UNA FILOSOFIA PER IL TERZO MILLENNIO

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In questa foto è mostrato il pianeta Terra paragonato ad un’eruzione solare.
Ricordiamo che il Sole è solo una dei circa 300 miliardi di stelle che compongono la nostra Galassia e che nell’Universo ci sono centinaia di miliardi di galassie, ciascuna formata da centinaia di miliardi di stelle.
Per avere una piccola idea dell’immensità solo della nostra Galassia, basta considerare che, per arrivare alla stella più vicina a noi (dista “solo” 4,5 anni luce), alla velocità delle nostre attuali navette spaziali, occorrerebbero 75.000 anni.
Per giungere alla galassia più vicina, ci occorrerebbe un tempo superiore all’età del pianeta Terra.
Fatte queste semplici considerazioni, viene il serio dubbio che l’uomo e tutto ciò che avviene su questo piccolo, insignificante, introvabile pianeta, sperduto nell’immensità dell’Universo, non abbia nessun rilievo, non conti niente.
Viene da sorridere guardando con quanta serietà consideriamo l’essere umano: le tre Religioni semitiche (Islam, Cristianesimo ed Ebraismo) ci dicono che l’uomo è il centro dell’Universo, fatto ad immagine e somiglianza di Dio, un Dio amorevole e dalle caratteristiche piuttosto umane che, in tutta questa immensità, pare proprio che non abbia nient’altro da fare che occuparsi del mammifero più evoluto di questo pianeta.
Queste tre Religioni sono state inventate quando si pensava che il pianeta Terra fosse tutto il mondo e queste fantasie, probabilmente, sorgono sempre quando una specie animale prende il sopravvento sulle altre e consegue il dominio del pianeta dove si è evoluta.
Fra circa cinque miliardi di anni, il Sole esaurirà il suo combustibile nucleare e si contrarrà trasformandosi in una nana bianca. I suoi strati esterni si espanderanno ed inghiottiranno in una fornace infernale prima Mercurio, poi Venere e poi la Terra, ma non sarà certo la tanto temuta e profetizzata “fine del mondo”, ma solo un avvenimento irrilevante ed estremamente comune nell’Universo.
La nostra situazione è estremamente precaria. Viviamo su di un “sassolino” che, ruotando come una trottola attorno a se stesso, viaggia come un proiettile attorno al Sole alla velocità di 30 chilometri al secondo. E’ veramente un miracolo che non sia ancora andato a “sbattere” contro qualcuno dei milioni di oggetti che formano quella nube di “sassi e sassolini” che formano il Sistema Solare e che chiamiamo pianeti, pianeti nani, asteroidi e comete.
D’altra parte tutto l’Universo è il Caos più completo, altro che “ordine ed armonia” o “disegno intelligente”: galassie che a folle velocità si allontanano, stelle che nascono, stelle che esplodono (magari distruggendo in un istante tutte le civiltà che vi ruotano intorno), buchi neri che inghiottiscono stelle o intere galassie, quasars che emettono quantità di energia inimmaginabile, pulsar che ruotano come trottole, galassie che si scontrano, pianeti ingoiati dagli strati esterni della loro stella, asteroidi che bombardano impietosamente i pianeti etc….
Tornando all’uomo, dobbiamo considerare che l’evoluzione della materia verso la vita ha fatto un enorme passo avanti quando negli organismi più complessi è nato il fenomeno dell’autocoscienza: i sistemi nervosi elementari dei primi esseri viventi si sono evoluti fino alla formazione di un organo centrale che presiede a tutto il sistema: il cervello.
Col cervello è nato il fenomeno dell’autocoscienza, Da questa, sempre per fini utilitaristici, è nata la facoltà della memoria: grazie a questa facoltà, l’animale che ha messo una volta la zampa nel fuoco, non la metterà mai più.
Dalla memoria è nata la percezione di un continuum che potremmo definire “io individuale”.
Si badi bene che si tratta di qualcosa che riguarda tutti gli animali superiori e non solo il mammifero uomo.
Purtroppo pochi raggiungono la consapevolezza che questo “io” è un concetto effimero: io oggi non ho niente a che vedere con l’io che ero 50 anni fa: è la memoria che crea questo equivoco.
L’uomo attuale, nel suo parlare, pronunzia decine di volte al giorno la parola “io”, ma forse noi uomini ci prendiamo troppo sul serio …
Tutti gli sforzi dell’Umanità dovrebbero essere tesi ad indagare il mistero dell’Universo ed a cercare di capire quale sia il senso di questa immensità, ma forse è troppo presto in questa fase della evoluzione del “fenomeno vita” sul nostro pianeta: la maggior parte degli abitanti della Terra ignora completamente quanto abbiamo descritto ed è facile preda di Religioni e Superstizioni che tanti lutti, atrocità ed efferatezze hanno imposto al genere umano.
Una piccola parte più evoluta, che invece ha letto o ascoltato questi argomenti, li rifiuta psicologicamente, li rimuove dalla coscienza e vive occupandosi di cose più “serie”: la Politica, l’Economia, il campionato di calcio ….
La piccola minoranza che è cosciente di questa situazione è costretta a fingere rispetto verso Religione e Politica, per non essere emarginata e, quando si tratta di scienziati e ricercatori, è costretta a spendere la maggior parte del proprio tempo ad indagare su cose che “servono”, mentre sappiamo bene che la vera Scienza non serve a niente, almeno secondo l’uso comune del termine “servire”.
Quando si spendono soldi per l’esplorazione spaziale, è ormai quasi un obbligo ripetere in modo quasi asfissiante che poi ci saranno grosse ricadute nello sviluppo della tecnologia di ogni giorno, ma in realtà il vero scienziato “se ne frega”: quando Von Braun realizzò per Hitler il missile V2 confessò ad un collega “non mi importa niente vincere la guerra, a me interessa andare sulla Luna” ed infatti, dopo la guerra gli americani lo presero subito per realizzare il razzo Saturn che portò l’uomo sulla Luna.
Quanto abbiamo scritto finora sembrerebbe presentare un quadro pessimistico, ma non è proprio così.
Le meravigliose scoperte della Meccanica quantistica, ci hanno fatto “ricordare” antichi insegnamenti: la realtà è immateriale, è un oceano di probabilità in potenza che diventa atto solo per l’intervento dell’osservatore, ma l’osservatore è parte integrante di questo oceano.
I moderni Fisici, proprio come gli antichi Filosofi, hanno acquisito la consapevolezza che la rappresentazione mentale dell’uomo non ha alcuna realtà oggettiva.
Nella storia dell’umanità alcuni (pochissimi) uomini hanno asserito che è possibile liberarsi da questa prigione mentale e dalle catene dell’io individuale ed hanno indicato la via.
Questi uomini non hanno mai scritto niente perchè il loro insegnamento non è trasmettibile con le sole parole.
Purtroppo sulla figura di questi uomini sono state costruite Chiese e Religioni che non ne hanno compreso il messaggio, ne hanno travisato le parole ed hanno sempre avuto un effetto nefasto per il progresso sul sentiero della conoscenza.
Una Scienza antichissima che la Fisica moderna sta, piano piano, riscoprendo.

Informazioni su giuseppemerlino

Ingegnere Chimico
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