Se facciamo il sacrificio di svegliarci all’alba, sarà per noi molto facile identificare i 4 punti cardinali, dato che il Sole sorge ad Est (più o meno …).
Poniamoci in piedi con le braccia aperte ed il braccio sinistro orientato verso il punto dove sorge il Sole, che sarà Est (Oriente). Il braccio destro punterà dunque verso Ovest (Occidente). Di fronte avremo il Sud (Meridione) e di spalle il Nord (Settentrione).
A titolo di curiosità, notiamo che il termine italiano “orientarsi” deriva proprio dalla parola “Oriente”, punto base per la determinazione degli altri punti cardinali.
Dato che, da questo punto in poi, ci riferiremo al moto apparente del Sole nel cielo e non a rigorose considerazioni astronomiche, chiariamo subito che quanto diremo è valido per un lettore che si trovi nell’emisfero settentrionale, al di sopra del Tropico del Cancro ed al di sotto del Circolo polare Artico, per esempio in Italia ….
Nel corso della giornata il Sole compie un arco nel cielo da Est fino al suo tramonto ad Ovest, raggiungendo il punto più alto sull’orizzonte più o meno a metà giornata.
Questo punto si trova in direzione Sud ed è più basso d’inverno e più alto d’estate rispetto all’orizzonte, per cui l’arco descritto dal Sole nel suo moto apparente sarà più ampio d’estate che non d’inverno.
Questo fenomeno è dovuto all’inclinazione dell’asse di rotazione terrestre ed alle diverse posizioni che esso assume nel corso del suo moto di rivoluzione attorno al Sole.
Ovviamente questo moto del Sole che abbiamo descritto è un moto apparente, in quanto è la Terra a ruotare, ma, in questa sede, questa considerazione può essere trascurata.
Abbiamo detto che il Sole sorge più o meno ad Est. In effetti il Sole sorge precisamente ad Est solo in due particolari giorni dell’anno, chiamati equinozi (d’autunno e di primavera). In questi due giorni il Sole tramonta esattamente ad Ovest.
Durante la primavera e l’estate il Sole sorge a Nord-Est e tramonta a Nord-Ovest. Durante l’autunno e l’inverno sorge a Sud-Est e tramonta Sud-Ovest, descrivendo quindi un arco più corto.
Chi ha la fortuna di osservare durante tutto l’anno il punto in cui sorge il Sole, si rende conto che la sua posizione subisce variazioni non indifferenti nel corso di un anno.
La parola “equinozio” deriva dal fatto che in questi due giorni, il giorno e la notte hanno eguale durata.
L’equinozio d’autunno si verifica (a seconda dell’anno) tra il 22 ed il 23 settembre, mentre quello di primavera tra il 20 ed il 21 Marzo. Il primo segna il passaggio dall’estate all’autunno ed il secondo dall’inverno alla primavera.
Quanto detto è valido per noi che viviamo nell’emisfero settentrionale (detto anche boreale): nell’emisfero meridionale (detto anche australe) stagioni ed equinozi sono invertiti !
Sempre riferendoci al moto apparente del Sole nel cielo e quindi senza ricorrere a complesse definizioni astronomiche, dobbiamo ancora considerare due importanti giorni dell’anno: il Solstizio d’estate (che si verifica il 21 giugno) ed il Solstizio d’inverno (che si verifica tra il 21 ed il 22 dicembre).
Il primo segna il passaggio dalla primavera all’estate ed il secondo dall’autunno all’inverno, sempre nell’emisfero settentrionale del nostro pianeta.
Abbiamo detto che, ogni giorno, il Sole compie un cammino apparente nel cielo che lo porta alla massima altezza rispetto all’orizzonte in un certo istante circa a metà giornata. Ebbene, il giorno del solstizio di estate, in questo punto, il Sole raggiunge la massima altezza sull’orizzonte rispetto a tutti gli altri giorni dell’anno, mentre, il giorno del solstizio d’inverno, raggiunge la minima altezza.
I giorni del solstizio sono quelli in cui si hanno il massimo o il minimo di ore di luce: in Italia, circa 15 ore di luce nel solstizio di estate e circa 9 ore di luce nel solstizio d’inverno.
Il Solstizio d’inverno è sempre stato celebrato dall’umanità come una data quasi magica: da quel giorno le giornate cominciano ad “allungarsi” e, lentamente, ritorna il regno della luce fino alla rinascita della vita in primavera ed al trionfo del sole d’estate.
Questa data è stata ininterrottamente caratterizzata da riti e celebrazioni che, in effetti, hanno cambiato solo il nome: considerando solo la nostra civiltà, siamo passati dalle celebrazioni del Sol Invictus dell’antico Egitto, ai Saturnalia dell’antica Roma, al Natale dei cristiani.
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