XENOGLOSSIA, PARLARE LINGUE STRANIERE MAI IMPARATE O STUDIATE

Il fenomeno per il quale un individuo riesce a parlare in lingue straniere che non ha mai imparato o studiato, cioè a lui completamente sconosciute, è chiamato Xenoglossia.
Chiariamo subito che la Xenoglossia è un fenomeno ben distinto dalla Glossolalia, molto più comune soprattutto in ambito religioso, che consiste nell’espressione verbale di suoni, più o meno linguistici, incomprensibili, che producono un linguaggio indecifrabile.
Nella Xenoglossia il soggetto parla o scrive in una lingua a lui completamente sconosciuta, ma esistente nel presente o nel passato (lingue morte).
A parte i casi di frode o di persone che, nella prima infanzia, sono state a contatto con una persona che parlava quella lingua e non lo ricordano, esistono dei casi veramente inspiegabili di Xenoglossia e non solo nel passato, ma anche in epoca recente.
La Xenoglossia, oltre che nella forma verbale, talvolta si presenta anche come scrittura automatica nella lingua sconosciuta o come chiaroudienza (comprensione di una lingua sconosciuta parlata da un interlocutore).
I casi più eclatanti sono poi quelli nei quali il soggetto parla più di una lingua a lui sconosciuta o nei quali parla lingue morte, o dialetti particolari.
Le occasioni in cui questo fenomeno si presenta sono varie: al risveglio dopo un trauma, in stato di ipnosi, in stato di trance o nel corso di sedute spiritiche.
I casi accertati di Xenoglossia non sono pochi, ma, come al solito, la scienza ufficiale ha snobbato il problema, tranne alcuni studiosi, soprattutto psicologi e psichiatri, che hanno ritenuto di doverli studiare in modo scientifico.
Tra questi ultimi citiamo lo psichiatra americano Ian Stevenson autore di due libri sull’argomento.
In particolare Stevenson riporta due casi di Xenoglossia in stato ipnotico analizzati in modo rigorosamente scientifico: i soggetti in questione (due donne americane) parlavano una in tedesco e l’altra in svedese, lingue a loro completamente sconosciute, con l’ipnotizzatore che si rivolgeva loro in inglese.
In questi casi erano presenti al fenomeno altri psicologi, psichiatri ed esperti linguisti.
Questi due casi presentavano la caratteristica eccezionale che il soggetto in ipnosi non solo parlava una lingua a lui completamente sconosciuta, come avviene nella Xenoglossia ordinaria, ma sosteneva una vera e propria conversazione in quella lingua con l’ipnotizzatore.
Anche lo psicoterapeuta australiano Peter Ramster ha documentato diversi casi di Xenoglossia in stato di ipnosi verificati con rigoroso metodo scientifico.
Lo studioso di fenomeni parapsicologici Ernesto Bozano, nel suo libro “Medianità Poliglotta”, descrive dettagliatamente 35 casi di Xenoglossia accertata autentica, sia verbale che scritta.
In effetti i casi di Xenoglossia accertati sono centinaia, se non migliaia, ed ovviamente non possiamo enumerarli tutti, rimandando il lettore ad opere specializzate.
Quale può essere la spiegazione di questo misterioso fenomeno ?
Secondo alcuni psicologi, soprattutto di scuola Junghiana, al di sotto dell’inconscio individuale esisterebbe un inconscio collettivo, cioè un contenitore psichico universale comune a tutti gli esseri umani, nel quale alcuni individui, in particolari condizioni, possono attingere conoscenze che non posseggono allo stato conscio, come appunto la conoscenza di una lingua.
Altri ritengono che la Xenoglossia sia una delle conferme della teoria della Reincarnazione, secondo la quale il principio spirituale umano, dopo la morte, trasmigra in un altro corpo fisico. In condizioni eccezionali in alcuni individui potrebbero riaffiorare ricordi delle vite passate, come la lingua che si parlava in una di queste esistenze.
Le scuole filosofiche che si richiamano allo Spiritismo ritengono invece che sia uno Spirito “esterno” che si impossessa del soggetto che mostra il fenomeno della Xenoglossia. La prova di ciò sarebbe che questo evento si manifesta spesso nelle sedute spiritiche, soprattutto nel medium che, tramite invocazione, riceve in se uno Spirito che parla un’altra lingua, o, più raramente, tramite evocazione, quando lo Spirito che parla un’altra lingua si manifesta tra i presenti come entità autonoma.
Per giustificare la Xenoglossia esiste anche l’ipotesi della “memoria genetica” secondo la quale il DNA avrebbe inscritti in alcuni geni i linguaggi antichi degli umani che potrebbero, in condizioni eccezionali, riaffiorare nel cervello del soggetto.
Abbiamo già detto che in campo religioso, soprattutto in alcune sette cristiane come per esempio i pentecostali, si manifesta il fenomeno della Glossolalia e ciò avveniva anche nelle riunioni dei primi Cristiani, ma, almeno in un caso, è descritto il fenomeno della Xenoglossia.
Si tratta dell’episodio della discesa dello Spirito Santo sugli apostoli in occasione dalla Pentecoste. Leggiamo in “Atti degli Apostoli” capitolo 2, versi da 1 a 12 :
“Mentre i giorni della Pentecoste stavano per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d’esprimersi. Si trovavano allora in Gerusalemme Giudei osservanti di ogni nazione che è sotto il cielo. Venuto quel fragore, la folla si radunò e rimase sbigottita perché ciascuno li sentiva parlare la propria lingua. Erano stupefatti e fuori di sé per lo stupore dicevano: Costoro che parlano non sono forse tutti Galilei? E com’è che li sentiamo ciascuno parlare la nostra lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti e abitanti della Mesopotamia, della Giudea, della Cappadocia, del Ponto e dell`Asia, della Frigia e della Panfilia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirene, stranieri di Roma, Ebrei e proseliti, Cretesi e Arabi e li udiamo annunziare nelle nostre lingue le grandi opere di Dio. Tutti erano stupiti e perplessi, chiedendosi l’un l’altro: Che significa questo ?”.
Ma anche nel Vangelo di Marco leggiamo nel capitolo 16, verso 17:
“E quelli che avranno fede faranno segni miracolosi: cacceranno i demoni invocando il mio nome e parleranno lingue nuove”.
Anche numerosi mistici cristiani, come la beata Katharina Emmerick, oggi famosa per la “profezia dei due Papi”, e la mistica tedesca Teresa Neumann, presentavano il fenomeno della Xenoglossia.
Ma la Xenoglossia presenta anche un aspetto negativo: tra i nove segni della possessione diabolica descritti nel rituale dell’esorcismo cristiano cattolico c’è: “parlare e comprendere lingue straniere mai apprese naturalmente”.
Insomma, in campo religioso, c’è un po’ di confusione su questo argomento.

Informazioni su giuseppemerlino

Ingegnere Chimico
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