ESOPIANETI SIMILI ALLA TERRA

Sembra ormai quasi certo che il processo di formazione stellare comporti, nella maggoranza dei casi, anche la formazione di un sistema planetario: la presenza di pianeti che ruotano attorno ad una stella andrebbe dunque considerata la norma, piuttosto che l’eccezione.
Col termine “esopianeta” o “pianeta extrasolare” si intende appunto un pianeta che ruoti attorno ad una stella diversa dal Sole.
Dal 1992, anno in cui fu individuato il primo esopianeta, fino a tutto il 2014, sono stati individuati 1.855 pianeti extrasolari “certi”, appartenenti a 1.164 sistemi planetari diversi.
Ma il ritmo di individuazione di questi oggetti aumenta continuamente, per cui è bene sottolineare che questa breve nota viene scritta nel gennaio 2015 ed i metodi di individuazione diventano sempre più sofisticati e precisi.
Un impulso decisivo a queste ricerche è stato dato dal telescopio spaziale Kepler, in orbita dal 2009 e specificatamente progettato per individuare esopianeti.
Questo telescopio ha monitorato una piccola zona della nostra galassia, circa 145.000 stelle, ed ha individuato finora più di 1.000 esopianeti certi ed altri 4.000 da verificare, dei quali una decina simili alla Terra, cioè con una massa una o due volte quella del nostro pianeta ed orbitanti nella cosidetta “fascia abitabile”, cioè in quella zona situata ad una distanza tale dalla loro stella da permettere la possibilità di esistenza dell’acqua liquida.
Per individuare questi oggetti, Kepler ha usato il cosiddetto “metodo del transito”: Se un pianeta transita davanti alla propria stella, allora è osservabile una riduzione della luminosità della stella eclissata. L’ammontare della variazione di luminosità è proporzionale alla dimensione del pianeta, mentre l’intervallo di tempo tra due diminuzioni di luminosità consecutive della stella ci da informazioni sull’orbita del pianeta.
Questo metodo è applicabile solo nel caso fortunato che l’orbita planetaria si presenti “di taglio” rispetto al telescopio osservatore, in modo da poter verificare il transito del pianeta davanti alla stella.
Tenendo presente questa considerazione e che il campione esaminato è consistito in 145.000 stelle, si può azzardare una estrapolazione dei dati a tutta la nostra galassia che è formata da circa 300 miliardi di stelle (alcune recenti stime porterebbero questa cifra a 400 miliardi di stelle).
I risultati sono sorprendenti: nella nostra galassia potrebbero esserci almeno cento miliardi di esopianeti (stima pessimistica) e da 40 a 50 miliardi di stelle simili al Sole, delle quali minimo il 17% potrebbero avere pianeti simili alla Terra.
Questo significherebbe che, sempre solo nella nostra galassia, potrebbero esserci da 8 a 9 miliardi di pianeti simili alla Terra, quindi adatti ad ospitare la vita.
E la nostra galassia è solo una delle centinaia di miliardi di galassie esistenti nell’Universo ….
Entrando nei dettagli di questa stima, ci dovrebbero essere nella nostra galassia:
Il 17% di stelle con almeno un pianeta di massa compresa tra 0,8 e 0,125 masse terrestri.
il 25% di stelle con almeno un pianeta di massa compresa tra 1,25 e 2 masse terrestri.
il 25% di stelle con almeno un pianeta di massa compresa tra 2 e 4 masse terrestri.
l’8% di stelle dovrebbe avere pianeti più massicci, tipo i nostri giganti gassosi (Giove, Saturno, Urano e Nettuno)
Resterebbe solo un 25% di stelle senza pianeti, probabilmente le giganti rosse e le giganti blu.
Nel gennaio 2015 è però giunta una notizia che potrebbe farci giudicare estremamente pessimistiche le stime che abbiamo riportato: è stata individuata una stella (Kepler 444) con ben 5 esopianeti simili alla Terra che le ruotano intorno ! E non solo: questa stella ha un’età di 11, 2 miliardi di anni, più del doppio di quella del nostro Sole.
Allora possiamo anche permetterci di fantasticare un po’: se esistono pianeti tanto più antichi della Terra e se su di uno di essi si fosse sviluppata una forma di vita intelligente, a che livello di civiltà potrebbe essere arrivata ?
Dall’esperienza umana, sappiamo che il ritmo dell’evoluzione del progresso scientifico è esponenziale….

Informazioni su giuseppemerlino

Ingegnere Chimico
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