IL CAPOVOLGIMENTO DEI VALORI E LE PROFEZIE SULL’ULTIMA ERA

Negli ultimi decenni si è assistito ad un profondo cambiamento della coscienza collettiva : valori considerati eterni ed immutabili in 5.000 anni di storia della civiltà umana sono stati letteralmente sovvertiti e gli uomini “moderni” li ritengono unanimemente superati, errati ed obsoleti.
Sembra che una forza oscura abbia agito profondamente sull’animo umano provocando un totale cambiamento di giudizio e di comportamento.
Sembrano oggi avverarsi antiche profezie. Ci riferiamo alla descrizione dell’ultima era definita età oscura o Kali yuga nel Vishnu Purana ed in altri testi induisti o alle antiche tradizioni occidentali ed iraniche che profetizzavano l’avvento dell’età del ferro dalle caratteristiche estremamente negative.
Innanzitutto la nostra era è caratterizzata dalla completa scomparsa del senso del sacro.
Le grandi religioni sopravvivono, ma i “fedeli” le seguono a modo loro : “tutto è permesso, tanto Dio è buono e ci perdona”.
Gli stessi ministri, dai più bassi gradi ai più alti, seguono la religione sempre con meno convinzione e sembrano molto più impegnati in questioni mondane che non in questioni religiose.
Per la prima volta nella storia della civiltà umana è stata “censurata” l’idea della morte : gli esseri umani vivono come se fossero eterni, completatmente impegnati in attività futili e completamente dimentichi dei grandi temi.
Una specie di follia collettiva induce l’uomo ad indirizzare tutta la propria vita all’adorazione del dio denaro e l’economia sembra aver preso il posto della religione nell’animo umano.
La sacralità dell’istituzione “Stato” è stata sostituita col dominio di leggi economiche e finanziarie, del tutto materialistiche e lontane anni luce dal senso tradizionale di questa istituzione.
Ma questa forza oscura che domina l’ultima era ha agito profondamente anche sulla morale umana.
La tanto decantata libertà sessuale è in realtà soltanto una sfrenatezza dei costumi, forse causa principale della dissoluzione della millenaria istituzione della famiglia e dello sbandamento delle giovani generazioni.
L’adulterio (sostantivo obsoleto, ormai quasi scomparso dal vocabolario) è la regola e non l’eccezione.
Mentre per migliaia di anni il valore della verginità femminile veniva tenuto in altissima considerazione, oggi è una “macchia”, quasi una colpa di cui liberarsi il prima possibile : tra le giovani generazioni, appena una ragazzina ha superato i 13 anni, il suo pensiero costante è di liberarsi al più presto di questa vergogna, di “farsi sturare”, come si dice nel gergo dei giovani.
Ma lo sbandamento delle giovani generazioni è ormai totale : l’unico scopo della vita è lo “sballo”, il divertimento.
la diffusione della droga tra i giovani è molto più elevata di quanto si possa pensare e, i danni al cervello che essa provoca, fanno riflettere su come saranno gli adulti del futuro e la loro civiltà.
Cosa penserebbe un pensatore medievale se vedesse le scene isteriche ai concerti o la folla di giovani che ballano in discoteca completamente inebetiti da alcol e droga ?
E ancora, l’attuale diffusa esibizione del nudo, non ha niente a che vedere con il fine artistico, per fare un esempio, dell’antica Grecia, ma è solo provocazione sessuale.
La nostra era è poi caratterizzata da un’isterica esaltazione del rapporto omosessuale, per millenni ritenuto contro-natura.
In effetti gli organismi degli esseri viventi sono costituiti da organi, ciascuno dei quali è adibito ad una specifica funzione. In particolare l’ano è adibito all’espulsione delle feci e dei gas prodotti dall’intestino, mentre la vagina è adibita ad accogliere il pene. Questa è natura. In questo senso un uso diverso di questi organi è contro-natura e così si è ritenuto per millenni.
Un’altra caratteristica di questa “età oscura” è la follia del consumismo : milioni di uomini lavorano per produrre beni per gran parte inutili o superflui, e lavorano per procurarsi il denaro per acquistarli !
Ripetiamo, l’uomo dell’Età Oscura vive ormai come un automa, completamente incapace di accedere alla dimensione sacra dell’esistenza, dimentico del fatto che deve morire, disinteressato ai grandi temi dell’esistenza e dedito esclusivamente ed affannosamente ad attività futili ed inutili.