FOIBE, ORA SE NE PUO’ PARLARE

Le foibe sono delle profonde cavità naturali presenti sul Carso, un vasto altopiano che si estende dalle Alpi Giulie all’Adriatico, attraversando la Slovenia occidentale e l’Istria settentrionale.
Purtroppo sono diventate tristemente note per uno dei più efferati episodi della fase finale della seconda guerra mondiale e del primo dopoguerra (1943 – 1945): circa 10.000 italiani (uomini, donne ed anche ragazze e ragazzi giovanissimi), dopo sevizie e torture inenarrabili, legati a piccoli gruppi con filo di ferro, vennero gettati vivi in queste cavità, strette e profonde fino a 200 metri e si può immaginare quanto lunga fu la loro agonia.
I massacratori sparavano al primo della fila che cadeva nella foiba trascinandosi dietro tutto il gruppo.
Gli autori di questo massacro furono i comunisti yugoslavi che avevano occupato l’Istria, allora terra italiana, dove attuarono una vera e propria pulizia etnica: si calcola che circa 350.000 italiani furono costretti ad abbandonare la loro terra, le loro case, le loro attività, per essere ammassati in vari campi profughi (109 in tutto) dislocati in diverse località italiane.
Solo dopo molti anni questi profughi, completamente ignorati, si dispersero per l’Italia, ma si stima che almeno 100.000 di essi emigrarono in altre nazioni.
Per 60 anni una vergognosa censura ha tenuto nascosto questo tragico capitolo della nostra storia alla maggioranza degli italiani: allora in Italia c’era un fortissimo Partito Comunista e cominciava a formarsi quel “mito” dell’antifascismo che, per decenni, è stato protagonista della politica del nostro paese.
Anche la Democrazia Cristiana, a cominciare da De Gasperi, ha contribuito a questo “silenzio”, sia per non creare problemi col PCI, sia per non turbare i rapporti con la vicina Yugoslavia comunista di Tito alla quale l’Italia aveva ceduto l’Istria e la Dalmazia, con le italianissime città di Fiume, Pola e Zara, mentre Trieste si salvò dall’occupazione comunista (durata 40 giorni), solo per l’intervento degli alleati. Ma questa breve occupazione bastò perchè anche molti triestini finissero nelle foibe.
Sul tragico episodio delle foibe è stata applicata la stessa censura, che in buona parte dura tutt’oggi, che fa si che pochi conoscano i terribili crimini compiuti anche in Italia dai partigiani comunisti verso italiani colpevoli, a torto o a ragione, di essere stati collusi col Fascismo: torture, stupri ed uccisioni anche di minorenni, rimasti completamente impuniti.
Fu solo con l’avvento dei governi Berlusconi che si cominciò a parlare delle foibe e poche righe iniziarono ad apparire sui libri scolastici di storia, che, fino ad allora, avevano rigorosamente censurato l’argomento.
Nel 2004, sotto il secondo governo Berlusconi, fu istituito il “Giorno del Ricordo” delle foibe che si celebra ogni anno il 10 febbraio.
In questa giornata si ricordano, non solo i massacri delle foibe, ma anche l’esodo forzato delle popolazioni dell’Istria e della Dalmazia.

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Ingegnere Chimico
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