GUARDATE LE STELLE E NON I VOSTRI PIEDI (S.HAWKING)

Questa frase attribuita al grande astrofisico Stephen Hawking ha un significato molto profondo.
Ormai il 55% dell’umanità vive in città e, a causa dell’inquinamento luminoso, non vede più il cielo stellato. Addirittura non lo vede più il 60% degli europei e l’80% dei nordamericani (dati NASA).
Chi ha la fortuna di vedere ancora il meraviglioso ed affascinante spettacolo mozzafiato del cielo stellato e resta quasi sperduto per la sua immensità, vede in realtà al massimo 3.000 stelle, tutte della nostra galassia che ne contiene circa 300 miliardi. E la nostra galassia è solo una delle centinaia di miliardi di galassie che ci sono nell’Universo ….
In una galassia, la distanza fra due stelle è semplicemente inimmaginabile: per raggiungere dalla Terra la stella più vicina, con le attuali tecnologie, impiegheremmo 75.000 anni.
La distanza poi tra le galassie è per noi semplicemente inconcepibile.
Siamo sette miliardi di esseri umani “aggrappati” come formichine ad un sassolino che, a folle velocità, insieme ad una miriade di altri oggetti, ruota attorno ad una piccola stella situata alla periferia della sua galassia.
L’uomo comune “moderno” ha ormai abbandonato lo studio e la ricerca sui grandi temi dell’esistenza e vive quasi in uno stato di alienazione, interessato ed occupato in attività “artificiali”, irrilevanti e fantasiose al cospetto della sua reale posizione nell’Universo.
Sperduti in questa immensità, invece di indagare sul suo mistero, continuiamo ad ucciderci ed a compiere atrocità inenarrabili in nome di questo o quel dio.
Non accettiamo di essere semplicemente i mammiferi più evoluti sul nostro pianeta, ma ci riteniamo diversi dagli altri animali.
La nostra è la prima civiltà che ha “censurato” l’idea della morte. Viviamo come degli automi come se fossimo eterni, incuranti ormai dei grandi temi che hanno caratterizzato per millenni la civiltà umana.
Io sono convinto che le grandi speculazioni filosofiche, e l’inizio dell’indagine razionale sul mistero della vita e dell’Universo, siano nate proprio dallo sbigottimento che l’uomo provava davanti alla visione del cielo stellato.
Quando vedo l’estrema serietà con la quale personaggi “importanti” parlano di politica, di calcio, di economia, di religioni fantasiose, mi viene un po’ da ridere, penso sempre “quest’uomo sicuramente non ha mai alzato gli occhi al cielo” ….
La Scienza e la Conoscenza umane progrediscono a ritmo esponenziale, ma forse noi siamo nati troppo presto per poter capire qualcosa.
E allora? L’Uomo e tutto ciò che avviene su questo pianeta non contano niente, non hanno nessun rilievo !
Sicuramente tutta questa immensità avrà un senso, ma siamo ancora molto lontani dal capirci qualcosa.
Forse il dramma dell’Uomo moderno è proprio questo: è l’unico animale di questo pianeta che si è evoluto a tal punto da prendere coscienza della sua nullità !
La reazione più comune dell’uomo che viene a conoscenza di questa terribile verità e di rifiutarla psicologicamente: nel suo intimo la conosce, ma in pratica la disconosce, sopratutto per non dover rinunziare ad affidarsi a Religioni che considerano l’Uomo al centro dell’Universo, fatto ad immagine e somiglianza di Dio…..

Informazioni su giuseppemerlino

Ingegnere Chimico
Questa voce è stata pubblicata in ASTRONOMIA e contrassegnata con , , , . Contrassegna il permalink.