IMMORTALITA’, UN SOGNO REALIZZABILE ?

In Informatica si definisce “hardware” la parte fisica di un computer, ovvero tutte quelle parti elettroniche, meccaniche, magnetiche, ottiche che ne consentono il funzionamento. Si definisce invece “software” l’insieme di programmi, dati e capacità operative che svolgono le più disparate funzioni.
In pratica l’hardware è la “cassa” che compriamo, mentre il software è tutto ciò che questa “cassa” riesce a fare.
Potremmo definire il software come la parte immateriale di un computer, la sua mente.
Il software non può esistere indipendentemente da un hardware e qualsiasi tipo di hardware ha una vita più o meno limitata nel tempo: i primi guasti saranno riparabili e, proprio come accade per il corpo umano, il computer continuerà a vivere se ripariamo o sostituiamo qualche sua parte fisica, ma, inevitabilmente, verrà il giorno che non funzionerà più.
Ma questo non è un grande problema: prima della morte del computer, il software può tranquillamente essere trasferito in un altro computer e c’è ancora di più: anche quando il computer è ancora in “buona salute”, posso salvare copie del software su altri computers, su dischi esterni, su CD, su DVD etc ….
Tutte queste strutture che ho menzionato non sono altro che altri tipi di hardware.
In tutti gli animali superiori e nell’uomo in particolare, il corpo (cervello compreso) è l’hardware, mentre la mente è il software.
Per conseguire dunque l’immortalità di un individuo, bisognerebbe imparare a scrivere sotto forma di programma informatico l’intero software generato dal cervello e salvarlo in un altro hardware.
Questo possibile processo viene chiamato in ambiente scientifico “mind uploading” e questo termine indica semplicemente il processo della copia e del trasferimento della mente umana dal cervello ad un supporto non biologico che potrebbe essere un supporto tridimensionale che simula il corpo umano.
Qui sorgono due ordini di problemi.
Il primo è che il nuovo hardware che dovrebbe ospitare la mente non deve essere necessariamente un corpo umano, che difficilmente riusciremo a riprodurre.
Ciò porterebbe dei vantaggi: non avremo più bisogno di defecare ed urinare, ma perdermmo quelli che per noi sono dei piaceri come il mangiare e, sopratutto, l’accoppiarci sessualmente.
Il secondo problema è la scelta di quale momento della vita di un individuo bisognerebbe salvare il suo software mentale in un altro hardware.
Lo si potrebbe fare più volte nel corso della vita di un individuo, ma è bene renderci conto che in tal modo otterremo tanti individui diversi: io oggi sono una persona di una certa età che non ha niente a che vedere con quello che ero io a vent’anni.
Sono già in corso in varie parti del mondo, sopratutto in Russia grazie al finanziamento di alcuni miliardari, ricerche per riuscire a scrivere sotto forma di software tutti i processi di un cervello umano.
Chi vivrà vedrà …. Purtroppo non sarà certo la nostra generazione a vedere realizzato questo sogno: per noi la vita resterà un brevissimo intervallo tra un nulla ed un altro nulla.

Informazioni su giuseppemerlino

Ingegnere Chimico
Questa voce è stata pubblicata in SCIENZA e contrassegnata con , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.