CICLI COSMICI (INDUISMO)

Ricordiamo che per l’Induismo esiste un’unica Realtà : il Brahman.
Il Brahman è l’unità assoluta al di là dello spazio e del tempo, al di là dell’essere e del non-essere, privo di qualsiasi forma, indescrivibile.
Tutto quanto andiamo dunque a descrivere in questa nota riguarda esclusivamente il punto di vista del nostro mondo illusorio.
Da questo punto di vista, il Brahman si manifesta ciclicamente attraverso infiniti cicli cosmici, chiamati Kalpa.
In un Kalpa nasce l’Universo (inteso come tutto ciò che esiste, a noi visibile ed invisibile), si evolve, poi si involve ed alla fine si estingue nel Brahman che emanerà un nuovo ciclo.
All’inizio di un Kalpa nasce Brahma, il Dio supremo impersonale, e poi, successivamente, tutti i mondi divini inferiori, il mondo umano (il nostro Universo) e tutti i mondi inferiori a quello umano.
Quando termina un Kalpa tutti i piani dell’esistenza che conosciamo e non conosciamo vengono riassorbiti compreso il mondo divino. Ciò che resta immutabile è solo il Brahman. Poi ricomincia un nuovo Kalpa.
In tutti questi mondi il Kalpa si dispiega in quattro ere successive e questo vale anche per il piano di esistenza umano.
La principale caratteristica delle quattro ere è un lento, continuo e progressivo declino delle facoltà spirituali e della capacità di comprendere l’illusorietà della manifestazione.
L’attuale Kalpa, il Manvantara, è contraddistinto dal succedersi di quattro ere dette Yuga : Satya Yuga, Treta Yuga, Dvapara Yuga e Kali Yuga.
Queste quattro ere corrispondono alle quattro età descritte dalla Tradizione Occidentale : età dell’oro, età dell’argento, età del bronzo ed età del ferro.
In particolare l’uomo passa dallo stato divino del Satya Yuga, allo stato semidivino del Treta Yuga, allo stato di “eroe” del Dvapara Yuga, allo stato di uomo nel Kali Yuga. Le prime due ere sono inoltre caratterizzate da una vita umana lunghissima.
Molto è stato scritto sulla durata effettiva di queste quattro ere.
Quello che si evince dalla Tradizione indù più antica è che i tempi di svolgimento delle quattro ere stanno fra loro come 4, 3, 2, 1 unità temporali, per un totale di 10 unità.
Una tradizione molto diffusa in India è che una unità temporale corrisponda a 432.000 anni, per cui la durata del Satya Yuga sarebbe di 1.728.000 anni, del Treta Yuga di 1.296.000 anni, del Dvapara Yuga di 864.000 anni e del Kali Yuga di 432.000 anni.
L’esoterista René Guenon, in completo disaccordo con questi numeri, con un lungo studio sulle analoghe tradizioni sulle quattro ere di Caldei, Persiani, Greci, Maya e Cabalisti ebraici ha stabilito per i quattro Yuga una durata di 25.920 anni per il Satya Yuga, di 19.440 anni per il Treta Yuga, di 12.960 anni per il Dvapara Yuga e di 6.480 anni per il Kali Yuga, periodi che rispettano la proporzione 4, 3, 2, 1, ma molto più brevi rispetto alla Tradizione indù. Per Guenon dunque l’unità di tempo cosmico corrisponde a 6.480 anni.
Guenon fa notare infine che queste cifre si mantengono in limiti perfettamente verosimili, potendo ben corrispondere alla età reale della presente umanità terrestre.
Inutile dire che, sulla durata di queste ere esistono moltissime altre versioni, anche nella stessa India.
L’unica certezza è che l’uomo sta attualmente vivendo il Kali Yuga, per cui riteniamo opportuno riportare la descrizione di questa era che faceva il Visnu Purana 4.000 anni fa :
Le caste inferiori perderanno ogni rispetto per le caste superiori, anzi diventano le caste più rispettate. Prevarrà la classe dei servi e comanderà.
La sanità morale e la legge diminuiranno di giorno in giorno, finché il mondo sarà totalmente pervertito e l’empietà prevarrà tra gli uomini. Ci sarà una generale corruzione morale. Le donne in questa epoca diventano lascive ed immorali per natura e saranno egoiste, abbiette, mentitrici, dissennate e si attaccheranno ai dissoluti. Diverranno oggetto soltanto di soddisfacimento sensuale. I matrimoni cesseranno di essere un rito.
Colui che possiederà più denaro sarà padrone degli uomini che concentreranno i loro desideri sull’acquisto anche disonesto della ricchezza. La nobiltà sarà determinata unicamente dalla ricchezza di una persona. La ricchezza materiale e, ad un livello inferiore, l’aspetto fisico, saranno ciò che renderanno una persona ammirevole.
Durante quest’epoca si assisterà ad uno sviluppo nella tecnologia materiale, contrapposto però ad un’enorme regressione spirituale. L’ultima era sarà l’unico periodo in cui l’irreligione sarà predominante e più potente della religione. Una semplice abluzione significherà purificazione, la razza sarà incapace di produrre nascite divine. Le vesti sacerdotali sostituiranno le qualità del sacerdote. Deviati da miscredenti, gli uomini si chiederanno insolentemente: Che autorità hanno i testi tradizionali? Che sono questi Dei, che cos’è la casta detentrice dell’autorità spirituale? Gli atti di devozione non produrranno più alcun risultato. Ognuno modificherà la Religione a propria discrezione.
I capi, sotto pretesti fiscali, deruberanno e spoglieranno i loro sudditi e distruggeranno la proprietà dei privati.
La sanità morale e la legge diminuiranno di giorno in giorno, finché il mondo sarà totalmente pervertito e l’empietà prevarrà tra gli uomini.

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Ingegnere Chimico
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