I vulcani ordinari sono caratterizzati da un edificio vulcanico alla cui sommità si trovano uno o più crateri. Talvolta queste strutture presentano anche crateri secondari lungo i lati del monte. Il loro aspetto è dunque quello di una montagna.
I supervulcani sono invece enormi caldere situate al livello del suolo con un diametro di decine di chilometri.
Le eruzioni dei supervulcani sono molto più rare, ma i loro effetti catastrofici interessano vaste regioni e hanno conseguenze sconvolgenti per tutto il nostro pianeta : la potenza eruttiva di un vulcano ordinario è praticamente nulla rispetto a quella di un supervulcano.
Le enormi caldere dei supervulcani sono caratterizzate da numerosi fenomeni di vulcanismo secondario quali geyser, fumarole, sorgenti termali etc… e spesso al loro interno sono presenti diversi crateri superficiali.
Questi crateri interni alla caldera spesso generano eruzioni di intensità paragonabile a quelle dei vulcani ordinari, ma, fortunatamente, da quando esiste la civiltà umana, non è mai avvenuta l’eruzione totale di un supervulcano a testimonianza della rarità di questi eventi, che sono caratterizzati da intervalli di quiescenza di decine di migliaia di anni.
Possiamo dunque studiare queste eruzioni disastrose del lontano passato solo attraverso le loro tracce geologiche.
Sul nostro pianeta esistono dodici supervulcani, uno dei quali si trova in Italia : i Campi Flegrei, una serie di strutture vulcaniche in un’ampia caldera di 13 km di diametro situata ad Ovest della città di Napoli.
Questo supervulcano ha dato luogo a due catastrofiche eruzioni totali :
39.000 anni fa avvenne l’eruzione detta dell’Ignimbrite Campana. Questa violenta eruzione esplosiva coinvolse tutta la regione Campania ricoprendola interamente di tufo e causando la distruzione e lo sprofondamento di vaste aree. I detriti di questa eruzione si trovano in tutta l’Europa centrale ed orientale fino all’Ucraina.
15.000 anni fa avvenne poi un’eruzione di intensità altrettanto violenta, denominata eruzione del tufo giallo napoletano. Praticamente tutta la città di Napoli è stata costruita sui depositi di quest’ultima eruzione.
Da allora, fino all’ultima eruzione del 1538, si sono succedute 56 eruzioni esplosive e 6 effusive dei singoli crateri.
Un altro supervulcano notevole, ritenuto come i Campi Flegrei tra i più pericolosi al mondo, è la caldera del parco nazionale dello Yellowstone, nello stato del Wyoming negli USA.
Le dimensioni accertate di questo vulcano sotterraneo sono impressionanti : 88 chilometri di lunghezza, 29 chilometri di larghezza e 14 chilometri di profondità.
Una eventuale eruzione dello Yellowstone produrrebbe effetti veramente devastanti : le simulazioni prevedono milioni di morti nella prima settimana (almeno centomila nei primi secondi) ed un denso strato di cenere che coprirebbe gran parte degli USA, rendendone praticamente inabitabile almeno il 20% del territorio.
Gli scienziati stimano che le città fino a 500 chilometri dal Parco sarebbero coperte fino a tre metri di cenere, le città più lontane nel Midwest sarebbero coperte da pochi centimetri e le città costiere come New York e la California da pochissimi centimetri.
Si noti che anche piccoli accumuli di cenere (millimetri o centimetri) causerebbero gravi effetti, tra cui blocco del traffico aereo, ridotta visibilità su strade, problemi alle telecomunicazioni, problemi respiratori e danni all’agricoltura.
Ma le conseguenze di questo cataclisma si ripercuoterebbero su tutto il pianeta : in breve tempo le ceneri dell’eruzione si diffonderebbero in tutta l’atmosfera terrestre provocando un vero e proprio oscuramento del Sole con conseguente drastico abbassamento della temperatura media del nostro pianeta, per almeno una decina di anni.
Gli scienziati stimano questo abbassamento intorno ai 10 gradi centigradi, il che causerebbe danni enormi anche all’agricoltura mondiale, soprattutto perché in Asia si bloccherebbero i monsoni e si potrebbe diffondere in tutto il mondo una grande carestia.
Analogamente a quanto avvenuto per il supervulcano dei Campi Flegrei presso Napoli in Italia, non tutte le passate eruzioni dello Yellowstone sono state così disastrose : Eruzioni come quella che abbiamo descritto sono avvenute 640.000, 1.300.000 e 2.100.000 anni fa, con una media di un’eruzione disastrosa circa ogni 700.000 anni.
Se questa cadenza fosse rispettata, la prossima eruzione di questo tipo potrebbe essere prossima (geologicamente parlando).
Un altro notevole supervulcano è quello la cui caldera è attualmente occupata dal lago Toba, nell’isola di Sumatra in Indonesia.
La sua ultima eruzione catastrofica avvenne 74.000 anni fa e gettò tutto il pianeta Terra in un inverno “vulcanico” causato dalle polveri nell’atmosfera che durò alcuni anni.
Tra le principali conseguenze di questa eruzione ci fu una drastica riduzione della popolazione umana sulla Terra.
Altri supervulcani li troviamo ancora negli USA (Alaska, California, Oregon e Nuovo Messico), Giappone, Australia e Nuova Zelanda.
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