IL BOSONE DI HIGGS IN DUE PAROLE

Questo breve articolo è semplicemente divulgativo, con tutti i limiti di uno scritto che cerca di spiegare in “chiacchiere” studi, che, per essere compresi in pieno, necessiterebbero del possesso da parte del lettore di uno strumento matematico piuttosto elevato.
Supponiamo che in una grande sala affollata vi siano molte persone e che, all’improvviso, entri un personaggio famoso, per esempio un attore o un cantante molto conosciuto.
Immediatamente le persone che se ne accorgono cominciano ad affollarsi attorno al personaggio ed a creare un gruppo compatto di individui intorno a lui.
A questo punto il gruppo di persone riunite intorno al personaggio famoso diventa più visibile ed altre persone vi si aggiungono, e così via.
In quest’esempio il personaggio noto è il bosone di Higgs mentre le persone sono particelle subatomiche, infatti, grazie al bosone di Higgs, le particelle interagiscono fra loro, vengono rallentate, non viaggiano più alla velocità della luce e acquisiscono una massa.
Senza il bosone di Higgs non esisterebbe dunque la massa e quindi non esisterebbe la materia così come noi la percepiamo, ma solo un oceano di particelle superveloci che si muovono caoticamente.
In effetti, ciò che crea l’aggregato di persone, non è il personaggio in se stesso, ma la sua fama, che nell’esempio rappresenta il “Campo di Higgs”.
In Fisica si intende per “campo” una entità che permea tutto lo spazio-tempo, mentre per “particella” una particolare “eccitazione” di questo campo, dalla duplice natura corpuscolare ed ondulatoria. Di solito si dice che una particella è un “quanto” del suo campo. Ad esempio il fotone è il quanto della radiazione elettromagnetica e quindi anche della luce visibile.
13,82 miliardi di anni fa, pochi miliardesimi di secondo dopo il Big Bang, la temperatura si abbassò di quella piccolissima quantità sufficiente a permeare tutto l’Universo in espansione del campo di Higgs, grazie al quale dunque esistono galassie, stelle, pianeti, satelliti etc….. e, grazie al quale, esistiamo anche noi.
Questo è il motivo per cui questa particella è stata battezzata “particella di Dio”, nome che, in verità, a qualcuno non è piaciuto ….
Il bosone di Higgs ha anche la proprietà di dare la massa a se stesso, interagendo e “navigando” nel suo stesso campo, stimata in circa 126 volte la massa di un protone.
Un fatto sorprendente è che, se la massa del bosone di Higgs fosse stata leggermente superiore a questo valore, è stato calcolato che la sua azione non avrebbe potuto garantire la stabilità del nostro universo, ma il fatto che sia prossima a questo limite, garantisce che la durata della vita dell’universo è stata e sarà la massima possibile consentita.
Sorge a questo punto il dubbio, che tra tutti gli universi possibili (non sappiamo se esistano o no), il nostro sia l’unico che abbia a sua disposizione il tempo necessario per consentire la nascita delle stelle di seconda generazione e quindi della vita.
Riassumendo, il bosone di Higgs è una particella, ma anche un campo (diffuso ovunque nello spazio-tempo) attraverso cui passano le altre particelle. Tutte queste particelle, tranne i fotoni che sono privi di massa, vengono rallentate dal campo di Higgs, non viaggiano più alla velocità della luce (tranne i fotoni), si “appesantiscono”, cioè acquistano massa. Alcune sono rallentate moltissimo e assumono quindi una massa grande, altre, invece, attraversando il campo più velocemente, rimangono più leggere.

Informazioni su giuseppemerlino

Ingegnere Chimico
Questa voce è stata pubblicata in SCIENZA e contrassegnata con , , , , . Contrassegna il permalink.