L’UOMO GNOSTICO, PRIGIONIERO IN UN CORPO DI BESTIA

La stragrande maggioranza dell’umanità non si rende conto della atroce sofferenza dovuta al vivere nella condizione umana perché non ha sperimentato gli stati superiori. Ecco perchè l’uomo è innamorato delle proprie catene e, molto difficilmente, intraprenderà la via della Liberazione.
Leggiamo nel Dhammapada buddhista :
“Quelli che raggiungono l’altra sponda sono pochi. I più vagano avanti e indietro, senza fine, su questa sponda, non arrischiandosi al viaggio”.
L’uomo comune è come un animale selvatico nato in uno zoo, condannato a passare tutta la vita in una gabbia o in un recinto.
Egli non sa nulla degli immensi spazi delle savane, delle foreste e delle praterie che sono il suo vero mondo e, abituato a vivere in prigionia, ha solo una tenue sensazione che la sua è una situazione innaturale.
Diversa è la condizione di un animale selvatico catturato da adulto e imprigionato in uno zoo.
Questo essere sarà in uno stato di profonda sofferenza e avrà una grande nostalgia del suo stato originario.
Una piccola frazione di esseri umani, gli Gnostici, si trovano nella condizione di questo secondo animale.
Essi, hanno nostalgia del mondo divino, la loro patria originaria ma, a differenza della povera bestia catturata, hanno la possibilità di spezzare le catene che li imprigionano nelle tenebre del mondo sensibile.
Proveniente dal “Mondo di Luce”, diverso dalla maggioranza dell’umanità, lo Gnostico è prigioniero e sotto il potere delle Potenze e dei Principati che dominano questo mondo da essi creato, regno del Male.
La stilla di luce che, per un fatale errore, è caduta dal mondo divino nella materia caotica, si è subito frammentata e rimasta prigioniera in pochi esseri umani, gli Gnostici, incatenati in un corpo di bestia, un sacco di escrementi il cui destino finale è un cadavere, una putredine.
Proprio come l’animale catturato da adulto e imprigionato in uno zoo, lo gnostico soffre terribilmente per essere stato “gettato” in un mondo malvagio, strano, assurdo, luogo della sofferenza, dell’angoscia, della morte, del male.
Sarà proprio questo stato di afflizione, inquietudine, angoscia e sofferenza ad indurlo a percorrere il lungo e difficile percorso della Gnosi che lo porterà, attraverso stadi successivi, sempre più elevati, alla liberazione finale dal mondo delle tenebre e al ritorno alla sua patria originaria, la casa del Padre.

Informazioni su giuseppemerlino

Ingegnere Chimico
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