ASTEROIDI PERICOLOSI

La NASA ed altre Istituzioni scientifiche usano la cosiddetta “Scala Torino” per classificare la pericolosità degli oggetti che potrebbero transitare vicino al nostro pianeta, i cosiddetti NEO (Near Earth Object).
Questa scala, adottata ufficialmente nel 1999 con una decisione di una conferenza internazionale di Astrofisica, svoltasi nella città di Torino, va da 0 a 10: il valore 0 indica una possibiltà pressochè nulla di impatto col nostro pianeta, il valore 10 indica invece la certezza della collisione.
Diciamo subito che i valori attribuiti con la scala Torino ai singoli oggetti, vengono spesso aggiornati, in quanto le loro traiettorie sono difficili da predeterminare e spesso, alcune loro interazioni gravitazionali con pianeti o altri oggetti, causano deviazioni consistenti alle loro orbite.
Ovviamente questa scala viene applicata agli oggetti conosciuti e, per dovere di cronaca, dobbiamo segnalare che se ne scoprono continuamente di nuovi (proprio mentre scriviamo, la NASA ha annunciato la scoperta di 3 nuovi NEO, la cui pericolosità è ovviamente ancora da stimare).
Esiste un’organizzazione che ha il compito di tenere sotto controllo gli asteroidi noti e di individuare quelli ancora sconosciuti, la NEAT (Near Earth Asteroid Tracking).
Diciamo subito che, attualmente, alla stragrande maggioranza dei NEO attualmente individuati, è attribuito il valore 0 della Scala Torino.
L’oggetto che finora ha destato le maggiori preoccupazioni è l’Asteroide 99942 Apophis che, nel 2004, veniva classificato al livello 4 della Scala Torino (quindi sempre con scarse probabilità di impatto con la Terra).
Successive osservazioni hanno fatto declassare il suo livello ad 1 ed attualmente il suo livello è 0.
E’ un asteroide di circa 270 metri di diametro che ha un periodo di rivoluzione attorno al Sole di 323 giorni e che incrocia due volte all’anno l’orbita della Terra.
Il 13 Aprile 2009 è passato piuttosto “vicino” al nostro pianeta ad una distanza di circa 15 milioni di kilometri.
Altri passaggi ravvicinati sono previsti per il 2029 ed il 2036. Per ora non ci sono preoccupazioni per questi due passaggi, ma l’attenzione resta alta.
Al livello 1 della scala Torino, si trova invece ancora l’asteroide 2007 VK 104. Questo asteroide ha un diametro di 130 metri ed un periodo orbitale di 828 giorni. Nel Maggio 2014 la sua orbita intersecherà quella terrestre e ciò permetterà agli astronomi di calcolare con maggior precisione i dati relativi alla sua orbita ed alla sua eventuale pericolosità.
Riassumendo, possiamo tranquillamente affermare che, almeno in riferimento agli asteroidi conosciuti, il nostro pianeta non corre alcun rischio nell’immediato futuro.
Da tutto questo discorso restano fuori ovviamente oggetti di pochi metri di diametro che potrebbero cadere sulla Terra, i cosiddetti “bolidi”, che, localmente, potrebbero anche causare danni rilevanti.
Nel passato, invece, il pianeta Terra è già stato colpito più volte da asteroidi. Il caso più eclatante è l’episodio di Tunguska in Siberia: alle 7.14 del 30 giugno 1908 un meteorite di circa 30 metri di diametro cadde in quella zona. Il risultato fu l’abbattimento di circa 65 milioni di alberi su di un area di 2150 kilometri quadrati. Il rumore dell’esplosione fu udito fino a 1000 kilometri di distanza e l’enorme bagliore provocato dall’impatto si vide anche a distanze molto superiori. A Londra era mezzanotte, ma il cielo si illuminò come in pieno giorno. E, ripetiamo, il suo diametro era di soli 30 metri !
Fortunatamente il meteorite cadde in una zona disabitata. Che sarebbe successo se fosse caduto su di una grande città?
65 milioni di anni fa si estinsero sul nostro pianeta i dinosauri che lo abitavano da 160 milioni di anni. La loro estinzione fu dovuta alla caduta di un asteroide probabilmente di 10 kilometri di diametro. Tale asteroide cadde sullo Yucatan, in Messico, causando un cratere di 180 kilometri di diametro. La sua caduta provocò lo sviluppo di enormi quantità di polveri che si diffusero in tutta l’atmosfera del nostro pianeta. Il Sole si “oscurò” per decine di anni ed il freddo intenso provocò la fine dei dinosauri.
Dovremmo riflettere sul fatto che, solo grazie a questo evento, potè essere possibile la successiva evoluzione dei mammiferi (e quindi la comparsa dell’uomo), che, fino allora erano di piccole dimensioni e facili prede di altre specie animali.
Un evento simile, forse ancora più catastrofico, è capitato anche 250 milioni di anni fa, nel Permiano, e provocò la quasi estinzione totale della vita sul nostro pianeta. Scomparvero il 90 % degli esseri viventi. La vita si salvò per un pelo ….
Per questo motivo, nei paesi più avanzati scientificamente, si stanno sviluppando studi approfonditi sui metodi da poter adottare per deviare l’orbita di eventuali asteroidi pericolosi o, addirittura, distruggerli.

Informazioni su giuseppemerlino

Ingegnere Chimico
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