Prima di affrontare l’argomento al quale si riferisce il titolo di questo articolo, dobbiamo ricordare al lettore il concetto di “Samsara”, uno dei concetti fondamentali di tutte le filosofie orientali.
Il Samsara è l’oceano dell’esistenza, cioè quel substrato illusorio nel quale sono immersi molteplici piani dell’esistenza, compenetrati fra loro ed egualmente illusori e tutti popolati da miliardi di esseri.
Oltre al piano di esistenza animale (al quale appartiene anche l’uomo), esistono numerosi piani dell’esistenza superiori (mondi angelici e divini) e numerosi piani dell’esistenza inferiori (mondi degli spiriti elementari e mondi demoniaci).
Tutto il Samsara è caratterizzato da dolore e sofferenza e, soprattutto, è illusorio ed insostanziale, un vero e proprio miraggio, causato dall’Avidya (Ignoranza Metafisica) delle miriadi di esseri che lo popolano.
Tutti gli esseri esistenti, siano essi divini, umani o subumani, sono vittime di questa illusione e di questo stato di sofferenza, anche se, nella maggioranza dei casi, non ne sono consapevoli, soprattutto nei piani superiori a quello umano, nei quali un apparente stato di beatitudine nasconde la consapevolezza della sua stessa illusorietà.
L’esistenza di un essere in tutti i piani di cui abbiamo parlato è sempre un fenomeno limitato nel tempo e, nel caso umano, termina con la morte.
Tutti gli esseri, in tutti i piani dell’esistenza, sono soggetti al ciclo delle rinascite : dopo la loro estinzione producono la nascita di un altro essere in un piano dell’esistenza dipendente dalla qualità del Karma accumulato nell’esistenza precedente.
Il Buddhismo insegna la via per sfuggire al ciclo delle rinascite e per liberarsi in via definitiva dallo stato di sofferenza dell’esistenza samsarica e la condizione raggiunta viene generalmente definita “Nirvana”.
Il Nirvana è l’assenza di ogni perturbazione mentale causata da ignoranza e attaccamento o avversione. E’ uno stato reale, non illusorio, impossibile a descriversi tramite il linguaggio umano. E’ uno stato perfetto di pace e felicità, culmine della vita ascetica, che consiste nella estinzione dei desideri, delle passioni, delle illusioni dei sensi, e quindi nell’annientamento dell’io individuale. Chi ha raggiunto il Nirvana non rinasce più.
La via indicata dal Buddha per ottenere lo stato di Nirvana è l’ottuplice sentiero i cui primi cinque stadi sono istruzioni comportamentali, mentre gli altri tre (retto sforzo, retta presenza mentale e retta concentrazione) sono istruzioni per ottenere la liberazione definitiva dal Samsara.
Coloro che seguono puntigliosamente i primi cinque stadi, ma non riescono a realizzare gli altri tre, potrebbero ottenere la rinascita in uno dei piani di esistenza divina.
Questi cinque stadi, che abbiamo definito comportamentali, coincidono con l’insegnamento di Cristo che possiamo evincere dai quattro vangeli canonici.
Si tratta dell’insegnamento “pubblico” di Gesù, ma sappiamo che esiste un insegnamento “segreto” di Gesù che si può evincere da alcuni vangeli apocrifi e che, a una lettura approfondita, coincide con gli ultimi tre stadi dell’ottuplice sentiero.
Su quest’ultimo insegnamento hanno basato il loro percorso spirituale gli asceti, i mistici e i monaci cristiani dei primi secoli.
Seguendo dunque l’insegnamento essoterico (pubblico) dei vangeli canonici, e non è cosa facile, si può dunque conseguire il Paradiso, cioè quella che, secondo il Buddhismo, è la rinascita in uno dei numerosi mondi divini.
Riassumendo, il Nirvana buddhista, più difficile da raggiungere, è la completa liberazione dalle catene del Samsara. La “Salvezza” del Cristianesimo essoterico è invece il conseguimento di un “Corpo di gloria”, con la rinascita in un ambiente divino, un Paradiso.
Questo stato ha una lunghezza temporale per noi inconcepibile dipendente dai meriti acquisiti, ma, quando questo effetto karmico si esaurisce, c’è la rinascita in un altro piano samsarico dell’esistenza.
Anche il concetto di “Inferno” del Cristianesimo essoterico può essere inquadrato in questo tipo di considerazioni : Un essere umano che nella vita accumula un Karma negativo a causa delle sue cattive azioni e dei suoi comportamenti può rinascere in un piano di esistenza inferiore a quello umano, un vero e proprio Inferno. C’è anche la possibilità di una rinascita nel piano umano come animale o come uomo con una vita piena di malattie, disgrazie e sofferenza. Tutto dipende dalla qualità del Karma accumulato.
Concludendo, chi consegue il Nirvana non rinasce più, neanche in un mondo divino. Chi consegue la Salvezza del Cristianesimo essoterico, cioè la rinascita in un mondo divino, è ancora nel Samsara ed è destinato a rinascere in altra forma.
E’ importante evidenziare che la nascita come essere umano è la migliore possibile in quanto è lo stato privilegiato nel quale si può raggiungere il Nirvana.
E’ una nascita molto difficile da ottenere ma che, purtroppo, nella maggioranza dei casi viene sprecata.
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