I FONDAMENTI DELLO GNOSTICISMO

Parte prima. La creazione.
Il creatore del mondo è un dio inferiore e maledetto, il Demiurgo. Egli è arrogante, crudele, geloso, perverso, vendicativo, completamente ignaro del vero mondo divino al di sopra di lui. Egli è il dio del Vecchio Testamento della Bibbia.
Ha creato il mondo coadiuvato da terribili potenze, gli Arconti e, insieme ad esse, lo domina e lo governa.
Le sue atrocità sono narrate nel Vecchio Testamento e la sua legge spietata domina questo mondo.
La sua creazione è malriuscita, funesta, quasi criminale. E’ un aborto:
L’Universo è dominato da forze cieche, irrefrenabili, quasi spietate.
Una forza immane spinge spazio e materia ad espandersi continuamente nel caos più completo: stelle che nascono, stelle che muoiono con esplosioni immani, buchi neri che inghiottiscono stelle o intere galassie, quasars che emettono quantità di energia inimmaginabile, pulsar che ruotano come trottole, galassie che si scontrano, pianeti ingoiati dagli strati esterni della loro stella, asteroidi e comete che bombardano impietosamente i pianeti etc….
Sperduto alla periferia di una galassia formata da trecento miliardi di stelle, si trova il nostro pianeta, la Terra, che a folle velocità ruota attorno ad una piccola stella, il Sole, che a sua volta, ruotando attorno al centro della galassia, è trascinato da questa nel suo folle moto causato dall’espansione dell’Universo.
Su questo piccolo pianeta sul quale, come un cancro inarrestabile della materia, è nata la vita, vige una legge crudele, feroce e spietata : animali che uccidono e mangiano altri animali, atrocità di ogni genere, terremoti ed eruzioni vulcaniche che uccidono a caso uomini ed animali, sofferenze, malattie e, per tutti la morte. Il singolo individuo non conta niente: impera incontrastata la legge del caso.
Il predominio del pianeta è stato preso dall’animale più intelligente, un mammifero, l’Homo Sapiens, il più evoluto tra i Primati, ma anche il più cattivo, feroce, pronto ad uccidere, capace di atrocità inimmaginabili verso i suoi simili e gli altri animali.

Parte seconda. L’uomo gnostico.
Scintille di luce gettate nelle tenebre, precipitate nel Caos, prigioniere della materia, esseri stranieri in questo mondo, strano, assurdo, luogo della morte, della sofferenza, del male.
Parliamo degli Gnostici che, per un errore fatale nei mondi superiori, si trovano incatenati in un corpo materiale, paragonabile ad una tomba, ad una prigione, ad un cadavere, ad una cloaca.
Essi sono vittime di potenze cieche, mostruose, terribili, che li odiano a causa della loro vera origine ed impongono la loro legge spietata, crudele, quasi criminale ad un mondo malvagio ed inferiore, regno del male.
Questo mondo è ermeticamente chiuso, circondato dalle tenebre esterne e drammaticamente separato dal mondo divino.
Lo Gnostico, gettato in un mondo inferiore, è in preda ad una profonda angoscia e ad una atroce solitudine. Egli è cosciente di appartenere alla stirpe degli eletti, degli esseri superiori e si sente in esilio. Egli prova una lancinante nostalgia della patria originaria da cui è precipitato.
Ma da quest’angoscia nasce la Gnosi, la conoscenza, sola cosa che può liberarlo dai legami cosmologici e fargli riscoprire la sua essenza. La Gnosi è lo strumento di battaglia, ciò che aiuta l’uomo a rompere i lacci che lo legano al mondo, a separarlo definitivamente dal Cosmo e in definitiva dalla sua stessa natura materiale, dal suo corpo.

Parte terza. Il Pleroma.
Il mondo materiale, nel quale lo gnostico è prigioniero, è separato dal mondo divino da sette sfere, ciascuna delle quali è governata da un Arconte. Esse sono ostacoli insormontabili per l’anima priva della Gnosi che cercasse di evadere dal mondo.
Il mondo divino, il Pleroma, è formato dall’Uno inconoscibile dal quale discendono per emanazione una serie di Eoni, entità divine splendenti e meravigliose.
Il Pleroma è assolutamente trascendente, non ha nessuna relazione con le tenebre inferiori, regno del Demiurgo.

Parte quarta. L’errore.
Un turbamento avviene nel Pleroma. Solo attraverso il mito esso può essere descritto : l’ultimo Eone in ordine di gerarchia, la Sapienza Divina (Sophia), presa d’amore per l’Uno, tenta di risalire per conoscerlo ed avviene un cataclisma immane : la Sophia precipita in basso e genera Yaldabaoth (Yahweh), il dio del Vecchio Testamento, il Dio creatore di questo mondo e, al di sotto di lui, i sette Arconti.
La Sophia superiore resta nel Pleroma, ma la Sophia inferiore resta imprigionata nella materia, nelle tenebre inferiori, frammentata e prigioniera nell’animo di pochi uomini, gli Gnostici.
La Sophia è “angosciata e disperata”, ma vedremo che i suoi lamenti non resteranno inascoltati.

Parte quinta. La creazione dell’uomo.
Yaldabaoth, il Demiurgo, era arrogante e millantatore ed esclamò: “Io sono Padre e Dio e non vi è alcuno sopra di me”. Ma Sophia, udendo tal cosa, gridò al suo figliuolo: “non mentire, Yaldabaoth, poiché al di sopra di te vi è il Padre Supremo, il Primo Uomo, e l’Uomo figlio dell’Uomo”. E tutti i Poteri furono sorpresi della parola, ma, Yaldabaoth, per distogliere la loro attenzione, gridò: “Facciamo l’Uomo a seconda della nostra immagine”. Così essi fecero l’Uomo, ed egli giacque come un verme sul terreno, fino a che non lo portarono ad Yaldabaoth che soffiò in lui l’alito di vita, vale a dire il fluido di luce che aveva ricevuto da Sophia.
A questo punto appare la figura del Serpente : alcuni dottori gnostici vi vedono una manifestazione della stessa Sophia, la Sapienza, altri una manifestazione dell’angelo Lucifero, letteralmente il “portatore di Luce”, l’angelo che si era ribellato al terribile Dio del Vecchio Testamento.
Il Serpente convince Eva a mangiare il frutto dell’Albero della Conoscenza ed ella lo porge ad Adamo che a sua volta lo mangerà.
Yaldabaoth aveva severamente proibito alle sue creature di mangiare questo frutto, ma essi lo fecero ed ebbero l’immediata conoscenza della loro vera natura, superiore a quella dei loro creatori.
L’ira di Yaldabaoth fu tremenda: egli assoggettò gli esseri umani alla morte, li espulse dalla loro condizione semi-divina (cacciata dall’Eden) e condannò la donna a partorire tra sofferenze atroci.
Ma la preoccupazione degli Arconti non era finita, leggiamo nella Genesi : “Ecco l’uomo è diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male. Ora, egli non stenda più la mano e non prenda anche dell’albero della vita, ne mangi e viva sempre!”.

Parte sesta. Il Cristo.
Il racconto mitico, per rendersi comprensibile, personalizza l’Eone Sophia:
Sophia, la Sapienza, angosciata e disperata, prigioniera nel mondo, Regno del Male, dominato dagli Arconti, non trovava pace ne in cielo ne in terra e l’Eone Cristo ascoltò i suoi lamenti. Scese nel mondo attraverso le sette sfere degli Arconti e privò loro di parte dei poteri. Prese la forma di uomo e fece conoscere agli eletti il Padre Nascosto tanto diverso dal Dio della Bibbia. Portò all’uomo l’insegnamento segreto della Gnosi e gli dette la facoltà di ricongiungersi all’Uno Inconoscibile. Instaurò una legge completamente diversa dalla spietata legge del Dio del Vecchio Testamento.
Gli Arconti però avevano il potere in questo mondo e lo fecero uccidere attraverso il loro popolo eletto, gli Ebrei. Ma morì l’uomo Gesù, che fu, tramite loro, crocifisso, ma l’Eone Cristo risalì al Pleroma.
Cristo dunque è il Salvatore, nel senso che è venuto a liberare dalle catene del mondo materiale le scintille divine che vi sono rimaste imprigionate, gli gnostici, indicando loro la stretta, difficile ed angusta via che li riporterà nel loro Regno originario.

Parte settima. L’umanità.
Nella maggioranza delle scuole gnostiche, è riconosciuta solo la ripartizione tra la stragrande maggioranza dell’umanità, schiava degli Arconti e della loro Legge spietata, ed i pochissimi uomini gnostici, che sono al di sopra di tale Legge.
L’uomo gnostico è considerato un tipo umano differente dal resto dell’umanità, straniero in questo mondo, creato e governato da Potenze oscure che nulla sanno del mondo divino ad esse superiore. Egli ha in se la scintilla di Sophia, la Sapienza, che non proviene dai fabbricatori di questo mondo, ma dal Pleroma, il mondo superiore.
Altre scuole invece adottano una tripartizione, dividendo l’umanità in Ilici, Psichici e Pneumatici.
La stragrande parte dell’umanità è costituita dagli Ilici (Hyle = terra).
Essi nascono, si riproducono e muoiono, vivendo come gli animali, vittime delle passioni: sono schiavi dei pensieri che nascono nella loro mente e degli istinti più bassi.
Ira, odio, invidia, gelosia, cattiveria, avidità etc … si alternano nella loro mente e li dominano completamente.
Non hanno nessun controllo sui loro istinti come la fame o il desiderio sessuale e sono freneticamente sempre alla ricerca del loro piacere personale.
Vivono come se non esistesse la morte in una affannosa ricerca di piaceri e beni materiali.
Sono attaccati al proprio io e vedono “l’altro” quasi sempre come un nemico. Spesso sono capaci di atrocità e crudeltà verso i loro simili e gli altri esseri viventi.
Quando l’uomo Ilico muore, non resta più alcuna traccia di lui, scompare nel nulla.
Una piccola parte dell’umanità è invece costituita dagli Psichici.
Questi esseri umani hanno la capacità di dominare le passioni ed i bassi istinti, ma non ne sono completamente liberi.
Hanno la possibilità di indagare le leggi della natura e di comprendere, almeno discorsivamente, le verità superiori.
A differenza degli Ilici, schiavi delle proprie passioni, sono dotati di libero arbitrio: possono scegliere tra il bene ed il male e quindi hanno la possibilità sia di estinguersi come gli ilici che di salvarsi.
Le loro forme religiose, qualsiasi esse siano, sono indirizzate al Demiurgo e, come Lui, non hanno nessuna conoscenza o intuizione del mondo superiore.
Dopo la morte, se avranno scelto il bene, non si estingueranno. Secondo alcune scuole torneranno nel mondo per continuare il loro perfezionamento spirituale; secondo altre torneranno nella Sophia e saranno salvi alla fine dei tempi.
In numero ancor più limitato sono gli uomini Pneumatici, spesso definiti semplicemente Gnostici.
In essi fu nascosto, ad insaputa del Demiurgo, il seme spirituale della Sophia, per cui sono predestinati, indipendentemente dal loro comportamento, a ricongiungersi col mondo divino superiore.
Gli uomini Pneumatici non sono di questo mondo. Come già abbiamo accennato sono stranieri (allogeni), sono al di sopra della Legge degli Arconti che ne riconoscono la superiorità, pur non sapendo da dove proviene.
Questi uomini sono consapevoli che questo mondo è il regno del male, lo disprezzano e non si occupano delle sue vicende.
Talvolta assumono le vesti di Maestri che vengono in aiuto di coloro che sono Pneumatici, ma ne sono inconsapevoli, ed anche di quegli esseri psichici che hanno scelto la via del bene.

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Ingegnere Chimico
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