Nelle terre attorno al polo effettivamente il giorno dura sei mesi e la notte altrettanto.
Secondo questo storico, Thule era abitata dal mitico popolo degli Iperborei, ritenuti semidei, in possesso di poteri e conoscenze straordinarie.
Thule è menzionata anche nella “Geografia” di Tolomeo ed in molte altre opere antiche.
Il mito di questa popolazione iperborea è presente anche nella tradizione di molti altri popoli come gli indiani d’America, i popoli delle grandi civiltà dell’America centro-meridionale ed i cinesi, ma è sopratutto nei monasteri del Tibet che si conservano in segreto documenti su quegli avvenimenti.
Il Tibet, data la sua altitudine, sarebbe rimasto completamente indenne dal Grande Diluvio, che si ritiene avvenuto intorno al 9.000 avanti Cristo.
Dopo il 28.000 avanti Cristo iniziò una nuova grande glaciazione e gli Iperborei, spinti dai mutamenti climatici, guidati dai loro capi, gli Arya (nobili), lasciarono la mitica Thule e migrarono verso sud in paesi più caldi portando con se le loro antiche conoscenze.
Pare che si stanziarono per lungo tempo in Russia e nell’Asia centrale, dove venivano chiamati Ariani, dal nome dei loro capi, gli Arya.
Successivamente, tra il 2.000 e il 1.400 avanti Cristo, gli Ariani (ormai gli antichi Iperborei avevano acquisito questo nome), discesero dal Nord dividendosi in due tronconi, uno verso il subcontinente indiano e l’altro verso la Grecia, dando origine a due delle più grandi civiltà che siano mai esistite.
La loro lingua originale era il sanscrito e bisogna notare che in questa lingua sono esprimibili concetti filosofici che sarebbe impossibile esprimere in molte lingue, tranne forse il greco antico.
I grandi filosofi greci, Platone in particolare, derivarono i loro sistemi filosofici dalle antichissime conoscenze portate dagli Ariani.
In India nacque la grandiosa civiltà Indoariana con i suoi testi sacri, i Veda e le Upanishad, nei quali il pensiero umano ha raggiunto le più alte vette di speculazione filosofica. Di origine ariana sarà poi anche il Buddismo.
Si noti che le costellazioni descritte nei Veda (testi sacri induisti) sono quelle circumpolari e non quelle che si vedono dall’India.
Secondo molti studiosi quello che abbiamo descritto finora non è solo un mito.
Gli studiosi concordano col fatto che gli esseri umani possono giungere ad una civiltà come quella dell’antico Egitto con un’evoluzione che può durare al massimo 15.000 anni.
Ebbene, l’Homo Sapiens esiste da 100.000 anni, forse 200.000, come è mai possibile che le antiche civiltà siano sorte così tardi ?
E’ ragionevole dare credito a ciò che tramandano antiche tradizioni che parlano di civiltà più antiche e tuttora sconosciute alla Scienza ufficiale, successivamente scomparse ?
Negli anni tra le due guerre mondiali molti studiosi cominciarono a sostenere che per spiegare una quantità di convergenze e di corrispondenze di simboli, dati antropologici e filologici, ecc., è necessario ammettere l’esistenza di una razza nordico primordiale, che verso l’Età della Pietra dalle regioni artiche si sarebbe spostata verso il sud, dando luogo alle forme più alte di una civilizzazione di tipo cosmico-solare in netta contrapposizione con le civiltà preistoriche “meridionali” caratterizzate dai culti della Grande Madre.
Secondo questi studiosi sarebbe esistita una dimora polare, patria primitiva della razza nordica, che aveva sviluppato una sorta di civiltà da “Età dell’Oro” (corrispondente, secondo le ultime ricerche, ad un periodo interglaciale “caldo” collocabile tra il 40.000 ed il 28.000 avanti Cristo).
Si noti che la stessa definizione scientifica di “Era Glaciale” è ” Era geologica in cui le calotte polari sono coperte da ghiacci”. Ciò lascia supporre che nelle ere interglaciali le calotte polari fossero totalmente o parzialmente libere da ghiacci.
Secondo lo studioso tedesco Herman Felix Wirth una grande quantità di dati geologici, climatici e botanici veramente impressionanti dimostravano come allora, tra i 70 e gli 80 gradi di latitudine Nord, vi era una temperatura media annua paragonabile ad un clima temperato e che questo territorio aveva incluso anche l’Islanda, la Groenlandia e le Isole Spitzbergen.
Era L’Atlantide polare, Thule, la sacra dimora della prima umanità. Umanità che quindi, secondo Wirth, era nata in un periodo “Terziario”, molto prima dell’arrivo di una fortissima glaciazione (dal 28.000 a.C. – ultima fase del Wurm) che aveva di conseguenza costretto gli abitanti di questo Eden Polare a migrare verso Sud, per costituire più tardi l’Atlantide platoniana che tutti conosciamo (dal 15.000 al 9.000 circa avanti Cristo).
Come è noto, il concetto di “Ariani” inteso come razza superiore ha portato purtroppo nel secolo scorso allo sviluppo di ideologie razziste.
Ciò perché finora non è stato ben chiarito il concetto di “Razza dello Spirito”. Questo concetto, sviluppato sopratutto dallo studioso di Scienze Tradizionali Julius Evola si incentra sulla considerazione che gli Ariani avevano una “qualità psichica” superiore che permise loro di sviluppare concetti filosofici assai elevati completamente estranei alle popolazioni autoctone che nel corso dei secoli essi assoggettarono.
Inoltre l’elite di questo gruppo aveva probabilmente sperimentato quella che nella Tradizione Induista e Buddista viene chiamata “Illuminazione” e tutte le grandi opere dei Veda e delle Upanishad erano un tentativo di trasmettere questa sapienza con le parole.
“Razza dello Spirito” è dunque un concetto che non ha niente a che vedere con le ideologie razziste che hanno portato nel secolo scorso agli orrori che ben conosciamo.
Tutto quanto riportiamo ora, da questo punto in poi, ha il solo scopo di fare luce su di un aspetto poco noto del Nazionalsocialismo ed ha quindi un fine esclusivamente culturale, storico e scientifico. Non intende minimamente giustificare o, tantomeno, condividere tutti gli orrori causati da queste teorie.
In Germania nel 1910, molto prima dell’avvento del Nazismo dunque, fu fondata da Felix Nieder la società segreta “Thule” i cui membri erano convinti della divisione dell’Umanità in due civiltà: quella Aristocratica degli Ariani e quella Ginecocratica dei popoli mediterranei e dei Dravidici dell’India, entrambe assoggettate dagli Ariani. Essi inoltre asserivano che nel mondo attuale, invece, la civiltà Ginecocratica avrebbe preso il sopravvento.
La società iniziatica Thule prese il nome dalla mitica terra originaria degli Ariani ed il suo fine era di creare una razza di superuomini, ovviamente ariani, i quali avrebbero dovuto portare a termine la lotta contro quelle razze che loro ritenevano essere inferiori: principalmente ebrei, slavi, negri, ma anche minoranze come zingari e omosessuali.
Uno degli adepti di Thule, Dexler, fonda nel 1919 il Partito dei Lavoratori Tedeschi che diventerà poi, sotto la guida di Hitler, il Partito Nazional-Socialista o Nazista. Thule diventa così la società iniziatica più influente nella Germania.
Finanziatore del Partito dei Lavoratori Tedeschi è l’ingegnere Gottfried Feder un altro membro della società iniziatica Thule. Anche il gerarca nazista Rudolph Hess era membro attivo della setta.
La società era anche visibilmente influenzata dal pensiero nietzscheano circa la contrapposizione tra l’uomo libero, forte, nobile (che “anela al Superuomo”) e l’uomo debole, meschino, malato nell’anima.
La Thule si ispirò molto anche al Buddhismo tibetano ed anche alle dottrine esoteriche di madame Helena Petrovna Blavatsky, la celebre medium e occultista, fondatrice della Società Teosofica Internazionale.
Non a caso Hitler nel 1938 mandò una spedizione in Tibet con l’intento di scoprire le origini della razza ariana, alla quale seguirono altre quattro spedizioni.
Sempre in Germania, nel 1935, fu fondata la società segreta Ahnenerbe, di cui divenne membro anche il gerarca nazista Himmler, che si proponeva il fine di creare un impero Ariano in Europa che avrebbe dovuto avere come modello il Sacro Romano Impero (primo Reich) che aveva custodito la tradizione imperiale romana per tutto il Medio-Evo.
Secondo entrambe le società la razza ariana non si sarebbe evoluta come le altre razze inferiori, secondo quanto sostenuto da Darwin, ma derivava dal popolo semidivino degli Iperborei.
In particolare, Himmler, Comandante Supremo delle SS, studiava i testi sacri indiani, specialmente la “Bhagavad-Gita” che ammirava per le sue qualità ariane.
La sua concezione della storia era simile a quella degli Yuga indiani ed era convinto che questo fosse il periodo del “Kali Yuga”, l’età oscura che doveva essere rigenerata tramite un olocausto totale che salvasse il popolo ariano dalla distruzione derivata dalla commistione con le razze inferiori.
Himmler era affascinato dalle tradizioni cavalleresche medioevali e si circondò di elementi fidati, in modo particolare i 12 iniziati, ufficiali superiori che condividevano i suoi ideali.
Purtroppo nella Germania nazista tutto quanto esposto finora ha portato agli orrori che ben conosciamo.
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