OCEANI EXTRATERRESTRI NEL SISTEMA SOLARE

Alcuni satelliti del Sistema Solare esterno sembrano caratterizzati dalla presenza di vasti oceani sotto la loro superficie.
Pur trattandosi di corpi celesti dalla temperatura superficiale estremamente basse, a causa della loro lontananza dal Sole, le acque degli oceani che essi nascondono nel sottosuolo potrebbero avere una temperatura decisamente superiore a causa di due fattori: le forze di marea indotte dal pianeta attorno al quale ruotano e l’energia geotermica proveniente dal nucleo del satellite.
Vediamo cosa si sa di certo finora (agosto 2017).

Europa, satellite di Giove.
E’ un satellite di poco più piccolo della nostra Luna e, secondo i dati della sonda Galileo, al di sotto di una superficie molto liscia e ghiacciata, sembra esserci un oceano di acqua salata contenente il doppio dell’acqua di tutti gli oceani terrestri messi insieme.
Questo oceano si troverebbe sotto uno strato di ghiaccio di 10 – 30 chilometri di spessore.
Recentemente il telescopio spaziale Hubble ha scoperto sulla superficie di Europa otto geyser che lanciano acqua fino ad un’altezza di 200 metri. E’ evidente che l’acqua proviene dall’oceano sottostante.
Questo oceano sotterraneo sembra essere caratterizzato da una temperatura ed una pressione compatibili con l’eventuale sviluppo di un’attività biologica.

Ganimede, satellite di Giove.
Si tratta di un vero “gigante”, infatti è più grande del pianeta Mercurio.
La sonda Galileo ha rilevato per Ganimede un campo magnetico proprio, quasi certamente dovuto al movimento nel sottosuolo di una grande massa di acqua liquida molto salata ed alla presenza di un nucleo metallico.
Poiché la densità di questo satellite è inferiore a quella di Europa, si deduce che questa massa di acqua debba essere più vasta.
L’oceano sotterraneo di Ganimede sembra essere molto profondo e quindi a contatto diretto con lo strato roccioso che avvolge il nucleo interno di questo satellite, per cui la sua temperatura potrebbe essere compatibile con lo sviluppo di eventuali forme di vita.

Callisto, satellite di Giove.
Anche questo satellite, più grande della nostra Luna, sembra avere un oceano di acqua salata sotto la sua superficie, ma riscaldato solo dalle forze interne, perché troppo lontano da Giove, per risentire in maniera apprezzabile delle sue forze di marea.
Per questo motivo potrebbe essere meno adatto allo sviluppo di eventuali forme di vita rispetto ai due satelliti analizzati precedentemente.

Encelado, satellite di Saturno.
A differenza di Europa, Ganimede e Callisto, Encelado è un piccolo satellite con un diametro di 500 chilometri, ma l’oceano che nasconde nel sottosuolo, tra la superficie ed il nucleo interno, potrebbe avere una temperatura decisamente superiore a quella registrata sulla sua superficie a causa delle intense forze di marea indotte dal gigante Saturno e dall’altro satellite Dione, col quale si trova in risonanza orbitale.
Inoltre la sonda Cassini ha rilevato 101 enormi geyser che lanciano acqua oltre la superficie, prova di un’intensa attività geotermica proveniente dal nucleo di questo corpo celeste. La sonda ha rilevato anche la presenza di molecole organiche.
Per questi motivi, l’oceano interno di Encelado, situato sotto uno strato di ghiaccio di spessore compreso tra i 15 ed i 25 chilometri, sembra essere, almeno per ora, il luogo più “abitabile” di tutto il Sistema Solare : potrebbero esserci forme di vita simili a quelle che, sulla Terra, si trovano nei pressi delle fumarole.

Titano, satellite di Saturno.
Altro gigante del Sistema Solare, più grande di Mercurio ha caratteristiche diverse dai satelliti finora analizzati.
Secondo dati della sonda Cassini – Huygens, presenta un’atmosfera densa formata dal 95% di Azoto e dal 5% di metano ed Idrogeno, con tracce di composti organici anche complessi.
La sua caratteristica “liquida” sono numerosi fiumi ed immensi laghi di Etano, Metano ed altri Idrocarburi, stavolta in superficie.
Si tratta delle uniche masse liquide superficiali finora scoperte nel Sistema Solare al di fuori della Terra.
Noi siamo abituati a forme di vita per le quali l’acqua è un elemento indispensabile, ma non è escluso che possano esistere organismi viventi che si possano sviluppare in ambienti liquidi differenti. Certo che la vita in un ambiente costituito da idrocarburi liquidi, se mai esiste, dovrebbe essere molto diversa da quella che conosciamo.
I dati della sonda Cassini – Huygens hanno poi rilevato forti possibilità anche dell’esistenza di un oceano sotterraneo su questo satellite, formato da acqua ed ammoniaca allo stato liquido.

Tritone, satellite di Nettuno.
Di poco più piccolo della nostra Luna, quasi certamente nasconde un oceano sotterraneo formato da Ammoniaca liquida, Azoto liquido, Metano ed altri idrocarburi leggeri.
Il discorso sulla eventuale presenza di forme di vita è identico a quello fatto su Titano.

Informazioni su giuseppemerlino

Ingegnere Chimico
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