IL MISTERO DELLE DIMISSIONI DI BENEDETTO XVI°

L’11 Febbraio 2013 il Papa Benedetto XVI° annunciò le sue dimissioni dal papato, fatto rarissimo nella bimillenaria storia della Chiesa Cattolica.
Le dimissioni divennero effettive il 28 Febbraio ed il 13 Marzo fu eletto Papa il cardinale Bergoglio che prese il nome di Francesco.
Bergoglio proveniva dal potente ordine dei Gesuiti che, per la prima volta nella storia della Chiesa, ottennero che un loro esponente assumesse la carica papale.
Per comprendere le motivazioni di questi eccezionali avvenimenti, dobbiamo prima incentrare la nostra attenzione sulla figura di Joseph Ratzinger, che assunse il nome di Benedetto XVI° quando fu eletto Papa.
Ratzinger era uno studioso, un teologo, un profondo conoscitore della storia del Cristianesimo, delle Sacre Scritture e degli scritti dei Padri della Chiesa, uno strenuo difensore della Dottrina Cattolica, così come si era sviluppata in decine di Concili Ecumenici nel corso dei millenni.
Per anni insegnò Teologia Dogmatica in varie Università tedesche e partecipò come “perito ed esperto” al Concilio Vaticano Secondo, dove ebbe modo di entrare in contatto con i più illustri teologi del tempo.
In questi anni alcuni elementi contribuirono a dargli una fama di “conservatore”, sopratutto per la sua identificazione del Cristianesimo come elemento caratterizzante della civiltà occidentale.
A tal proposito citiamo una sua famosa frase:
“L’Occidente che odia se stesso ci appare non solo nella disistima nei confronti della vita e della famiglia, ma anche nel non avere stima di se stesso in ciò che ha prodotto culturalmente e nell’aprirsi acriticamente ad altre culture. E’ evidente una differenza fra le culture primitive e la civiltà occidentale nella sua grandezza, nella sua valorizzazione della fede e della ragione, dell’amore e della libertà.”
Alcuni “modernisti” già allora imputarono a Ratzinger un velato razzismo.
Nonostante queste questioni, Paolo VI° lo nominò prima Arcivescovo e, pochi mesi dopo, Cardinale nel 1977, definendolo “insigne maestro di Teologia”.
Nel 1981 fu nominato da Giovanni Paolo II° Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede e presidente della Pontificia Commissione Biblica e della Commissione Teologica Internazionale.
In questo periodo la Chiesa Cattolica occultava sistematicamente le migliaia di casi di pedofilia di cui si macchiavano preti e monache, ma anche alti prelati, di cui era a perfetta conoscenza.
Molti storici attuali rilevano le responsabilità di Ratzinger in questo occultamento e, se ha commesso questo errore, lo ha fatto sicuramente per amore della Chiesa che, già di per se, stava vivendo in quell’epoca un crollo del numero di fedeli nel mondo occidentale.
Eletto Papa, si capì subito che non sarebbe stato molto popolare: la sua rigidità teologica e le sue scarse capacità mediatiche, insieme al sospetto di aver contribuito all’occultamento del dilagante fenomeno della pedofilia nella Chiesa, non lo rendevano molto gradito al popolo dei fedeli.
Il numero dei fedeli continuava a diminuire ed i malumori negli alti vertici della Chiesa aumentavano.
La Chiesa Cattolica non se lo poteva permettere. Essa è una delle più grandi e potenti multinazionali economico-finanziarie del mondo ed il suo potere economico è basato essenzialmente sul numero di fedeli.
Occorreva urgentemente un “Nuovo Cristianesimo” che andasse incontro alle voglie ed ai desideri del popolo. Una Religione del tipo “faccio tutto quello che mi pare, tanto Dio è buono e poi mi perdona”.
Papa Ratzinger si è trovato sempre in maggior difficoltà e, data l’età, probabilmente non aveva più la forza fisica di opporsi alle lobbies interne alla Chiesa.
Ed ecco dunque il suo crollo e le sue dimissioni, non sappiamo quanto spontanee e quanto indotte.
La nostra personalissima opinione è che ci troviamo di fronte ad una vera e propria “deposizione” di un Papa, quasi ridotto agli arresti domiciliari, anche se in una prigione dorata.
Con l’elezione di Bergoglio cambia tutto: apertura ai gay, ai divorziati, ai conviventi, agli anticoncezionali e, nel quadro dell’adesione alla politica di una massiccia immigrazione in Europa dal terzo mondo, apertura all’Islam, anche a costo di guastare i rapporti con la Chiesa Cristiana d’Oriente che Ratzinger stava faticosamente cercando di riallacciare.
A questo proposito ricordiamo che, in una celebre Lectio Magistralis tenuta all’Università di Ratisbona, Benedetto XVI° citò una frase contro l’Islam dell’Imperatore d’Oriente Manuele II° Paleologo, suscitando violente proteste e disordini in tutto il mondo musulmano con incendi di chiese e monasteri cristiani. Meditiamo sul fatto che un tale episodio non era accettabile per i fautori del “Nuovo Ordine Mondiale” per i quali l’apertura all’Islam sembra proprio essere uno dei punti irrinunciabili.
Tornando alla nuova politica della Chiesa, c’è da considerare che, mentre tutte le Religioni diffuse sul nostro pianeta si basano su Dogmi immutabili nei millenni, veri o falsi che siano, la Chiesa Cattolica, invece, sembra adesso pronta a fare eccezione, modificando la Dottrina, che dovrebbe essere eterna, pur di andare incontro alle mode, alle voglie ed ai vizi del popolo.
Ed ecco il miracolo: i fedeli aumentano e le folle oceaniche tornano agli incontri col nuovo Papa, che, tra l’altro, è impegnatissimo a “cinguettare” su Twitter tra l’entusiasmo incontenibile dei fedeli.
L’elezione di questo Papa è stata indubbiamente un’intelligente operazione mediatica senza precedenti. Il Papa fa le battute ed i vescovi ballano nei flashmob in Brasile diretti da bellissime ragazze del luogo.
Ma questo è il nuovo Cristianesimo che il popolo vuole da tempo ed ora finalmente lo ha ottenuto. Ne danno testimonianza le centinaia di migliaia di preservativi usati che i netturbini sono costretti a raccogliere dopo le “Giornate Mondiali della Gioventù” nelle quali i giovani cattolici incontrano il Papa, dopo una notte di “vigile attesa”.
Dopo queste brevi considerazioni, ci tornano alla mente le parole di Paolo VI°:
“Attraverso qualche fessura, il fumo di Satana è entrato nella Chiesa”.
E’ cambiata la facciata, ma non la sostanza:
La Chiesa Cattolica, anche sotto la guida di questo Papa gesuita che predica la povertà, resta una delle più grandi multinazionali economico-finanziarie del mondo, come già abbiamo detto e non è cambiata una virgola.
Il suo patrimonio mondiale, solo per quanto riguarda gli immobili posseduti, è stimato intorno ai 3.000 miliardi di dollari.
Le sue riserve auree sono stimate a 1.245 miliardi di dollari.
Le sue partecipazioni azionarie (tra cui anche fabbriche di armi e perfino pornografia) superano i mille miliardi di dollari. Citiamo solo a titolo di esempio le partecipazioni in Rothschild, Banca Hambros, Credit Suisse, Morgan Bank, Chase-Manhattan Bank, First National Bank, Bankers Trust Company, Gulf Oil, Shell, General Motors, Bethlehem Steel, General Electric, International Business Machines, T.W.A., ma l’elenco sarebbe interminabile.
In tutto il mondo la Chiesa Cattolica possiede interi fabbricati, singoli immobili, negozi, supermercati, istituti di istruzione a pagamento, musei, pensioni per il turismo religioso etc …
Impossibile poi da stimare (ci vorrebbero troppi zeri) il valore delle opere d’arte possedute.
Solo in Italia la Chiesa Cattolica possiede il 22% del patrimonio immobiliare.
E poi c’è lo IOR, la Banca Vaticana, che gestisce un patrimonio, spesso di dubbia provenienza (riciclaggio), di circa sei miliardi di euro.
E Gesù ? E il Vangelo ? Quelli ormai li lasciamo al popolo credulone ….
Scorrendo l’elenco dei Papi della famosa profezia di Malachia, giungiamo all’ultimo Papa che coincide con Benedetto XVI°, prima dell’avvento di Pietro II°. Malachia non ci dice quanti altri Papi ci saranno tra Benedetto XVI° e questo che dovrebbe osare di assumere il nome di Pietro II°, ma sicuramente non li mette nell’elenco. Chi crede nelle profezie potrà solo supporre che saranno falsi Papi, a cominciare da Francesco.
Ma esiste una profezia molto più inquietante che, ormai da 200 anni, viene chiamata “Profezia dei due Papi”, quella della beata Katharina Emmerick, che si era già distinta per l’avverarsi di numerose sue profezie:
“Vedo il Santo Padre (Benedetto XVI°) in grande angoscia. Egli vive in un palazzo diverso da quello di prima e vi ammette solo un numero limitato di amici a lui vicini. Temo che il Santo Padre soffrirà molte altre prove prima di morire. Vedo che la falsa Chiesa delle tenebre (Francesco ?) sta facendo progressi, e vedo la tremenda influenza che essa ha sulla gente. Vedo anche il rapporto tra due papi. Vedo quanto sarebbero state nefaste le conseguenze di questa falsa Chiesa. L’ho veduta aumentare di dimensioni. Eretici di ogni tipo venivano nella città di Roma. Il clero locale diventava tiepido, e vedo una grande oscurità. Vedo che un certo numero di pastori accettano idee pericolose per la Chiesa. Costruiscono una grande, strana e stravagante Chiesa”. (Profezia del 1823).
Chiudiamo questa breve nota col misterioso passo tratto all’ultimo discorso di Papa Benedetto XVI° del 17 febbraio 2013, ultimo giorno del suo papato:
“La mia decisione di rinunciare all’esercizio attivo del ministero, non revoca questo”.
Cosa ha voluto mai dire ? Che forse il vero Papa è ancora lui ?

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