IL SERMONE DI BENARES (TESTO INTEGRALE)

Riportiamo in questa nota il “Discorso di Benares” nel quale il Buddha espose per la prima volta la via per la liberazione dell’uomo dall’illusione del mondo sensibile.
Fiumi d’inchiostro e migliaia di libri sono stati scritti su queste poche parole, per cui le proponiamo ai lettori nella loro versione originale, senza commenti.
Quando il principe Siddharta Gautama, nella località di Bodh Gaia, sotto l’albero di Bodhi, raggiunse l’illuminazione e divenne un Buddha, esclamò:
“Ho corso lungo innumerevoli esistenze, sperimentando la vita quale dolore che si rinnova, alla ricerca di chi ha costruito la casa, senza trovarlo.
O artefice! Ora ti ho scoperto, non costruirai più una nuova casa !
Sono infrante le tue travi, quella di colmo e’ crollata: liberata dal ciclo degli impulsi indisciplinati, la mente ha finalmente estinto ogni attaccamento”.
Dice la Tradizione che, raggiunta l’illuminazione, il Buddha si interrogò se dovesse diffondere la Dottrina o se dovesse mantenerla solo per sé, essendo “difficile da comprendere, al di là della ragione, comprensibile solo ai saggi”.
Allora Brahma, il Signore del Mondo, giunse di fronte al Buddha e, inginocchiatosi, lo implorò di diffondere la sua dottrina “per aprire i cancelli dell’immortalità” e permettere al mondo di conoscere la via verso la Liberazione.
In ordine a questo racconto, dobbiamo necessariamente evidenziare che il Mondo divino, pur di ordine superiore a quello umano, è pur sempre parte della manifestazione illusoria dalla quale si è liberato colui che ha raggiunto l’illuminazione, che ormai ne è al di fuori ed al di sopra, da qui l’omaggio e la riverenza del Dio Supremo Brahma nei confronti dell’Illuminato.
Il Buddha umano, mosso a pietà, acconsente ed espone l’Insegnamento a cinque asceti nel famoso “Sermone di Benares”.
Le frequenti ripetizioni presenti in questo testo hanno lo scopo preciso di superarne e trascenderne il significato letterale, così da giungere direttamente al cuore di chi ascolta questo messaggio.
Riportiamo il testo senza commenti, rimandando il lettore ai numerosi articoli che abbiamo scritto sul Buddhismo:

“Due sono a mio avviso, o monaci, i fini estremi della vita ascetica da non perseguire.
Quali sono?
L’uno è ricercare e desiderare il piacere. Questo viene dall’attaccamento, è volgare, non è nobile, non porta alcun profitto.
L’altro estremo è la ricerca dell’ascetismo, dello spiacevole, della sofferenza, della rinuncia, ed è ugualmente penoso e non porta alcun profitto.
Non praticando alcuno dei due estremi, o monaci, l’Illuminato ha realizzato la via di mezzo, che genera la visione, che genera la saggezza, porta la calma, porta la sapienza, porta l’illuminazione, porta il Nirvana.
E qual è, o monaci, questa via di mezzo che porta alla pace, alla conoscenza, al risveglio, al Nirvana? È questa o monaci la via di mezzo, giusta, media che l’Illuminato ha scoperto, questo è iI nobile ottuplice sentiero:

Saggezza:
Retta Opinione
Retto Pensiero

Moralitá:
Retta Parola
Retta Azione
Retta Vita

Meditazione:
Retta Volontá
Retta Attenzione
Retta Concentrazione

Questa, o monaci, è la linea di condotta giusta, media, che l’Illuminato ha scoperto e che genera la visione, genera la saggezza, porta la pace, porta la sapienza, porta l’illuminazione, porta il Nirvana.

E adesso, o monaci, questa è la Nobile Verità del dolore:
La nascita è dolore, la vecchiaia è dolore, la malattia è dolore, la morte è dolore, l’unione con ciò che non è gradevole è dolore, la separazione da ciò che è gradevole è dolore. Il non ottenere ciò che si desidera è dolore.
I cinque aggregati che rappresentano la base dell’attaccamento all’esistenza sono dolore.

E adesso, o monaci, questa è la Nobile Veritá dell’Origine del Dolore:
È la brama, il desiderio, che produce nuove rinascite, che assieme al piacere ed alla passione, cerca sempre godimento ora qua, ora lá. E’ la brama per il godimento degli oggetti dei sensi, la brama per l’esistenza e la brama per la non esistenza.

E adesso, o monaci, questa è la Nobile Veritá della Cessazione del Dolore:
É la totale estinzione e cessazione di questo medesimo desiderio e il suo abbandono, la sua rinuncia, il liberarsi da questo medesimo attaccamento, la sua avversione.

E adesso, o monaci, questa è la Nobile Veritá del Sentiero che Conduce alla Cessazione del Dolore: essa è il Nobile Ottuplice Sentiero, proprio questo:

Retta Opinione
Retto Pensiero,
Retta Parola,
Retta Azione,
Retta Vita,
Retta Volontá,
Retta Attenzione
Retta Concentrazione

Proprio cosí, o monaci, in relazione a cose anteriormente a me sconosciute, sorse la visione, si originó la conoscenza, sorse la saggezza, si originó la sapienza e venne la luce.

Questa Nobile Veritá del Dolore deve essere intesa. Proprio cosí, o monaci, in relazione a cose anteriormente a me sconosciute, sorse la visione, si originó la conoscenza, sorse la saggezza, si originó la sapienza e venne la luce.

Questa Nobile Veritá del Dolore é stata intesa. Proprio cosí, o monaci, in relazione a cose anteriormente a me sconosciute, sorse la visione, si originó la conoscenza, sorse la saggezza, si originó la sapienza e venne la luce.

Questa Nobile Veritá dell’Origine del Dolore deve essere sradicata. Proprio cosí, o monaci, in relazione a cose anteriormente a me sconosciute, sorse la visione, si originó la conoscenza, sorse la saggezza, si originó la sapienza e venne la luce.

Questa Nobile Veritá dell’Origine del Dolore é stata sradicata. Proprio cosí, o monaci, in relazione a cose anteriormente a me sconosciute, sorse la visione, si originó la conoscenza, sorse la saggezza, si originó la sapienza e venne la luce.

Questa Nobile Veritá della Cessazione del Dolore deve essere realizzata. Proprio cosí, o monaci, in relazione a cose anteriormente a me sconosciute, sorse la visione, si originó la conoscenza, sorse la saggezza, si originó la sapienza e venne la luce.

Questa Nobile Veritá della Cessazione del Dolore é stata realizzata. Proprio cosí, o monaci, in relazione a cose anteriormente a me sconosciute, sorse la visione, si originó la conoscenza, sorse la saggezza, si originó la sapienza e venne la luce.

Questa Nobile Veritá che Conduce alla Cessazione del Dolore deve essere praticata. Proprio cosí, o monaci, in relazione a cose anteriormente a me sconosciute, sorse la visione, si originó la conoscenza, sorse la saggezza, si originó la sapienza e venne la luce.

Questa Nobile Veritá che Conduce alla Cessazione del Dolore é stata praticata. Proprio cosí, o monaci, in relazione a cose anteriormente a me sconosciute, sorse la visione, si originó la conoscenza, sorse la saggezza, si originó la sapienza e venne la luce.

Finchè, o monaci, la conoscenza e la visione profonda rispetto a queste Quatro Nobili Veritá nella loro realtá dei tre modi e dodici aspetti non mi furono totalmente manifeste, non rivelai a tutto il Mondo Divino ed a tutto il mondo umano che avevo realizzato correttamente in me la incomparabile illuminazione.

Quando, o monaci, la conoscenza e la visione profonda rispetto a queste Quattro Nobili Veritá nella loro realtá dei tre modi e dodici aspetti mi fu totalmente manifesta, allora rivelai a tutto il Mondo Divino ed a tutto il mondo umano che avevo realizzato correttamente in me la incomparabile illuminazione.

E sorse in me la conoscenza e la profonda visione: Irreversibile é la liberazione della mia mente.
Questo é la mia ultima nascita. Non c’é una nuova esistenza.”

Una corretta meditazione sul Discorso di Benares ci potrà ora far comprendere nel suo profondo significato quanto, più tardi, disse il Buddha:

“Esiste, o monaci, un non nato, non evoluto, non fatto, non condizionato. Se non ci fosse questo non nato, non evoluto, non fatto, non condizionato, non si potrebbe scorgere via di scampo dal nato, evoluto, fatto, condizionato. Ma poiché, invece, c’è un non nato, non evoluto, non fatto, non condizionato, si scorge una via di scampo dal nato, evoluto, fatto, condizionato”.

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