Parleremo qui di Fulcanelli, un alchimista del XX secolo, ultimo anello conosciuto di una lunga catena di adepti che risale all’antico Egitto ed alla Scienza ancora più antica che la classe sacerdotale di quell’antico paese custodiva.
Egli sarebbe stato uno dei pochi esseri umani che avrebbe portato a termine la Grande Opera con la conseguente realizzazione della Pietra Filosofale, per poi scomparire nel nulla.
Fulcanelli è lo pseudonimo di un personaggio che non è stato mai identificato, anche se sono state fatte numerose ipotesi.
Con questo pseudonimo furono pubblicati in Francia due celebri testi: “Il Mistero delle Cattedrali” nel 1926 e “Le Dimore Filosofali” nel 1930.
La pubblicazione fu curata da Eugene Canseliet, discepolo di Fulcanelli, membro di una ristretta cerchia di alchimisti, ed una delle pochissime persone che conosceva la reale identità del Maestro.
Diciamo subito che Canseliet si lasciò sfuggire un giorno che la data di nascita di Fulcanelli cadeva nel 1839 e, secondo la testimonianza di Louis Pauwels, autore, insieme a Jacques Bergier, della famosa opera “Il Mattino dei Maghi”, era vivo nel 1953, quando Pauwels lo incontrò al caffè Procope di Parigi, in un incontro combinato da un personaggio ignoto di cui si sa soltanto che era “un grande poeta”.
Dice Pauwels: “Che età può avere? Dimostra 30 o 35 anni. La capigliatura bianca, riccia, tagliata sul cranio. Rughe profonde in una carnagione rosea. pochissimi gesti, lenti, misurati. Un sorriso calmo ed arguto”.
Tra le altre cose, il misterioso personaggio incontrato da Pauwels dice: “Si può vivere infinitamente più a lungo di quanto l’uomo ‘non sveglio’ possa immaginare. Si può cambiare totalmente di aspetto. Io lo so, i miei occhi sanno. So anche che la Pietra Filosofale è una realtà. Non si potrebbe insegnare l’Alchimia. Tutte le grandi opere letterarie che hanno varcato i secoli contengono una parte di questo insegnamento. Esse sono il prodotto di uomini adulti, veramente adulti, che hanno parlato a bambini. Nessuna grande opera è in difetto sui Principi”.
Secondo la testimonianza di Canseliet, Fulcanelli avrebbe realizzato la Grande Opera nel 1922, in età già avanzata, e, da allora si sarebbe liberato dei limiti spazio-temporali, entrando così nella ristretta fratellanza di adepti immortali.
Proprio in quell’anno, Canseliet, seguendo le dirette istruzioni di Fulcanelli che era presente, realizzò la sua prima trasmutazione in una camera dell’Officina del Gas situata in via Taillepied a Sarcelles, cittadina francese non lontano da Parigi: da una certa quantità di piombo vennero prodotti 120 grammi di oro fino, grazie alla Pietra che Fulcanelli aveva portato con se.
Prima dell’incontro con Louis Pauwels, Fulcanelli fu incontrato da Jacques Bergier in un pomeriggio del Giugno 1937, stavolta in un laboratorio di prove della Società del Gas di Parigi.
L’incontro fu organizzato dal fisico Heldbronner, primo docente di facoltà della allora nuova disciplina “Chimica Fisica”, che dal 1934 si dedicava agli studi di Fisica Nucleare.
In questo incontro Fulcanelli, tra l’altro, disse ad Heldbronner e Bergier: “Il professor Heldbronner di cui voi siete, credo, l’assistente, si dedica alla ricerca sull’energia nucleare. Posso permettermi di mettervi in guardia ? Gli studi ai quali voi vi dedicate sono terribilmente pericolosi. essi potrebbero mettere in pericolo l’intera umanità. La liberazione dell’energia nucleare è più facile di quanto voi possiate pensare. Ve lo dico autorevolmente: gli alchimisti lo sanno da tempo immemorabile. Gli alchimisti univano alle loro ricerche preoccupazioni morali e filosofiche, mentre la Fisica moderna è nata nel XVIII secolo per il divertimento di ricchi signori”.
Poi Fulcanelli aggiunse: “Voi non ignorate che, nella Scienza ufficiale, il ruolo dell’osservatore diventa sempre più importante. La Relatività, il Principio di Indeterminazione, vi mostrano fino a che punto il ruolo dell’osservatore interviene nei fenomeni. Il segreto dell’Alchimia è semplice: esiste un modo di manipolare la Materia e l’Energia tale da causare quello che voi chiamereste un campo di forza. Questo campo di forza agisce sull’osservatore e lo mette in una condizione privilegiata di fronte all’Universo. Da quel momento egli ha adito a realtà che lo spazio, il tempo, la materia, l’energia abitualmente ci nascondono. La Pietra Filosofale e la fabbricazione dell’oro sono solo applicazioni particolari, conseguenze secondarie. L’essenziale non è la trasmutazione dei metalli, ma quella dello stesso sperimentatore”.
Fulcanelli sarebbe riapparso nel 1973: Albert Riedel, membro dei Rosacroce, riporta un’altra straordinaria dimostrazione di Fulcanelli, avvenuta appunto nel 1973 al castello di Leré di propietà della famiglia Lesseps. Qui il Maestro avrebbe trasmutato due etti di piombo in oro ed un etto di argento in uranio, il tutto alla presenza di numerosi testimoni.
Dopo questi incontri, Fulcanelli è letteralmente scomparso nel nulla e di lui non si è saputo più nulla.
Ma chi era Fulcanelli ? Esistono solo supposizioni che lo identificano con vari personaggi del mondo scientifico dell’epoca (chimici, fisici, medici etc ….). Il suo discepolo Eugene Canseliet non rivelò mai la vera identità del maestro. L’unica notizia che Canseliet ci ha lasciato è che il premio Nobel per la Fisica nel 1903, Pierre Curie, scopritore dell’elemento chimico Radio e marito della più famosa Marie Curie, conosceva Fulcanelli e conosceva la sua vera identità.
Abbiamo detto che Fulcanelli risulta autore di due opere letterarie, “Il Mistero delle Cattedrali” e “Le Dimore Filosofali”.
In queste opere, in modo mirabile, il Maestro mostra come le cattedrali gotiche sono dei veri e propri libri aperti di Alchimia.
In effetti la costruzione in epoca medievale delle grandi cattedrali gotiche permise ad un antichissimo sapere di prendere corpo ed immagine nella pietra e nelle immagini delle stupende vetrate.
Chartres, Bourges, Notre Dame etc …. altro non sono che il messaggio criptato dell’antica scienza alchemica.
I costruttori delle cattedrali erano in possesso di quelle conoscenze esoteriche ed alchemiche giunte dal Medio Oriente attraverso quegli scambi culturali che le crociate avevano facilitato.
la Chiesa, committente delle opere, non era assolutamente a conoscenza del messaggio esoterico che i “Maestri muratori” andavano ad edificare.
I due testi sono stati tradotti in italiano e, per chi fosse interessato, sono ancora reperibili.
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