L’ISOLOTTO DI MEGARIDE E CASTEL DELL’OVO

Castel dell'ovo Megaride

L’isolotto di Megaride è attualmente collegato alla terraferma da un istmo percorso da una strada illuminata da caratteristici lampioni a gas, con la quale lo si può raggiungere dalla via Partenope sul lungomare di Napoli, nel quartiere di Santa Lucia.
Noto soprattutto per la presenza del Castel dell’Ovo, è caratterizzato da ristoranti, bar ed un gruppo di case. Tutto questo insieme, in epoca moderna, ha preso il nome di “Borgo Marinari”.
Il Borgo Marinari è pieno di vita fino a notte inoltrata e meta di numerosi turisti provenienti da tutto il mondo, come del resto l’adiacente Borgo di Santa Lucia, di cui, in effetti, ormai fa parte.
L’isolotto fu il primo approdo dei greci provenienti dalla vicina Cuma nell’VIII° secolo avanti Cristo che, successivamente, fondarono la città di Parthenope.
Questo nome è dovuto al fatto che i greci ritenevano che sull’isolotto di Megaride fosse giunto, portato dalle correnti, il corpo della sirena Parthenope che, come narra la leggenda, si era suicidata, affranta per non essere riuscita ad ammaliare Ulisse con il suo canto.
In epoca romana, nel I° secolo dopo Cristo, l’isolotto fu la sede della splendida villa del tribuno Lucio Licinio Lucullo che era dotata di una ricchissima biblioteca, di allevamenti di murene e di alberi di pesco e di ciliegio importati dall’Oriente, che, per quei tempi, erano una vera rarità.
Quattro secoli dopo, l’isolotto fu testimone di un avvenimento altamente simbolico per la storia umana: nel 476 dopo Cristo, in un edificio fortificato ricavato dalla villa di Lucullo, vi morì l’ultimo imperatore romano, Romolo Augustolo, deposto poco prima dal generale barbaro Odoacre, Re degli Eruli.
Poco dopo si insediarono sull’isolotto i monaci basiliani finchè, nel X° secolo dopo Cristo, il loro monastero venne raso al suolo dai duchi di Napoli che temevano che potesse diventare una fortezza per gli incursori Saraceni.
In effetti i Saraceni si insediarono sull’isolotto poco dopo, ma per breve tempo, in quanto furono scacciati dai duchi di Napoli con l’aiuto determinante della Repubblica di Amalfi.
E’ solo dall’epoca di Ruggero il Normanno (XII° secolo) che si ha notizia certa dell’esitenza di una foriificazione militare, forse edificata proprio da lui, sull’isolotto di Megaride.
L’imperatore Federico II° di Svevia ampliò la costruzione edificando altre tre torri e la fece divenire sede del Tesoro Reale dal 1.222.
Sotto Carlo I° D’Angiò comincia ad essere usato il nome “Castel dell’Ovo”: Chateau de l’Oeuf o Castrum Ovi Incantati.
Parleremo dopo della misteriosa origine di questo nome.
Sotto questo Re francese fu rinchiuso nel Castel dell’Ovo Corradino di Svevia, prima di essere decapitato in piazza Mercato a Napoli.
Il castello fu poi la sede della Regina Giovanna D’Angiò che, nello stesso castello, fu successivamente imprigionata, prima di essere mandata all’esilio.
Il castello fu poi ancora ampliato sotto gli Aragonesi, soprattutto per opera di Alfonso V d’Aragona (1442 – 1503).
Infine, sotto i Vicerè spagnoli e, successivamente, sotto il Regno delle due Sicilie, il castello fu ulteriormente fortificato e dotato di batterie di cannoni, alcune delle quali tuttora esistenti e visitabili dai turisti.
Perchè questo strano nome ?
Il nome “Castel dell’Ovo” deriva da un’antica leggenda secondo la quale il poeta latino Virgilio, che nel Medioevo era considerato anche un mago, nascose nelle segrete dell’edificio un uovo che mantenesse in piedi l’intera fortezza. La sua rottura avrebbe provocato non solo il crollo del castello, ma anche una serie di rovinose catastrofi alla città di Napoli.
La leggenda circolava già dal 300 d.C. : L’ uovo sarebbe stato sistemato in una caraffa di vetro piena d’acqua protetta da una gabbia di ferro. Questa fu appesa a una pesante trave di quercia sistemata in una cameretta situata nei sotterranei del castello.
Finora ancora nessuno ha trovato l’uovo …. ma la struttura è immensa e di stanze segrete ce ne sono ancora da scoprire …..

Informazioni su giuseppemerlino

Ingegnere Chimico
Questa voce è stata pubblicata in MIX e contrassegnata con , , , , , , , , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.