HOMO OECONOMICUS, IL TRISTE SUCCESSORE DELL’HOMO SAPIENS

La massima degenerazione dell’attuale civiltà occidentale è la “ufficializzazione” filosofica dell’Homo Oeconomicus (Uomo Economico), definito per la prima volta nel 1836 dal filosofo ed economista John Stuart Mill come l’uomo rivolto alla esclusiva massimizzazione della propria ricchezza pecuniaria e del proprio benessere materiale.
Questo sarebbe dunque, secondo la Filosofia occidentale moderna, il successore dell’Homo Sapiens !
L’unico scopo dell’Homo Oeconomicus è dunque quello di accumulare ricchezza e beni in modo da massimizzare, per quanto gli è possibile, il suo benessere.
In effetti, la nostra, è la prima civiltà che ha “censurato” la morte e l’uomo si comporta come se non dovesse mai morire, vive come se fosse eterno, nella insaziabile ricerca di beni materiali.
I grandi sistemi filosofici e le grandi religioni vengono sostituiti in pratica con l’adorazione di un solo dio : il dio denaro. Per questo dio si è disposti a tutto, agendo al di fuori di qualsiasi regola morale.
Ecco dunque che la società è sempre più alienata, immersa nel fenomeno del consumismo, definito come l’identificazione della felicità personale con l’acquisto, il possesso e il consumo continuo di beni materiali.
Milioni di individui lavorano per produrre beni in gran parte inutili e milioni di individui lavorano per acquistarli.
La pubblicità diventa ossessiva : si deve convincere la gente a comprare, a consumare.
Molti oggetti vengono acquistati o desiderati, non per la loro intrinseca utilità, ma per lo “status sociale” che dal loro possesso può derivare.
L’oggetto appena acquistato deve essere prontamente sostituito col nuovo modello appena uscito.
Questo poi causa un’ulteriore forma di alienazione: chi non può permettersi di acquistare l’oggetto che “tutti” hanno è profondamente infelice e diventa disposto a qualsiasi cosa pur di trovare il denaro necessario per acquistarlo.
L’Economia è diventata Cultura ! I sistemi scolastici in tutto il mondo non servono più a dare conoscenza, ma sono indirizzati ad imparare un mestiere o una professione, per essere al più presto inseriti in questo mostruoso ingranaggio in cui si è produttori e consumatori allo stesso tempo.
Gli investimenti nella ricerca scientifica sono fatti col solo scopo di un ritorno economico vantaggioso, per cui i veri scienziati sono costretti a fingere di lavorare a “cose che servono” e non per il progresso della conoscenza umana.
Come conseguenza di tutto ciò, la società diventa sempre più spietata e, nella confusione intellettuale generale, il denaro è ormai l’unico dio assoluto.
C’è la convinzione che, più passa il tempo, più il progresso umano avanza. Ma siamo sicuri che non sia invece il contrario ?

Informazioni su giuseppemerlino

Ingegnere Chimico
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