Tra i quattro Yoga canonici, Karma Yoga, Bhakti Yoga, Raja Yoga e Jnana Yoga, quest’ultimo è ritenuto il più nobile, ma anche il più difficile da praticare.
Lo scopo di questo Yoga è il raggiungimento della consapevolezza dell’identità del proprio “Se” (Atman) con il principio universale, il Brahman.
Con questa identificazione si ottiene la liberazione (Moksha) dal Samsara, cioè dal mondo illusorio dove siamo imprigionati.
Questo Yoga è tipico della scuola dell’Advaita Vedanta che afferma, tra l’altro, che la causa di tutta la sofferenza e degli attaccamenti umani è l’ignoranza metafisica (Avidya) che agisce come un velo (Maya) che ci impedisce di percepire la nostra natura reale e divina.
E’ infatti a causa di questa “ignoranza” che l’anima individuale (Jiva) stupidamente si convince di essere separata e diversa dal Brahman.
La conoscenza del Brahman rimuove questo velo permettendo il raggiungimento della Moksha e di ottenere lo stato di Sat (esistenza reale), Chit (conoscenza), Ananda (beatitudine).
La pratica di questo Yoga della Conoscenza richiede quattro azioni non facili né da descrivere, né da praticare :
1] Mumukshtva :
Reale ed intenso desiderio di ottenere la liberazione.
Diceva Ramakrishna Paramahamsa : “Non cercare l’illuminazione almeno che tu non la voglia quanto un uomo con i capelli in fiamme vuole un secchio d’acqua”.
2] Viveka :
E’ la “Discriminazione”, cioè la capacità di distinguere tra ciò che è reale (il Brahman) è ciò che è irreale (il mondo materiale e la sua rappresentazione nella mente dell’io individuale).
3] Vairagya :
Letteralmente significa distacco, non attaccamento. Consiste in uno stato mentale che ci libera da ogni legame col mondo materiale, ma che ci induce anche a non essere soggiogato da tutti gli stati mentali che ci dominano come piacere, odio, ira, paura, orgoglio, avversione, invidia etc ….
4] Shad-Sampat :
Consiste nella pratica di sei “virtù” :
– Sama : controllo della mente e dei pensieri.
– Dama : controllo degli organi di senso.
– Uparati : rinuncia alle attività che non siano in armonia col Dharma (legge morale universale).
– Titiksha : fermezza interiore di fronte alle avversità e indifferenza sia al piacere che al dolore.
– Shradda : Fede negli insegnamenti dell’Advaita Vedanta.
– Samadhana : concentrazione completa e perfetta.
Consiglio a chi volesse approfondire lo studio di questo Yoga il libro “Jnana Yoga” di Swami Vivekananda (276 pagine, editore Ubaldini).
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