Fin dall’antichità, non solo i Filosofi, ma anche le persone più evolute avevano la consapevolezza che la nostra rappresentazione della realtà fosse ingannevole ed illusoria.
La Fisica e la Biologia hanno oggi confermato questa intuizione.
Sappiamo che la Materia è costituita da atomi. “Atomo” è solo il nome di un oggetto inconoscibile ed ora, grazie ai progressi della Meccanica Quantistica, sappiamo bene che i suoi costituenti non possono certo definirsi “materiali”: le particelle subatomiche hanno tutte le caratteristiche delle onde e, solo all’atto dell’osservazione, presentano un comportamento corpuscolare.
Queste onde si propagano nello Spazio-Tempo ed hanno una natura “probabilistica”: è solo l’atto dell’osservazione che trasforma questa “probabilità di esistenza” in esistenza nel nostro piano della realtà.
Non esiste dunque una realtà oggettiva della Materia, ma solo una realtà creata di volta in volta dalle osservazioni dell’uomo: in un oceano di probabilità, l’osservatore crea la sua realtà.
Questi atomi emanano continuamente Radiazione Elettromagnetica. Questa radiazione ha natura ondulatoria e ed è costituita da un fascio di onde con una vasta gamma di lunghezze d’onda differenti.
La Radiazione Elettromagnetica viene di solito suddivisa in otto parti che, dalla lunghezza d’onda più piccola alla più grande, sono: raggi gamma, raggi x, raggi ultravioletti, luce visibile, raggi infrarossi, onde corte, onde medie ed onde lunghe.
Di tutta questa radiazione, il nostro occhio ne percepisce solo una minima parte, che, appunto, viene chiamata “Luce Visibile”.
Riassumendo: gli atomi sono oggetti che “emergono” nella nostra realtà da una sostanza immateriale la cui unica legge è quella probabilistica. Essi emettono Radiazione Elettromagnetica, ma noi ne percepiamo solo una minima parte. Questa minima parte della radiazione raggiunge la retina in fondo all’occhio, dove delle cellule specializzate, i coni ed i bastoncelli la trasformano in una debole corrente elettrica. Questa debole corrente percorre un sottile filo (il nervo ottico) e giunge in una certa zona del cervello. In questa zona il nostro cervello genera quelle immagini fantasiose che noi chiamiamo realtà. I dati che riceviamo li ordiniamo poi secondo due “Categorie”, lo Spazio ed il Tempo, che non esistono nella realtà, ma che servono solo a creare il nostro mondo illusorio.
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