Apophis è un oggetto roccioso con un diametro medio di 320 metri ed una massa di 46 miliardi di chilogrammi scoperto nel 2004 dagli strumenti del Kitt Peak National Observatory, in Arizona.
Questo asteroide compie una rivoluzione completa attorno al Sole in 323 giorni incrociando due volte all’anno l’orbita della Terra, passando a distanze molto variabili dal nostro pianeta.
Dalla sua scoperta questo oggetto ha destato una certa preoccupazione in quanto si prevedono tre avvicinamenti molto ravvicinati alla Terra nel 2029, nel 2036 e nel 2068.
E’ stato calcolato che, data la sua massa, un suo eventuale impatto col nostro pianeta svilupperebbe un’energia di 870 megatoni, pari a 65.000 volte l’energia sviluppata dalla bomba atomica sganciata nel 1945 sulla città di Hiroshima e pari a 50 volte l’energia dell’oggetto che cadde nella regione di Tunguska in Siberia nel 1908 che causò l’abbattimento di 60-80 milioni di alberi su una superficie di 2.150 chilometri quadrati in una zona fortunatamente disabitata.
Secondo gli ultimi calcoli della NASA, se manterrà inalterata la sua traiettoria, l’asteroide dovrebbe transitare a 31.000 chilometri di distanza dal nostro pianeta il 13 aprile 2029. Si tenga presente che la distanza Terra-Luna è di 384.400 chilometri. Praticamente Apophis passerà nella zona dove orbitano i nostri satelliti geostazionari.
In ogni caso i rischi di una variazione di questi dati sono minimi, per cui la probabilità di un impatto di questo asteroide con la Terra nel 2029, che nel 2004 erano date al 2,7%, suscitando grande allarme, ora sono praticamente ridotte a zero.
Più difficili le stime relative ai passaggi del 2036 e del 2068, perché, passando l’asteroide nel 2029 così vicino alla Terra, la sua orbita potrebbe variare notevolmente a causa dell’azione gravitazionale del nostro pianeta.
Ciò potrebbe avvenire solo se l’asteroide dovesse passare precisamente in una determinata e ridottissima regione di spazio durante il passaggio ravvicinato del 2029, un “buco della serratura gravitazionale”, largo non più di 600 metri in grado di deviare l’asteroide dalla sua traiettoria e metterlo nella condizione di puntare il nostro pianeta in un passaggio futuro. Se ciò non accadrà, le probabilità di un impatto per tutto il 21° secolo, dunque fino al 2100, sono per ora fissate ad una su centomila.
Alcuni scienziati, anche della NASA, sono però in disaccordo con questa stima considerata troppo ottimistica, soprattutto per quanto riguarda il passaggio del 2068.
In ogni caso il passaggio del 2029 sarà un’ottima occasione per studiare la situazione e fare stime più attendibili e precise sul reale rischio che potrebbe correre il nostro pianeta.
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