IMMIGRAZIONE: DISCORSO DI DE GAULLE DEL 1959

Riportiamo il discorso tenuto il 5 Marzo 1959 dal Generale De Gaulle, eroe della seconda guerra mondiale e Presidente della Repubblica Francese dall’8 Gennaio 1959 al 28 Aprile 1969 (testo francese alla fine dell’articolo):

“È un bene che ci siano francesi gialli, francesi neri e francesi marrone. È la dimostrazione che la Francia è aperta a tutte le razze e che ha una vocazione universale. Ma a condizione che essi restino una piccola minoranza. Altrimenti la Francia non sarà più la Francia.
Noi siamo comunque prima di tutto un popolo europeo di razza bianca, di cultura greca e latina e di religione cristiana. Che non ci raccontino delle storie! I musulmani, voi li avete visti con i loro turbanti e le loro tuniche abbondanti ? Vedete bene che non sono dei francesi.
Coloro che spingono verso l’integrazione hanno un cervello da colibrì. Cercate di integrare l’olio con l’aceto. Agitate la bottiglia. Dopo un secondo, si separano di nuovo. Gli arabi sono arabi ed i francesi sono i francesi.
Voi credete che la popolazione francese possa assorbire 10 milioni di musulmani, che domani saranno 20 e dopodomani 40?
Se noi facessimo l’integrazione, se tutti gli arabi e i berberi d’Algeria fossero considerati come dei francesi, come impediremmo loro di venire a installarsi nelle metropoli, dato che il livello di vita è molto più elevato? Il mio comune non si chiamerebbe più Colombey-les-Deux-Eglises [Colombey-le-Due-Chiese], ma Colombey-les-Deux-Mosquées [Colombey-le-Due-Moschee]”.

Il Generale de Gaulle, nato nel 1890, era ovviamente un uomo di altri tempi, ma le parole che abbiamo riportato sono ancora di grande attualità.
Quest’uomo ha dedicato la sua vita al servizio della Francia. Ha partecipato a tutte e due le guerre mondiali. Capo della “Francia Libera” nella seconda guerra mondiale ha guidato la Resistenza all’occupazione tedesca ed ha combattuto contro il regime filo-germanico di Vichy. Fu presidente provvisorio della Francia Libera dal 1944 al 1946. Infine, ultimo presidente del Consiglio (1958-1959) della Quarta Repubblica, è stato il promotore della fondazione della Quinta Repubblica, della quale fu primo presidente dal 1959 al 1969.
Le sue parole ci sembrano oggi (2015) profetiche:
Oggi la Francia è il paese europeo con il più alto numero di Musulmani, ovviamente Turchia esclusa. Sono più di sei milioni (circa il 9% della popolazione) ed hanno una natalità decisamente superiore a quella dei francesi autoctoni.
Nel momento in cui scriviamo (2015), nel paese vi sono 2.100 Moschee e 150 ne sono in costruzione. Al contrario, negli ultimi dieci anni, sono state chiuse 60 Chiese Cattoliche per mancanza di fedeli.
Il fatto è che, nonostante il numero dei Cristiani sia ufficialmente in Francia ancora decisamente superiore a quello dei Musulmani, se si guarda ai praticanti effettivi, il dato è esattamente invertito: i Cattolici praticanti sono solo il 4,5% dei Cattolici francesi, cioè circa un milione e novecento mila persone.
I francesi autoctoni convertiti all’Islam sono oltre 200.000.

Questo è il testo francese del discorso:

“C’est très bien qu’il y ait des Français jaunes, des Français noirs, des Français bruns.
Ils montrent que la France est ouverte à toutes les races et qu’elle a une vocation universelle. Mais à condition qu’ils restent une petite minorité. Sinon, la France ne serait plus la France . Nous sommes quand même avant tout un peuple européen de race blanche, de culture grecque et latine et de religion chrétienne.
Qu’on ne se raconte pas d’histoire ! Les musulmans, vous êtes allés les voir ? Vous les avez regardés avec leurs turbans et leurs djellabas ? Vous voyez bien que ce ne sont pas des Français. Ceux qui prônent l’intégration ont une cervelle de colibri, même s’ils sont très savants. Essayez d’intégrer de l’huile et du vinaigre. Agitez la bouteille. Au bout d’un moment, ils se sépareront de nouveau. Les Arabes sont des Arabes, les Français sont des Français. Vous croyez que le corps français peut absorber dix millions de musulmans, qui demain seront vingt millions et après-demain quarante ? Si nous faisions l’intégration, si tous les Arabes et les Berbères d’Algérie étaient considérés comme Français, comment les empêcherez-vous de venir s’installer en métropole, alors que le niveau de vie y est tellement plus élevé ? Mon village ne s’appellerait plus Colombey-les-Deux-Églises, mais Colombey-les-Deux-Mosquées”.

Informazioni su giuseppemerlino

Ingegnere Chimico
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