
Per comprendere il fenomeno dell’Entanglement quantistico, conviene fare inizialmente un esempio “non scientifico”.
Poiché l’Entanglement riguarda il mondo subatomico, consideriamo una particella elementare (protone, neutrone, elettrone etc….) e paragoniamola ad una moneta.
Dalla Meccanica Quantistica sappiamo che, se non facciamo alcuna misura, cioè se noi osservatori “non osserviamo” la moneta, questa si trova in uno stato indeterminato.
Se invece interveniamo lanciando più volte la moneta, vediamo che questa può presentare solo due stati : o testa o croce.
Nel corso dei lanci, questi due stati si presenteranno in maniera imprevedibile, soggetta alla lunga solo alla legge probabilistica che ci dice che, più lanci facciamo, più i numeri dell’evento testa e dell’evento croce saranno simili (probabilità di testa o croce 50%).
Ora possiamo descrivere cosa è l’Entanglement, sempre usando questo esempio :
Io mi trovo sulla Terra con in mano una moneta e un mio amico si trova su Marte con una moneta uguale.
Io lancio la moneta ed esce per esempio croce. Nello stesso istante il mio amico su Marte lancia la moneta e gli esce croce.
Tutte le volte che io lancio la moneta, il mio amico la lancia contemporaneamente ed ottiene lo stesso risultato : se a me esce testa, a lui esce testa. Se a me esce croce, a lui esce croce.
Il risultato ottenuto sulla Terra, influenza istantaneamente quello ottenuto su Marte, in completo contrasto con la Teoria della Relatività di Einstein che ci dice che comunicazioni istantanee sono impossibili, perché al massimo possono viaggiare alla velocità della luce (circa 300.000 Km/s).
Ma quando avviene il fenomeno dell’Entanglement ? Avviene solo se prima che il mio amico partisse per Marte, le due monete erano state “in relazione fra loro” sulla Terra.
Nel caso delle monete possiamo dire, molto poco scientificamente, che “in relazione fra loro” significa che sono state vicine vicine…., per esempio quando sono state coniate.
Vediamo di chiarire con un esempio questo concetto : se A e B sono due particelle subatomiche generate da uno stesso processo o che si siano trovate in interazione reciproca per un certo periodo, allora, qualsiasi sia la distanza che le separa (anche miliardi di chilometri), se cambia lo spin (rotazione attorno al proprio asse) di A, allora cambia istantaneamente anche lo spin di B, indipendentemente dalla distanza che le separa, cioè le due particelle restano legate indissolubilmente anche quando si separano, nel senso che, quello che accade ad una di esse, si ripercuote istantaneamente sull’altra, indipendentemente dalla loro distanza, anche se sono separate da migliaia, milioni o miliardi di anni luce.
Il fatto che l’informazione del cambio di stato della particella A giunga istantaneamente alla particella B, sembra violare uno dei principi fondamentali della Teoria della Relatività, secondo il quale nessuna informazione può viaggiare a velocità superiori a quella della luce, a meno che non si ammetta che le due particelle continuano ad essere un unico sistema, anche se situate a distanze enormi, infatti la traduzione italiana di entanglement è “intreccio”, parola che rende bene l’idea.
In effetti l’Entanglement è uno dei fenomeni più inquietanti di tutta la Meccanica Quantistica ed è ormai accertato da decenni di esperimenti.
Potremmo mai utilizzare l’Entanglement per trasferirci da un punto all’altro dell’Universo istantaneamente ?
C’e’ chi pensa di sì e definisce questo fenomeno, per ora solo fantascientifico, col nome di “teletrasporto” o “tunnel spazio-temporale”.
Ciò che avviene per una particella, dovrebbe avvenire per un corpo macroscopico quale una nave spaziale con tutto ciò che contiene, equipaggio umano compreso.
Si tratterebbe di “scannerizzare” l’oggetto, tradurlo in informazioni digitali e poi trasferire istantaneamente queste informazioni in prossimità del punto di arrivo tramite l’Entanglement e trasformarle di nuovo in un oggetto materiale.
Stiamo sconfinando nella Fantascienza, per cui ci fermiamo….
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