La Terra vista da Saturno (foto della sonda Cassini).
Siamo 7 miliardi di esseri umani “aggrappati” a quel puntino come tante formiche, eppure ci diamo tanta importanza. Qualcuno dice che siamo fatti ad immagine e somiglianza di Dio ! Un Dio tanto simile a noi ….
Invece di meditare sulla nostra nullità e di indagare sul mistero e l’immensità dell’Universo, continuiamo ad ucciderci fra di noi, a far del male agli altri esseri viventi del nostro pianeta, a dare importanza a cose che non ne hanno, ad essere vittime di Religioni e Superstizioni infantili ed elementari, inventate quando si pensava che il pianeta Terra fosse tutto il mondo.
Eppure Saturno è tanto vicino. Se andiamo un po’ più lontano la Terra non si vede più.
Terra e Saturno appartengono al Sistema Solare: migliaia di oggetti grandi e piccoli che ruotano a velocità per noi impensabili attorno ad una stella, il Sole.
Il Sole è molto più grande di tutti questi oggetti messi insieme: se ci allontaniamo un po’, si vedrà solo lui.
Eppure per noi il Sistema Solare è immenso: la sonda Cassini, per raggiungere Saturno, ha impiegato sette anni e non è neanche il pianeta più lontano.
Ma il nostro Sole è solo una dei circa 300 miliardi di stelle che compongono la nostra galassia e si trova in periferia, in uno dei suoi bracci a spirale.
Tra le stelle della nostra galassia ci sono spazi immensi di vuoto. Per raggiungere la stella più vicina a noi, Proxima Centauri, con la velocità attuale delle nostre sonde spaziali, impiegheremmo 75.000 anni.
Ma, proprio come la nostra Terra è un puntino vista da Saturno, così la nostra galassia è una debole nebbiolina vista dalle galassie più vicine, un puntino luminoso vista dalle galassie più lontane ed è invisibile da quelle ancora più lontane.
Nell’Universo ci sono centinaia di miliardi di galassie, ciascuna formata da centinaia di miliardi di stelle, la maggioranza delle quali corredate da un sistema di pianeti, satelliti ed altri oggetti.
La distanza tre le galassie è qualcosa per noi inimmaginabile. La nostra vicina Andromeda dista circa due milioni e mezzo di anni luce. Per raggiungerla con i mezzi attualmente a nostra disposizione, occorrerebbe un tempo superiore all’età dell’Universo.
Ciò premesso è bene chiarire che tutto ciò che accade sul nostro piccolo, insignificante, introvabile pianeta, sperduto nell’immensità dell’Universo, non conta niente, non ha nessun rilievo.
Per avvicinarsi almeno un poco alla comprensione di questa immensità, occorre innanzitutto abbandonare il concetto infantile di “creazione” e prendere coscienza di ciò che è di per sè, “causa sui”, come diceva Spinoza, substrato di tutto l’esistente, del quale l’uomo, l’animale o qualsiasi altra mente dell’Universo, coglie solo un aspetto particolare e limitato, creando la sua “realtà” illusoria.
La Meccanica Quantistica sta facendo dei passi da gigante in questa direzione, quasi confermando una delle più antiche intuizioni umane.
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