ASHTAVAKRA GITA : COME SI GIUNGE ALLA LIBERAZIONE

Riportiamo il primo capitolo dell’Ashtavakra Gita, testo facente parte delle scritture dell’Advaita Vedanta.
Ho scelto questo capitolo perchè alla domanda del Re di Mithila, Raja Janaka, “Come si può acquisire la Conoscenza? Come conquistare la Liberazione? E come raggiungere il distacco?”, la risposta del maestro Ashtavakra è veramente profonda ed esauriente.
Ecco il testo :
Raja Janaka disse:
Come si può acquisire la Conoscenza? Come conquistare la Liberazione? E come raggiungere il distacco? Dimmi questo, Signore.
Ashtavakra rispose:
Se stai cercando la Liberazione, mio prediletto, rifiuta gli oggetti dei sensi come veleno. Dissetati con il nettare della tolleranza, con la sincerità, la compassione, la contentezza, la verità.
Tu non sei né la terra, né l’acqua, né il fuoco, né l’aria, né l’etere. Per conquistare
la Liberazione conosci te stesso come sostanziale consapevolezza, il testimone delle cinque sostanze. Solo se resterai stabilmente nella consapevolezza, vedendoti ben distinto dal corpo, fin da subito diventerai felice, pacificato e libero da tutti i legami.
Tu non appartieni ai bramini, ai guerrieri o a qualsiasi altra casta, tu non sei in alcuno stadio di vita, non sei nulla di ciò che i tuoi occhi possono vedere. Sei privo di attaccamento e di forma, il testimone di tutto. Dunque sii beato, ora.
Giusto e ingiusto, piacere e dolore appartengono soltanto alla mente e non ti riguardano. Tu non sei l’agente o il fruitore delle conseguenze dell’agire. Tu sei sempre libero.
Tu sei l’unico testimone di tutto, completamente libero. La causa della sofferenza è nel ritenere il testimone qualcosa di diverso da questo. Finché sei stato ingannato dal nero serpente dell’opinione di te stesso, hai creduto stoltamente: “io sono colui che agisce”; ora dissetati col nettare dell’evidenza: “io non sono colui che agisce”, e sii felice ora. Brucia la foresta dell’illusione con il fuoco della comprensione.
Conosci: “io sono Pura Consapevolezza” e sii felice delle ceneri, libero dall’angoscia. Poiché tutto ciò che si vede non è diverso da un serpente immaginato dove c’è solo una corda; ma tu sei quella gioia, la suprema conoscenza e consapevolezza; ora, sii felice. Se qualcuno crede di essere libero, è libero; se crede di essere legato, è legato. Perciò è vero il detto: “Si diventa ciò che si pensa”.
La tua vera natura è perfettamente unitaria, libera, consapevolezza senza azione; il testimone di ogni cosa, senza attaccamento, senza desideri, in pace.
E’ solo l’illusione che ti mostra coinvolto in altre condizioni. Medita te stesso come consapevolezza immobile, libera da ogni dualismo. Abbandona l’idea erronea di essere solo una coscienza limitata; qualunque oggetto interno o esterno è falso. Sei stato a lungo ingannato dall’identificazione con il corpo. Distingui con la lama della conoscenza: “io sono consapevolezza”, e sii felice, mio caro.
Tu sei già realmente libero e non agente, auto-illuminato e senza macchia. La causa del tuo sentirti legato è che ancora perseveri nel fermare la mente. Tutto questo è sostanziato di te e prolungato da te, poiché tu sei fatto di pura consapevolezza, dunque non essere meschino.
Tu sei incondizionato e immutabile, senza forma e senza movimento, insondabile consapevolezza, imperturbabile, dunque ritieniti null’altro che consapevolezza. Riconosci che l’apparenza è irreale, mentre l’immanifesto è permanente.
Con questa sola iniziazione alla verità, eviterai di cadere di nuovo nell’illusione. Come uno specchio esiste separatamente dall’immagine che riflette, così il Supremo esiste insieme e separatamente a questo corpo. Così come lo stesso spazio esiste all’interno e all’esterno di una giara, così l’eterno, immutabile Essere esiste nella totalità dell’esistente.

Informazioni su giuseppemerlino

Ingegnere Chimico
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