L’ILLUMINAZIONE DEL BUDDHA

Nel 530 avanti Cristo, il principe Guatama Siddharta, all’età di 35 anni, in un giorno di maggio, dopo sette settimane di meditazione ininterrotta, raggiunse la completa illuminazione seduto a gambe incrociate sotto un albero di fico nella località di Bodh Gaia, non lontano dalla città di Patna, attualmente nello stato del Bihar nel Nord-Est dell’India.
Da quel momento Egli divenne il Buddha, l’illuminato, e la tradizione vuole che abbia pronunciato queste parole :
“Ho corso lungo innumerevoli esistenze, sperimentando la vita quale dolore che si rinnova, alla ricerca di chi ha costruito la casa, senza trovarlo. O artefice! Ora ti ho scoperto, non costruirai più una nuova casa ! Sono infrante le tue travi, quella di colmo e’ crollata: liberata dal ciclo degli impulsi indisciplinati, la mente ha finalmente estinto ogni attaccamento”.
Il Buddha raggiunse l’illuminazione in questa sua ultima esistenza in sei anni : all’età di 29 anni, ignaro della realtà del mondo, uscì per la prima volta dalla reggia nella quale viveva nel lusso e dedito ai piaceri più sfrenati e, dice la leggenda, che la visione di un vecchio, di un malato e di un morto, risvegliò in lui il karma estremamente positivo che aveva accumulato in migliaia di esistenze precedenti.
Abbandonò dunque il Palazzo e una notte, mentre la reggia era avvolta nel silenzio e tutti dormivano, complice il fedele auriga Chandaka, montò sul suo cavallo Kanthaka e abbandonò la famiglia ed il reame per darsi alla vita ascetica.
Fu dapprima discepolo di un asceta (Alara Kalama) grazie al quale raggiunse lo stato detto “sfera di nullità” e poi di un altro asceta (Uddaka Ramaputta) grazie al quale raggiunse lo stato detto “sfera della né percezione, né della non percezione”.
Ma egli non era ancora soddisfatto e si ritirò insieme ad altri cinque asceti nei pressi di Bodh Gaia, dove poi, come abbiamo detto, raggiunse la completa illuminazione.
Raggiunta l’Illuminazione gli si presentò il dubbio che si è sempre presentato a quei pochissimi uomini che nella storia dell’umanità hanno raggiunto questo stato : diffondere la Dottrina o mantenerla solo per sé, essendo “difficile da comprendere, al di là della ragione, comprensibile solo ai saggi”.
La leggenda ci dice che il dio supremo Brahma, Signore del Mondo, giunse di fronte al Buddha e, inginocchiatosi, lo implorò di diffondere la sua dottrina “per aprire i cancelli dell’immortalità” e permettere a uomini e dei di conoscere la via verso la Liberazione.
Fu così che il Buddha decise di diffondere la Dottrina esponendola per la prima volta ai suoi cinque compagni nel famoso sermone di Benares.
“Proprio così, o monaci, in relazione a cose anteriormente a me sconosciute, sorse la visione, si originò la conoscenza, sorse la saggezza, si originò la sapienza e venne la luce”.
Qui c’è il testo completo del famoso discorso, dopo una breve premessa :
https://giuseppemerlino.wordpress.com/2015/06/07/il-sermone-di-benares-testo-integrale/

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Ingegnere Chimico
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