DIVAGAZIONI ASTRONOMICHE

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Quando in una notte senza Luna, in campagna o in montagna, lontano dalle luci artificiali, alziamo gli occhi al cielo e vediamo quel meraviglioso spettacolo mozzafiato del cielo stellato, in realtà vediamo solo circa 3.000 stelle, tutte della nostra Galassia che è formata da ben 300 miliardi di stelle: quello che vediamo sono solo i nostri “vicini di casa”.
I pazienti lettori di questo Blog sapranno ormai quasi a memoria che nell’Universo vi sono centinaia di miliardi di galassie, ma in questa nota cominciamo a considerarne solo una, una galassia qualsiasi.
Che cos’è una galassia ?
A mio giudizio, la più bella definizione è quella di “Universo isola”, per due motivi.
Innanzitutto perchè la distanza media tra due galassie del nostro Universo, tranne casi particolari, è semplicemente inimmaginabile, dell’ordine di milioni di anni luce, per cui una singola galassia è praticamente un mondo isolato nell’immensità dell’Universo. Inoltre, a causa dell’espansione dell’Universo, le galassie si stanno mediamente ancor più allontanando l’una dall’altra.
In secondo luogo perchè una galassia media è formata da centinaia di miliardi di stelle per cui una singola galassia è un vero e proprio “piccolo universo”.
In una singola galassia la distanza media tra due stelle è di cinque anni luce, più di 47.320 miliardi di chilometri. Si trova una stella ogni 125 anni luce al cubo !
Nel caso particolare della nostra galassia, la stella a noi più vicina, Proxima Centauri, si trova a 4,23 anni luce, per cui, con la velocità che raggiungono le nostre sonde spaziali, ci vorrebbero 75.000 anni per raggiungerla.
Ma l’essere umano, per ovvii motivi, più che alle stelle, è interessato ai pianeti: quante stelle di una galassia hanno un sistema planetario ?
Nel momento in cui scriviamo (2015), non è ancora possibile dare una risposta certa. Se non vogliamo dar credito a chi asserisce che quasi tutte le stelle hanno pianeti, dobbiamo accontentarci delle statistiche ricavate dall’individuazione di esopianeti orbitanti attorno a stelle della nostra galassia, che ci dicono che tra il 50 e l’80% delle stelle dovrebbe avere un sistema planetario.
Per esempio, in una galassia con 300 miliardi di stelle, tra 150 e 240 miliardi di queste dovrebbero avere pianeti.
Tutto poi lascia pensare che la maggioranza di questi pianeti abbia satelliti e, aprendo un altro discorso, bisogna considerare che, in molti casi, un satellite potrebbe essere un luogo più adatto allo sviluppo della vita che non il pianeta attorno al quale orbita.
Con quest’ultima considerazione abbiamo introdotto il tema affascinante dell’eventuale sviluppo della vita in qualche punto dell’Universo.
Chiariamo subito che la vita è un fenomeno molto complesso, che richiede una serie di concomitanze e condizioni favorevoli per nascere e svilupparsi.
La nascita della vita è un fenomeno estremamente improbabile e, che il fatto sia avvenuto, almeno sul nostro pianeta, è dovuto proprio all’immensità dell’Universo che garantisce la presenza di tutte le condizioni possibili: è proprio come se un giocatore giocasse al superenalotto italiano tutte le 622.614.630 combinazioni. Avrebbe la certezza di vincere! Ma l’immensità del nostro Universo è tale che è come se il nostro giocatore giocasse tutte queste combinazioni più volte ….
Se volessimo calcolare il numero di pianeti e satelliti presenti in tutto l’Universo, si arriverebbe ad una cifra veramente inimmaginabile che richiederebbe un foglio intero per essere trascritta nella nostra abituale notazione decimale.
Ciò nonostante, ripetiamo, la vita dovrebbe essere un fenomeno rarissimo nell’Universo, per non parlare poi dell’eventualità dello sviluppo di “vita intelligente ed autocosciente” con la formazione di una civiltà simile o superiore alla nostra.
Riusciremo mai ad entrare in contatto con una di queste ipotetiche civiltà aliene ?
Allo stato attuale delle nostre conoscenze, lo ritengo praticamente impossibile: la velocità della luce è un limite invalicabile, anche per i segnali radio, e potremmo entrare in contatto con eventuali alieni, almeno via radio, solo se questi si trovassero su di un pianeta che, non solo si trovasse nella nostra galassia, ma che fosse anche estremamente vicino: dovremmo vedere la sua stella ad occhio nudo !
Se avessimo la improbabile fortuna che questo pianeta “abitato” si trovasse a soli 50 anni luce da noi, un nostro segnale inviato oggi (2015) arriverebbe a loro nel 2065 e, in caso di risposta immediata, questa ci arriverebbe nel 2115.
Ma, in base alle precedenti considerazioni, potrebbe anche darsi che in tutta la nostra galassia non ci sia vita o, quantomeno, non ci sia vita intelligente, ma che la civiltà tecnologicamente sviluppata più vicina a noi si trovi in un’altra galassia a milioni, se non a miliardi, di anni luce da noi. In tal caso il contatto sarebbe veramente impossibile.
Probabilmente, dunque, qua e là nell’Universo c’è vita intelligente, ma le varie civiltà potrebbero trovarsi a tale distanza tra loro che non avranno mai conoscenza l’una dell’altra: “rari nantes in gurgite vasto”, come diceva Virgilio …
C’è poi da considerare il fattore temporale; la Terra si è formata 4,54 miliardi di anni fa, ma l’Universo è nato 13,82 miliardi di anni fa.
Quante civiltà sono nate, si sono sviluppate ed ormai sono già scomparse, molto prima della nascita della nostra civiltà ?
Le stelle muoiono e, quando muoiono, i loro strati esterni incandescenti si espandono inghiottendo i pianeti che ruotano loro intorno, distruggendo tutte le eventuali civiltà che su di essi si fossero sviluppate.
Questo avverrà anche per il nostro Sole che, fra circa cinque miliardi di anni, esaurirà il suo combustibile nucleare e collasserà in una nana bianca, mentre i suoi strati esterni si espanderando “mangiando” prima Mercurio, poi Venere e poi la Terra.
Ma, nell’Universo, nascono continuamente nuove stelle, con i loro pianeti e satelliti e, su qualcuno di essi, nascerà la vita e poi un’altra civiltà, ma noi non ci saremo ….

Informazioni su giuseppemerlino

Ingegnere Chimico
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