DIO ED IL TERREMOTO

In occasione delle grandi catastrofi naturali, soprattutto quando ci sono molte vittime, si ripresentano sui social e fra la gente le solite domande: “perché Dio permette queste tragedie ?”, “il terremoto è una punizione di Dio ?”, “se Dio è buono, perchè fa morire tanta gente ?” etc ….
Il credente “incallito” risponde subito che l’uomo non può comprendere il disegno di Dio, quello più “tiepido” resta un po’ frastornato, ma, dopo qualche tempo, riprende a pregare il suo Dio.
Il sopravvissuto ad una di queste calamità ringrazia Dio per averlo salvato, senza chiedersi perché abbia poi lasciato che altri morissero. Quest’ultimo comportamento ricorda quello dei giocatori di calcio di squadre avversarie che si fanno il segno della croce prima di entrare in campo. A quale delle due squadre Dio concederà la vittoria ?
Il problema è che, malgrado gli enormi progressi della scienza e della conoscenza umana, la stragrande maggioranza dell’umanità è ancora vittima di superstizioni e religioni infantili ed elementari.
La maggioranza della gente è ancora convinta che esista un Dio, tanto simile all’uomo, che non abbia nient’altro da fare che occuparsi del mammifero più evoluto di un piccolo, insignificante pianeta che, a folle velocità, insieme a migliaia di altri oggetti, ruota attorno ad una piccola stella situata alla periferia di una galassia formata da 300 miliardi di stelle, che è solo una dei miliardi di galassie che ci sono nell’Universo.
Se su questo pianeta sperduto nella profondità dell’Universo avviene un normale movimento geologico, non c’è bisogno di scomodare qualche divinità per comprenderne le cause, che, tra l’altro, oggi sono completamente comprese dalla Scienza.
Possibile che non si è ancora capito che le tre religioni semitiche (Islam, Cristianesimo ed Ebraismo) sono state inventate quando si pensava che il pianeta Terra fosse tutto il mondo e che l’uomo non fosse un animale come tutti gli altri, ma il centro delle attenzioni del loro Dio ?
Lo so che è più consolante credere in un Dio che si occupi dell’uomo, ma nel ventunesimo secolo sarebbe ormai auspicabile che tutta l’umanità prendesse atto della realtà: penso che sarebbe un atteggiamento molto più dignitoso che non abbandonarsi ad una fantasia illusoria.
E qual’è questa realtà ? Molto semplice e facile da descriversi.
L’Universo è di una tale immensità che la mente umana non è in grado di comprenderla appieno. Centinaia di miliardi di galassie si allontanano l’una dall’altra ad una velocità incredibile spinte da una forza misteriosa che abbiamo chiamato “Energia Oscura”.
La distanza media tra due galassie del nostro Universo, tranne casi particolari, è semplicemente inimmaginabile, dell’ordine di milioni di anni luce, per cui una singola galassia è praticamente un mondo isolato nell’immensità dell’Universo.
Le galassie, di varie dimensioni, sono dei veri e propri “universi isola” formati da miliardi di stelle: pochi miliardi le più piccole, centinaia di miliardi quelle medie, ancora di più le galassie giganti.
La maggioranza di queste stelle sono corredate da pianeti che ruotano loro intorno e la maggioranza di questi pianeti sono corredati da satelliti.
In una singola galassia la distanza media tra due stelle è di cinque anni luce, più di 47.320 miliardi di chilometri. Si trova una stella ogni 125 anni luce al cubo !
In una di queste galassie, si trova il nostro Sole, situato, come abbiamo già detto, “in periferia”, in uno dei bracci a spirale e, attorno ad esso, ruota il nostro piccolo pianeta roccioso, sul quale, come formiche, sono “aggrappati” sette miliardi di esseri umani.
Se calpestiamo un gruppetto di formiche e le uccidiamo, la colpa è di Dio ?
Vogliamo ancora credere che esiste questo Dio antropomorfo, umanoide, dal comportamento tanto simile a quello umano ?
E poi c’è un’altra considerazione da fare.
Quando avvengono queste tragedie è il “momento di gloria” di officianti, sacerdoti ed alti prelati che benedicono le salme dei poveri morti e spiegano ai presenti che ora i loro cari sono “in cielo”.
Ma quale cielo ?
Prima che lo spermatozoo e l’uovo di qualsiasi animale, e quindi anche dell’uomo, si unissero, l’essere vivente non esisteva. Dopo la morte, lo stesso essere vivente non esiste più. La vita è un brevissimo intervallo tra un nulla ed un altro nulla.
Fino ad oggi 110 miliardi di Homo Sapiens sono vissuti sul nostro pianeta ed ora non esistono più. Così sarà anche per noi attualmente viventi.
Allora che cos’è la vita ? L’unica cosa che sappiamo è che lo scopo della vita su questo pianeta è la conservazione e la trasmissione ai discendenti del DNA. Perché ? Nessuno lo sa.
E l’anima immortale, che poi avrebbe solo il mammifero uomo e gli altri mammiferi no ? Un’altra fantasia consolatoria ….
Concludendo, ciò che accade sul nostro pianeta, ripetiamo, sperduto nell’immensità dell’Universo, non ha nessun rilievo, non conta niente. Nessun Dio premia o punisce.
Anche quando il nostro pianeta scomparirà inghiottito dagli strati esterni del Sole morente, non sarà certo la “fine del mondo”, ma un avvenimento irrilevante che avviene ogni giorno in altri luoghi dell’Universo.

Informazioni su giuseppemerlino

Ingegnere Chimico
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