LE RADICI DELL’OCCIDENTE

Fin dagli albori della civiltà umana, la società umana fu dominata dalla Religione: l’uomo tendeva a personificare le misteriose forze della natura, spesso ostili, in figure divine che tentava di ingraziarsi con riti e culti sempre più complessi.
In tutte le prime società umane si andava formando una casta di sacerdoti che acquisiva sempre maggior potere, in quanto tramite tra l’uomo e le divinità.
Più tardi, intorno all’VIII° secolo avanti Cristo, cominciò a diffondersi in Grecia, Asia Minore, Italia Meridionale ed altri luoghi del bacino mediterraneo, una civiltà con caratteristiche completamente diverse da tutte le altre, che viene appunto denominata Civiltà Greca.
Intorno al VII° secolo avanti Cristo, nell’ambito di questa civiltà, sorse un fenomeno nuovo: alcuni uomini, in seguito denominati filosofi (amanti della sapienza), cominciarono ad usare il ragionamento razionale per indagare sul mistero della vita e dell’universo, abbandonando e, in alcuni casi anche irridendo, la credenza negli dei, presente anche in quella civiltà.
I primi filosofi vengono comunemente detti pre-socratici ed inizialmente incentrarono le loro indagini sulla Natura con Talete, Anassimandro ed Anassimene, ma successivamente il loro pensiero si indirizzò allo studio dell’origine dell’uomo, del mondo e di tutte le cose ed i loro “sistemi” divennero via via più complessi come in Eraclito, Pitagora, Parmenide e Democrito.
Poi, dal V° secolo avanti Cristo in poi, sempre nell’ambito di questa civiltà, il pensiero umano raggiunse vette forse mai più raggiunte con Socrate, Platone ed Aristotele.
La civiltà greca si distinse non solo nel piano filosofico, ma anche in quello politico, con l’introduzione della democrazia, in netta antitesi ai sistemi politici di tutte le altre civiltà, caratterizzate dalla figura del sovrano al quale spesso venivano tributati onori divini.
Successivamente le grandi conquiste del pensiero greco furono ereditate dalla grandiosa civiltà Alessandrina ed infine dall’Impero Romano. In quest’ultimo si sviluppò poi anche un raffinato sistema giuridico.
Intanto, nel primo secolo dopo Cristo, avvenne un fenomeno che risultò determinante per la storia dell’umanità nei secoli successivi: la nascita del Cristianesimo.
Questo credo nacque in ambiente Ebraico, quindi semitico, e, inizialmente, i Cristiani rappresentavano solo una dei miriadi di sette religiose presenti nell’Impero.
La sua diffusione nell’Impero cominciò a dare problemi, per cui questo credo inizialmente fu fortemente avversato, ma, in seguito, nel 313 dopo Cristo, col famoso editto di Costantino, fu riconosciuta la situazione di fatto e si accordò ai cristiani libertà di culto.
Ma la vera svolta si ebbe tra il 380 ed il 392 dopo Cristo con una serie di editti dell’imperatore Teodosio che dichiaravano il Cristianesimo Religione di Stato e proibivano i culti pagani.
Da quel momento una Religione semitica, completamente estranea alla grande Tradizione occidentale, prendeva il posto della grande cultura Greco-Romana fondata sulla filosofia greca con la quale il pensiero umano aveva raggiunto le sue più alte vette intellettuali.
Una fede dai contenuti elementari, molto più accessibile al popolo, andava a sostituire la millenaria cultura occidentale.
Il primo inevitabile risultato fu il crollo dell’Impero e la sua dissoluzione.
Ma l’uomo occidentale è figlio della cultura greca ed è grazie ad essa che è stato possibile il grandioso sviluppo della scienza e delle conoscenze umane, sempre però ostacolato dalle istituzioni cattoliche.
Attualmente si profila all’orizzonte un altro grande pericolo per la civiltà occidentale: l’enorme espansione dell’Islam, altra Religione semitica, completamente estranea alla cultura occidentale.
La nostra tesi è dunque che le vere radici dell’occidente vanno ricercate nella civiltà Greco-Romana e non nelle tradizioni di popolazioni semitiche che riteniamo estranee alla nostra cultura.
In questo discorso non è secondaria la posizione della donna nella nostra civiltà: più della metà della popolazione mondiale è di sesso femminile e per la mentalità semitica la donna è un essere inferiore, fonte di tentazione e peccato per l’uomo, propensa per sua natura alla libidine e quindi da tenere a freno.
Questo concetto non è solo caratteristico di Ebraismo tradizionale ed Islam, ma, per secoli, è stato patrimonio anche della Chiesa Cattolica che, solo nella nostra epoca, credo a malincuore, ha dovuto cedere su questo punto, ma non del tutto.
Al contrario, nella civiltà Greco-Romana, la donna veniva tenuta in alta considerazione e l’uomo occidentale ha ancora vivo nel suo DNA questo atteggiamento, malgrado la diffusione delle religioni semitiche.

Informazioni su giuseppemerlino

Ingegnere Chimico
Questa voce è stata pubblicata in CONTROINFORMAZIONE e contrassegnata con , , , , , , , , , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.